Siria – Una nuova prova di fede vissuta dai cristiani nel Paese

Foto tratta dal sito ANS
Articolo segnalato da don Gianni e che vi proponiamo seduta stante…
| Agenzia Info Salesiana | 23 giugno 2025 |
(ANS – Damasco) – Almeno 30 persone sono morte in un attentato compiuto domenica 22 giugno 2025 nella chiesa greco ortodossa di Sant’Elia, a Damasco, in Siria. Mentre procedono i soccorsi dei feriti e le autorità sono impegnate nelle indagini, i Salesiani del Medio Oriente esprimono solidarietà alle vittime e ribadiscono il loro impegno a coltivare una generazione di giovani credenti impegnati per la pace.
“Non avevo ancora finito la Messa qui ad Aleppo quando un gruppo di nostri giovani, Salesiani Cooperatori, mi ha avvicinato per sussurrarmi che a Damasco, nella capitale c’era stata un’esplosione” esordisce in questo modo don Simon Zakerian, Superiore dei Salesiani del Medio Oriente, in un messaggio condiviso nella stessa giornata di ieri.
Dalla chiamata a Damasco don Zakerian è stato informato che i ragazzi e i bambini che frequentano l’opera salesiana nella città stavano bene, ma ha anche avuto conferma dell’attentato, durante il quale l’attentatore ha dapprima sparato sui fedeli presenti in chiesa nel corso della Divina Liturgia, e poi si è fatto esplodere, causando numerose vittime.
“Mi dispiace molto, è una cosa molto triste. Chiedo una preghiera in questo momento molto delicato, anche in Siria” ha concluso don Zakerian.
L’attentato ha comportato disagi e difficoltà anche per le famiglie che normalmente frequentano il centro salesiano nella città, dato che per diverso tempo le strade sono state chiuse e i minori che si erano recati nella casa salesiana per la Messa e le attività domenicali sono dovuti rimanere lontani dalle loro case.
C’è voluta la grande e rapida collaborazione tra i salesiani e gli animatori, i coordinatori senior e i Salesiani Cooperatori per gestire la situazione di emergenza, al fine di proteggere i bambini e i ragazzi e rassicurare i genitori.
Un Salesiano Cooperatore, Tony, ha raccontato i dettagli del rientro: “Dopo aver avuto diversi contatti con persone qualificate e aver verificato la situazione sulle strade, i primi autobus sono partiti per portare i ragazzi a casa loro, preceduti da un salesiano e un Salesiano Cooperatore che si assicuravano che la strada fosse sicura per i ragazzi. Gli autobus sono continuati ad uscire nel pomeriggio e l’ultimo convoglio ha raggiunto le ultime abitazioni attorno alle 11 di sera”.
L’attentato ha fatto ritornare in tutta la comunità che gravita attorno al centro salesiano – e specialmente nei suoi membri più piccoli – paura, tristezza, angoscia per il proprio futuro.
Inoltre, dopo l’inasprimento delle misure di sicurezza e i grandi timori che circondano le chiese di Damasco, il centro “Don Bosco” ha dovuto sospendere fino a nuovo ordine tutte le sue attività, compresa l’Estate Ragazzi, che è da sempre un’oasi di pace e di speranza per quanti la frequentano.
“È come se fossimo in un incubo! Pochi minuti prima erano tutti emozionati a ballare, giocare, prepararsi all’inizio delle attività estive presso il nostro centro… Ma con la notizia dell’esplosione, siamo nuovamente affranti per la perdita della pace, il dolore per le vittime e l’ansia del futuro” ha condiviso sulle reti sociali il Direttore della casa salesiana di Don Bosco, don Edwar Gobran.
Specialista del supporto psicologico e Salesiana Cooperatrice, Maryam Ghouted ha invece scritto dei casi di panico che hanno colpito i ragazzi subito dopo aver appreso la notizia. E ha raccontato della difficoltà di non saper rispondere alle domande innocenti dei bambini, che le chiedevano: “Come può una persona uccidere un’altra persona che prega Gesù?”.
Da parte sua, anche l’altra comunità salesiana presente nel Paese, quella di Damasco, ha condiviso sulle reti sociali un post di solidarietà e condoglianze con le vittime del “vile attentato”, assicurando preghiere per le vittime, invocandone altre per la pace nel Paese e ribadendo la propria fiducia in Gesù Salvatore.
“Eleviamo le nostre preghiere per l’eterno riposo delle vittime, la rapida guarigione dei feriti e per il conforto dei cuori delle loro famiglie e dei loro cari. Il Centro Don Bosco di Aleppo annuncia la completa sospensione di tutte le sue attività per tre giorni, in lutto per le anime dei martiri e in solidarietà con le loro famiglie. Pregate per la pace nella nostra amata patria Siria. Che Dio protegga il nostro popolo e ci conceda sicurezza e stabilità. Misericordia per i nostri martiri. Cristo è risorto, è davvero risorto”.
In tutti i modi possibili i salesiani in tutta la Siria e il Medio Oriente continuano a cercare instancabilmente di per sostenere i ragazzi e le ragazze, piantando nuovamente i semi della speranza nei loro cuori.
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