Una trappola targata Über & Co !
Photo by Kai Pilger on Unsplash
AUTORE
- Gurvan Kristanadjaja
Gurvan Kristanadjaja è un giornalista del quotidiano francese “Libération”. Negli ultimi due anni, ha svolto inchieste e indagini sulle condizioni di lavoro all’interno delle piattaforme della new economy.
CASA EDITRICE
- ROBERT LAFFONT EDIZIONI
UBÉRISATION, PIÈGE À CONS!
Ubérisation, piège à cons!
di Gurvan Kristanadjaja
Robert Laffont Editions | Data di uscita: Aprile 2021 | ISBN carta: 978-2-221-25313-7
Una sfilza di articoli sul quotidiano “Libération” che fanno da contorno al libro che ho appena finito di sfogliare. Il libro lascia un certo amaro in bocca, e non solo…
Poveracci che si fanno imbambolare dalla pubblicità enorme ma sempre insistente di poter diventare lavoratori “autonomi” (non stipendiati!!!) e, sempre a detta delle famose pubblicità Über & Friends, ricavare un minimo di 8.000 € al mese, con tanto di testimonianze e prove a sostegno di quanto asseriscono sul loro sito. Da tenere presente che sia la “società” Über che tutte le altre società che piazzano il pranzo o la cena via una flotta di “ciclisti” armati di sacco/zainetto con la pizza pronta all’interno, si sono tutte o quasi sistemate con uffici e amministrazione nelle zone più “povere” sia di Parigi che in altre città, alle porte delle città stesse, cioè sono in pratica dislocate nei quartieri più poveri e con una percentuale di disoccupazione al di sopra della media nazionale. Il tutto solo per avere una “mano d’opera” che abbocca senza pensarci due volte e che firma solo per non avere più la spada di Damocle della disoccupazione al di sopra della loro testa. Sembra tutto un viale asfaltato d’oro, con una voglia matta di riuscire a gettare la patente da “disoccupato” da parte di tanti o tutti, all’inizio!! Poi, appena un paio di mesi dopo l’inizio dell’avventura Über, tutti gli autisti devono versare più tasse al “Padrone”, cioè la “percentuale” da rimborsare diventa sempre più onerosa mese dopo mese per gli autisti “indipendenti”. Mentre la Società Über & Friends si prende volta per volta un aggiunta alla tariffa che deve rimborsare il cosiddetto Autista, appunto.
Obbligati a comprare automobili di una certa “stazza” con prezzo pari quasi sempre ai 30.000 € e solo di colore grigio o nero da una concessionaria chiamiamola “amica intima” del gruppo Über & Co, questi autisti di ogni razza e ceto sociale si ritrovano a “lavorare” anche di notte per poter pagare le rate della macchina, senza guadagnare neanche una lira dopo solo un anno di Guida/Autista Über!!! Roba da pazzi proprio… Senza parlare di quelli che girano in bicicletta per portarti la famosa pizza e che devono fare attenzione a non perderla di vista, la bicicletta, altrimenti te la fregano in tre secondi e mezzo. Con scene tipo le Comiche di anni fa con questi ciclisti che rifilano la pizza al cliente del settimo piano con la bicicletta in mano!!!
Questa indagine dà la possibilità a questi “autisti”, “ciclisti” e affini di avere almeno una voce in capitolo : l’autore ne ha incontrato tanti e si è anche spacciato per un disoccupato che cercava lavoro a tutti i costi. Certe scene descritte nel libro fanno pensare sempre alle famose comiche di Stanlio e Ollio, ma c’è poco da ridere, purtroppo. L’autore taglia a sottilette la realtà e gli effetti dell’uberizzazione sulle nostre vite e sul nostro modello di società – un’immersione edificante dietro le quinte di un mito che è diventato, per molti, una realtà crudele.
TRAMA
Tratto dal sito della Casa Editrice Robert Laffont :
Al giorno d’oggi ci vuole solo un clic per ordinare sushi, dare il bucato per essere lavato e stirato o fare un incontro romantico. L’era digitale ci fa “sognare” un mondo nuovo, più veloce, più semplice e più moderno. Piattaforme come Uber o Deliveroo stanno mettendo in mostra la loro ambizione di rivoluzionare la nostra vita quotidiana. Sì, ma a quale costo? Ogni giorno, in tutto il mondo, milioni di lavoratori lavorano per conto di queste start-up diventate multinazionali.
Giovani, precari, spesso migranti o privi di documenti, stanno facendo oggi il lavoro che un robot probabilmente farà domani al loro posto. Mentre queste aziende stanno lottando per raggiungere la redditività, i lavoratori “uberizzati”, privati di molti diritti e sempre meno pagati, formano una massa invisibile, che fino a a qualche mese fa si pensava tacesse o per lo meno zittita. Questa indagine restituisce loro voce in capitolo e seziona le cause dell’uberizzazione sulle nostre vite e sul nostro modello di società – un’immersione edificante dietro le quinte di un mito che è diventato, per molti, una realtà crudele.
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