Perché in certe scuole si impara poco…

da | 16/10/2017 | Domus Scientiae Domus Vitae | 0 commenti

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LA SCUOLA, CASA DI VITA E SCIENZA

Altro articolo di questo “dossier”, non tutti hanno avuto la fortuna che abbiamo avuto noi ma non per questo si possono tralasciare le realtà di vita in paesi non proprio come il nostro.

Ma siamo veramente tutti uguali davanti allo striscione di partenza del percorso scolastico? Anche se ormai è chiaro per tutti, la scuola ha avuto un ruolo essenziale nella vita di ognuno di noi, di ognuno dei nostri figli, il “sapere” non è soltanto una macchia nera su un foglio bianco, obiettivo talvolta difficile da raggiungere e da “conquistare”, una scalata quasi sempre senza rete di protezione e, purtroppo, non tutti hanno la possibilità di scalare appunto la parete della scuola, almeno con tutti i pioli già conficcati per un’ascesa senza tante storie.

Secondo uno studio/relazione effettuato dalle Nazioni Unite, sei bambini su dieci non riescono a raggiungere livelli di base di competenza nell’apprendimento, risultati definiti “sconcertanti” e che rappresentano una “crisi di apprendimento”, se così la si può chiamare.

E questo non solo in zone particolarmente colpite da “povertà” o simile, questa nuova ricerca dell’Organismo Unesco Institute for Statistics (UIS) avverte della mancanza di qualità all’interno delle scuole, in pratica più di 600 milioni di bambini in età scolastica hanno pochissime nozioni di base in matematica e in lettura, con conseguenze particolarmente allarmanti.

«In pratica tre volte la popolazione del Brasile, che non può leggere o avere una qualsiasi padronanza di base della matematica», ha detto Silvia Montoya, direttrice dell’Istituto. «Questo spreco di potenziale umano rivelato da questi nuovi dati conferma che istruire i bambini è soltanto una metà del problema.»
Se è vero che il testo della ricerca effettuata (articolo completo qui >>>>) fa venire sotto certi aspetti i capelli bianchi anche a Babbo Natale, è anche vero che attraverso questo progetto l’UIS ha cercato di dare più spazio ad una nuova raccolta di dati dei risultati di apprendimento, raccolta che aggancia i risultati di valutazione di più di 160 paesi/territori tra 1995 e 2015.

In pratica, studiare non è per niente uguale su questo pianeta, una gran parte di bambini e ragazzi sotto ad una certa età non avrà, al giorno d’oggi, una qualsiasi base scolastica per poter far fronte alle vicissitudini di tutti i giorni, lavorative o meno.

In un altro documento programmatico sempre dell’Istituto di statistica dell’UNESCO (UIS) e del Rapport mondial de suivi sur l’éducation (GEM) si dimostra come il tasso di povertà globale potrebbe essere dimezzato, e probabilmente anche di più, se tutti gli adulti avrebbero la possibilità di finire gli studi secondari. Purtroppo, sempre secondo il rapporto, nuovi dati indicano che i tassi di non-scolarizzazione rimangono alti in molti paesi e pertanto è probabile che il risultato finale per un completamento dei livelli di scolarizzazione rimanga ben al di sotto degli obiettivi preventivati per le prossime generazioni di “scolari”.

Dei 61 milioni di bambini che al giorno di oggi non sono iscritti a nessuna scuola elementare, non scolarizzati, 17 milioni di loro non metterà mai i piedi in una classe qualsiasi se le tendenze attuali continuano in questa maniera. E questo stato purtroppo appartiene ad uno bambino su tre in Africa subsahariana, in Asia occidentale e nel Nord Africa, e più di uno su quattro in Asia centrale e meridionale.

Per non parlare delle bambine e ragazze, che nei paesi poveri continuano ad affrontare barriere particolarmente importanti per un qualsiasi accesso all’istruzione. Secondo i dati dell’UIS, nei paesi a basso reddito, più di 11 milioni di ragazze in età scolare primaria non va a scuola, rispetto a quasi 9 milioni di ragazzi.

La buona notizia è che le ragazze che riescono a iniziare la scuola riescono ad andare fino in fondo al ciclo primario e proseguire gli studi di livello superiore.

 

… Malgré le potentiel de l’éducation, les nouvelles données de l’ISU montrent que quasiment aucun progrès n’a été réalisé ces dernières années en matière de réduction des taux de non-scolarisation. À l’échelle mondiale, le droit à l’éducation de 9 % des enfants en âge de fréquenter l’école primaire est bafoué, et ce taux atteint 16 % et 37 %, respectivement, pour les jeunes du niveau du premier et du second cycles du secondaire. Au total, 264 millions d’enfants, d’adolescents et de jeunes n’étaient pas scolarisés en 2015. …


Documento da scaricare :

Rapport sur les données du développement durable : Jeter les bases pour mesurer l’objectif de developpement durable 4

Institut de statistiques de l'Unesco

Organisation des Nation Unies pour l'Education, la Science et la Culture, UNESCO

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