California Dreaming
Tante foto, e chi mi conosce sa già che esagero, ma per me é come tenere un diario di esperienze e luoghi visuali che rimarranno per sempre impronti nella mia mente
Tutte le foto inviate dalla Paola
Nata al Cairo il 25 Ottobre del ’59 all’ospedale italiano. I miei abitavano a Heliopolis allora e …
Vi propongo per i prossimi mesi un viaggio a tappe… un viaggio che mi ha molto «positivata» se c’é questo vocabolo nella lingua italiana. Ho scattato tante foto, e chi mi conosce sa già che esagero, ma per me é come tenere un diario di esperienze e luoghi visuali che rimarranno per sempre impronti nella mia mente.
Già dal finestrino dell’aereo atterrando a LAX, l’aeroporto di Los Angeles, é tutto uno spettacolo. Con le montagne sullo sfondo, l’enorme città si stende per miglia e miglia, e il famoso downtown in lontananza regna come un castello sui suoi vassalli. Benché sia già stata parecchie volte in California, é la prima volta che atterro li’, e c’é da esser impressionati.
Meno male che i miei amici libanesi che abitan in California mi hanno confermato che sono tutti disposti a vedermi. Se devo contare sulle amicizie libanesi dei tempi della scuola femminile e quelle della guerra devo venire qui. Non ci vediamo spesso, ma siamo tutti sempre presenti nelle nostre vite.
5 ore d’aereo e tre times zones indietro, son pronta per il mio California Dreaming.
Roger é un businesssman senza cravatta con una casa circondata dalle piante più esotiche, da alberi da frutta abbondanti, erbe aromatiche che curano tutto, dalla mente al mal di piedi. La sua compagna é ugualmente gentilissima e mi accolgono nel vasto parcheggio di LAX con un enorme 4×4 dove faccio fatica a salire.
«Se ti piace il sushi qui c’é il migliore del mondo» mi dicono e anche se son le 3:30 pm a casa in Nord Carolina, qui é ora di pranzo e dopotutto coi piccoli pretzels che ti offrono sui voli domestici diciamo che lo stomaco sta suonando la rumba. Come resistere al miglior sushi del mondo? Dandosi per vinta!
Niente scherzi, eé il miglior sushi del mondo.
Premio Oscar per la sua freschezza.
C’é un piccolo Farmers’ market molto Californiano con molti prodotti naturali, fatti a casa in cucina, esposti in modo semplice e artistico. Roger mi presenta un amico chitarrista che ha la sua ‘gig‘ ogni giorno di mercato.
Non riceve che un po’ di soldi e non accetta mance. Inoltre c’é sempre un piatto offerto da uno dei locali, allora perché preoccuparsi?
Mi piace questo senso degli affari… musica, amici, piante profumate in giro, colori e tanta arte sui muri. E così yours truly si ritrova col microfono in mano e fa un duetto col famoso chitarrista del mercatino. Incredibile, appena arrivata son già di fronte alla gente a cantare! Ma per chi mi conosce bene, tanto incredibile davvero non lo é. Un tempo cantavo all’AUB con una band… le vecchie abitudini non si perdono.
Qualche applauso gentile, un piccolo stop al mercatino, ed ecco che s’innalza una vera voce soave. Stavolta al microfono é una star di Broadway.
Meno male che mi hanno già dimenticata!
Mi portano al Pier di Hermosa Beach, una spiaggia bellissima, un Pacifico blu scuro e invitante, un tempo magnifico. Tutto é in salita o in discesa dalle parti di LA county. Ma concentrati qui e lì ci sono luoghi da ristoro, un ristorante rinomato italiano dove torneremo stasera, piccole boutiques colorate dai prezzi esorbitanti, gelati argentini, e Arte murale chilometrica.
Sotto al bel sole californiano di giugno, tutto luccica e sembra più bello e più invitante.
Questa sera rimango in albergo a Redondo Beach, un’altra zona sul mare, con spiagge chilometriche dove a perdita di vista ci son terreni di volley ball (difatti alle Olimpiadi riconoscevo i giocatori americani dal nome delle loro città natali… tutti posti che ho visto in giugno).
Il Ristorante Italiano perfetto, e il calar del sole sul Pacifico uno spettacolo.
Un sonno ben meritato, alla prossima puntata sarà Day 2.