Insieme per la pace: le religioni s’incontrano nella base dei caschi blu italiani
Sabato 19 giugno, nel Sud del Paese dei Cedri, il primo incontro tra i rappresentanti delle principali fedi dopo la pandemia. Il primo luglio, l’importante appuntamento in Vaticano promosso dal Papa. L’intervento del nunzio apostolico in Libano, monsignor Joseph Spiteri.
© Foto originali dal sito Famiglia Cristiana
Articolo scovato da don Gianni su Famiglia Cristiana e che giriamo prontamente, un momento particolare tra vari rappresentanti delle principali Fedi, incontro nel sud del nostro Libano!!
| FAMIGLIA CRISTIANA | 20/06/2021 |
Si sono incontrati per la prima volta dopo la pandemia da Covid che ha colpito e continua a colpire il Libano, già piegato dalla grave crisi economica seguita all’ esplosione nel porto di Beirut, avvenuta il 4 agosto 2020. Cristiani e musulmani, insieme: hanno parlato, hanno pregato, e alla fine hanno piantato un albero di ulivo. Nel pomeriggio di sabato 19 giugno presso la base “Millevoi” di Shama, sede dei Caschi Blu del contigente italiano in Libano s’è svolto un incontro interreligioso tra i rappresentanti delle principali confessioni del sud del Libano, organizzato dal Comandante del settore occidentale di Unifil, il generale di brigata Davide Scalabrin.
All’iniziativa hanno partecipato il nunzio apostolico in Libano, monsignor Joseph Spiteri, l’arcivescovo greco Melchita di Sidone e Tiro monsignor Bechara Haddad, l’arcivescovo metropolita greco ortodosso di Tiro, Sidone e Marjiyoun monsignor Elias Kfouri, il mufti sciita sceicco Hassan Abdullah, il mufti sunnita sceicco Issam Kassab e, in rappresentanza dell’arcivescovo maronita di Tiro Charbell Abdallah, padre Tony Elias.
L’ incontro ha avuto come tema La fede: conforto e speranza per il genere umano provato nel corpo e nello spirito dalla recente pandemia e dall’ attuale crisi economica, argomento particolarmente sentito dai fedeli di ogni credo. Il dialogo tra i rappresentanti religiosi ha dato quindi modo di confrontarsi sulle risposte che la fede può dare ad ogni essere umano in questi momenti così difficili.
In un clima sereno e cordiale, basandosi sugli elementi comuni che costituiscono i pilastri della pace e dell’armonia tra le varie comunità, tutti hanno convenuto sull’importanza del dialogo e della convivenza pacifica tra i diversi culti. In merito, tutte le autorità religiose presenti all’incontro hanno rivolto apprezzamento e gratitudine ai caschi blu italiani, per il contributo fornito al mantenimento della stabilità e della sicurezza nell’area del Sud del Libano, sempre agendo secondo i principi di imparzialità e dialogo con la popolazione libanese.
In particolare il nunzio apostolico, monsignor Joseph Spiteri, guardando avanti, alla giornata di confronto e di preghiera per il Paese dei Cedri ed il suo futuro promosso dal Santo Padre in Vaticano il primo luglio, ha auspicato che «l’ esempio di papa Francesco, specialmente nei suoi incontri con i leader islamici, possa aiutarci a vivere come fratelli e sorelle». Dopo aver ricordato come «i soldati italiani svolgono il proprio lavoro di “peacekeepers” non solamente con professionalità militare, ma mostrano grande rispetto per i valori religiosi e per le tradizioni della popolazione locale; essi sono dei veri costruttori di pace», il nunzio ha osservato che «la solidarietà è stata continua nei piccoli villaggi cosi’ come nelle grandi città. I vicini si sono aiutati l’un l’altro. Preti, mufti e imam hanno coordinato beneficienza e aiuti umanitari, distribuendo cibo, medicine e anche denaro ai poveri».
A sugellare il pomeriggio di incontro, è stato piantato un albero d’ulivo, simbolo di pace e di speranza per un futuro e un mondo migliori.
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