
La Primavera, nuovi inizi
Le figlie e figli sono sempre i nostri “bambini”, checché se ne dica…

Foto originale della Paola

Paola Roncaglia
Nata al Cairo il 25 Ottobre del ’59 all’ospedale italiano. I miei abitavano a Heliopolis allora e …
Il ritorno a casa di una bambina, anche se trentaseienne, é sempre come accoglierla a pochi giorni dalla nascita, a ritorno da un viaggio scolare, dall’Università, dai paesi e dagli stati in cui ha vissuto.
L’età é solo la sfumatura per il quadro della vita che inizio’ un 18 giugno e continua a formarsi e ad elaborarsi.
L’annuncio venne a tavola a Natale, e ci sorprese, piacevolmente, ma anche con un sacco di domande. « Non ti mancherà la Florida? »
« Ma hai tanti amici… E il mare? ».
Domande con risposte, e talvolta con nostalgia anticipata.
La chiave del discorso é un aggettivo : “temporaneo”. « Si si torno a casa, ma é temporaneo mamma e papà, non fatevi illusioni. »
E così mi ritrovo in camera sua, in questa casa che é nostra da parecchi anni, a decidere come svuotare il “suo” armadio di tante cose accumulate in tutti questi anni, ma in realtà accumulate da me anni prima, dalle nascite della sorella maggiore e dalla sua.
Decisioni: dare, buttare, cambiare dove accumularle? Dopotutto c’é sempre posto a casa della mamma vero ?
Mi ritrovo tra i vestitini che portò a due anni, a quattro anni, col costumino della streghetta di Halloween, del tutu rosso di balletto che nominammo il diavoletto danzante. E poi con la prima gonnellina jeans, le scarpette rosse comprate a Cipro, il vestito per la prima danza alla scuola media, il cappottino imbottito, gli stivali che avevan un piccolo tacco e all’epoca facevan furore fra le bambine.
Ricordi ancora così chiari nella mia mente da mamma, momenti indelebili, ansie e avventure.
Tutto da riconsiderare perché tutto “parla” di te figlia mia. Allora dimmi, come faccio a dare queste cose ? A te non interessan più, ma lo zainetto comprato a Nizza, verde gelato, quello non lo dò a nessuno. Semmai può prestarlo alla mia nipotina, ma poi torna da me.
Adesso l’armadio é vuoto, aspetta te e i tuoi tesori, i tuoi orecchini di mare, il tuo tocco femminile, le tue ciabatte piene di granelli di sabbia. Nuovi ricordi tutti da aspettare.
I tuoi tesori son sempre accolti, quale sia la stagione. Ma il più gran tesoro sei tu, e mi fai un gran bel regalo. Eh sì dovremo abituarci a vivere assieme, ed io a non inciampare sulle scarpe e gli stivali che lasci un pò dappertutto. Per me son un segno che la mia bambina é a casa e che tutto andrà bene.
Le figlie a casa, la mamma é tranquilla. La nonna pure.
Paola