Un anno non tanto diverso dagli altri

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Non ci siamo proprio, non é giusto che arrivati alla nostra età si debba fare marcia indietro ogni volta che mettono sul tavolo un piatto dopo l’altro…
| Un anno come uno qualsiasi |
Dunque, questa é la storia di uno qualsiasi di noi, nato per caso alla periferia della città di Padova e che per motivi di lavoro del genitore ha viaggiato parecchio, un trasloco permanente e che non accenna a smettere più di tanto anche dopo tutti questi anni.
Il tutto condito anche da una pressoché “mezza follia” che mi tiro dietro da tanti anni e che non vedo per quale motivo dovrei abbandonare adesso che ho sinceramente “attraversato” la linea delle 70 candeline !!! Et voilà !
Certo non riesco più a fare certe cose che prima facevo senza neanche pensarci su due volte, come allacciarmi le scarpe senza rischiare un colpo apoplettico ogni volta che mi inchino, oppure non perdere il nord per via delle vertigini che arrivano automaticamente appena ti rialzi, come anche chiudere la porta di casa e, dopo aver camminato per un cinque minuti abbondanti, ritornare sui propri passi per verificare se la porta di casa sia veramente “recintata” come da copione targato Alberto Sordi e ce ne avanza.
Ma la cosa che più mi fa incavolare, senza dover scendere a termini e aggettivi più sotto la cintura che sopra, è il difetto che tanti come il sottoscritto hanno a questa età, e cioè basta guardare un piatto qualsiasi sulla tavola per prendere, senza troppo faticare, due chili abbondanti da slacciare la cintura di un altro foro ! Roba da chiodi, una foto di un piatto di spaghetti qualsiasi ed il vostro servitore slaccia la cintura un’altra volta…
Non tocco più i vari desserts, dolci di varie origini e tipi, il caffè affogato con la grappa me lo sogno oramai da più anni, neanche parlare di Tiramisù o cornetti alla panna, l’unico strappo alla regola é un cucchiaio di zucchero nel caffè, il cappuccino lo ingoio senza nessun dolcificante, ma dopo tutte queste attenzioni e regole imposte dalla stessa cintura dei pantaloni non appena mi siedo a tavola ho già preso duecento grammi solo a guardare il pane che ti sta attanagliando il cervello, anche senza il burro micidiale !!! Ma perché e quale sarebbe la possibile soluzione ??
Ci sarebbe da aggiungere che arrivati ad una certa età l’appetito non viene più mangiando ma al contrario si attenua con il passare del tempo, millennio più millennio meno, senza parlare del riposo notturno che sparisce non appena uno passa il traguardo dei sessant’anni o giù di lì, ci mancherebbe altro. Ma quando ci si siede a tavola per un pranzo di Natale e Capodanno, guarda caso i piatti come anche le pietanze non smettono più di arrivare dalla cucina, sembra quasi che ci sia qualcuno che guarda inosservato se tutti hanno il piatto riempito fino alla nausea e con la cintura slacciata. Non ce la faccio più, non riesco più a terminare il piatto davanti al mio naso come facevo solo qualche anno fa e anche se i presenti sono tutti allo stesso livello di cintura, nessuno smette di maneggiare le posate fino a quando l’ultima briciola sia sparita.
Help !!!!
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