

DISCOGRAFIA
- If You Love Me
- C’est Magnifique
- There Where He Lives in Me
- Love Song
- You Won’t Forget Me
- Sunset in the Blue
- Um Beijo
- Ninguem, Ninguem
- From Paris With Love
- Ave Maria
- Moon River
- I Fall in Love Too Easily
- Little Something
- From Paris with Love(acoustic)
- Love Song (Ibrahim Maalouf)
- Trav’lin’ Light
- What Is This Thing Called Love
- C’est Magnifique – Live in Namouche Studios – Antonio Zambujo
- E tanti altri…
Melody Gardot
Ho scoperto questa “voce” mentre stavo cercando un qualsiasi programma alla televisione, fra football femminile, giro di Francia, torneo di tennis di Wimbledon ed il susseguirsi delle ultime novità di qualsiasi altro sport oramai, dicevo, non c’é in pratica più niente da guardare, o quasi…
Una scossa tellurica appena la sua voce si mette a declinare note e arpeggi particolari, una valanga di emozioni dettate da una tessitura che si fa fatica a dimenticare, parola di webmaster e non solo…
Melody Gardot fu investita da una Jeep Cherokee il cui conducente non aveva rispettato un semaforo. Politraumatizzata gravemente (cranio, colonna vertebrale e bacino), è stata confinata in un letto d’ospedale per circa un anno e ha dovuto sottoporsi a sessioni di riabilitazione per svolgere semplici compiti di routine come lavarsi i denti o tornare a camminare. Tra i postumi del trauma cranico, il più evidente è l’ipersensibilità alla luce, che lo costringe a indossare occhiali permanentemente colorati. Ha anche problemi di memoria a breve e lungo termine, così come la nozione di tempo. Gardot descrive questa disabilità come “scalare l’Everest ogni giorno”, poiché spesso si sveglia senza ricordare cosa deve fare durante il giorno. A livello fisico, ha ancora disturbi della deambulazione compensati dall’uso di un bastone. Ma grazie alla musicoterapia é riuscita a “rialzarsi”, a riprendere possesso della sua voce e della maniera tutta particolare di “declinare” le canzoni, i suoni e le melodie. Ed in seguito, ha condotto una campagna a favore della musicoterapia e dell’aiuto che questo metodo di cura può fornire alle persone altamente traumatizzate. Al momento dell’incidente era già una pianista, ma durante la sua lunga riabilitazione le ferite le hanno impedito di sedersi e quindi di esercitarsi con il suo strumento preferito. Ed é così che ha imparato a suonare la chitarra e ha iniziato a comporre canzoni.
Poche donne padroneggiano con successo l’arte di catturare l’umore e le emozioni come fa Gardot. C’è un candore espressivo e un desiderio nella sua voce, un desiderio insaziabile che ricorda grandi come Billie Holiday, Ella Fitzgerald e Nina Simone. Le sue radici come pianista nei locali notturni di Filadelfia hanno senza dubbio gettato le basi per lo sviluppo del suo suono sensuale, prima o dopo la mezzanotte, nessuna importanza.
Vi posso assicurare che sarà una sorpresina anche per voi, parola di webmaster !!
UN BRANO, UNA VOCE : A SINGLE WOMAN
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