UN LIBRO PER TUTTE LE STAGIONI
LIBRI PER TUTTI : NOUR, POURQUOI N’AI-JE RIEN VU VENIR?
Proprio in questi giorni si sta discutendo dei possibili “rientri in patria” di jihadisti sia francesi che inglesi, quali siano le “caratteristiche” di ciascun rimpatrio non lo sa ancora nessuno e si discute sempre di più per “catalogare” i vari combattenti, femmine o maschi nessuna importanza, al fine di riuscire a trovare soluzioni possibili per ricollegare le famiglie con uno o talvolta più membri partiti in Siria o zone limitrofe a combattere per conto dell’esercito ISIS.
Parecchi non torneranno mai più ma parecchi altri non avranno il visto di entrata per tanti motivi che non occorre spiegare ed il libro di cui si parla oggi ha sollevato un polverone al momento della pubblicazione, da che parte ci collochiamo per avere la coscienza a posto come cittadini del mondo?
Basti pensare che anche in Italia hanno messo in piedi un’opera teatrale tratta dal libro di cui si parla e che ha avuto un enorme successo di stampa e di spettatori, un enorme punto di domanda generale al momento di uscire dal teatro.
Chi sono i jihadisti francesi?
Da circa tre anni ho avuto modo di analizzare il discorso dell’ISIS nelle sue produzioni sia in arabo, che in francese e inglese. L’ho fatto attraverso testi, video, ma anche attraverso incontri di jihadisti tornati dalla Siria o dall’Iraq, tanto più che vivo a Trappes, una città da cui più di 70 giovani sono partiti in Medio Oriente. Ciò permette di osservare un terreno abbastanza interessante per analizzare ciò che ci sta accadendo. È chiaro che, quando si è ricercatori in scienze umane, fermarsi unicamente ad un qualsiasi prisma di osservazione è insufficiente per cogliere un fenomeno che dipende soprattutto da una complessità umana, e che rimanda quindi a molteplici approcci: storico, religioso, sociale ed economico, tanto per fare qualche esempio.
Questo è quanto ha declamato l’autore in una presentazione del suo libro in un incontro con i lettori, ma il libro è molto di più.
L’ho letto tutto di un fiato, senza respirare fra le pagine girate per non perdere l’attimo del paragrafo successivo, una realtà disegnata dall’autore ma che è anche e purtroppo “più vera” della storia scritta.
L’autore, in pratica, si domanda in ogni pagina e in ogni paragrafo e frase, come sia possibile che ci siano ragazzi e ragazze nati nel suo stesso paese e con le stesse origini, che possano andare in giro per i territori in guerra ed uccidere nel nome di Allah, nel nome di Dio, che è anche il Dio di tanti cittadini su questa terra.
Il resto ve lo lascio leggere, no kidding… Ma mi sarebbe piaciuto sapere da altri e anche da Stefano Real Gipsy Littera quale sia la vostra opinione in merito, il libro mi ha lasciato con un certo impegno logico in quanto a possibili soluzioni catalogate e analizzate, ma resta pur sempre che in pratica il sottoscritto, e parecchi altri, non saprebbe neanche da che parte iniziare il dialogo con i propri figli in una situazione come questa.
TITOLO ORIGINALE
Nour, pourquoi n’ai-je rien vu venir?
Il libro si apre con un quesito, o forse sarebbe meglio dire una domanda, domanda fatta da un padre ad un padre, in un frangente alquanto problematico, siamo in una ambito straordinariamente attuale ma anche lontano dalle preoccupazioni della maggioranza di tutti noi.
L’autore scrive « Sono mesi che lavoro con una domanda lancinante, che torna a sbattere in me come un’emicrania, ricorrente, familiare. Perché giovani uomini e donne, nati nel mio paese, provenienti dalla mia cultura, le cui appartenenze sembrano coprire le mie, decidono di andare in un paese in guerra e di uccidere in nome di un Dio che è anche il mio? Questa domanda violenta ha assunto una dimensione nuova la sera del 13 novembre 2015, quando questa prova spaventosa mi ha lacerato interiormente: una parte di me aveva appena attaccato un’altra parte di me, seminando morte e dolore. »
Questo libro – dialogo epistolare l’autore l’ha immaginato in un ambito quasi impossibile, dialogo tra un padre e la sua figlia partita per fare il jihad…
AUTORE : RACHID BENZINE
Figura di punta dell’islam liberale francofono, Rachid Benzine è un islamologo, politologo e insegnante-ricercatore franco-marocchino. Si è fatto conoscere sopratutto con i suoi studi sui testi e interpretazioni del Corano, sviluppando idee e approcci per lo studio contemporaneo dell’Islam che rientrano nell’articolazione del pensiero islamico riguardo le scienze umane, sociali e moderne.
- EDITORE : LE SEUIL EDITIONS
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