Fa piacere “vederla” nei vostri ricordi

Foto tratta dal video di Mario Prosdocimo
Un altro spezzone dei ricordi della “Raffaella” a proposito della Bruna, un’altra sfaccettatura del carattere e della generosa simpatia che avviluppava la nostra ex-compagna di classe e di scuola, parola di webmaster…
Proseguo solo ora il racconto perchè ho faticato a decidere cosa dire del poco dei nostri rapporti. Per quanto alcune sue scelte mi lascino oggi rabbia, rimpianto e un po’ di rimorso non voglio far prevalere queste emozioni.
Alle riunioni di famiglia o alle feste comandate non partecipava mai o faceva un’apparizione veloce. Si è occupata delle sorelle quando si sono ammalate prima Carla e poi Rita. Andava a trovarle perché guidava ancora, si occupava della burocrazia e dei rapporti con i medici. E’ riuscita a farle ricoverare in un hospice molto accogliente, si è occupata della vendita della casa e della gestione delle cose.
Era sempre in contatto telefonico con la mamma, era sempre veloce ed efficiente, ma insondabile.
La mamma si è riammalata e nel primo periodo veniva trovarla, ma poi tornando una volta da Legnano la zia ha avuto un incidente nel mettere l’auto in garage. Da allora non l’ho più vista alla guida.
Nel 2012 siamo andati in treno a Roma per il funerale di Alberto, mio cugino, figlio di zia Marisa, morto a 50 anni di cuore. Lì mi sono accorta dell’impressionante magrezza nell’aiutarla a sistemare i pantaloni. Era difficile farsi dire cosa aveva, se non l’osteoporosi. Al funerale della mamma è apparsa, ma è sparita quasi subito.
Un bel momento è stato, paradossalmente, quando è caduta rompendosi il femore e ha passato un periodo di riabilitazione in un centro a Cinisello, mi sembra.
Non mi era difficile raggiungerla dopo la scuola e passare qualche tempo insieme al bel bar della struttura. Abbiamo parlato parecchio e anche se alla domanda “Come va” rispondeva sempre “Di M.” (non occorre che si mettano i puntini sulle “i”), è stato bello. Era prima del Covid e speravo fosse l’inizio di un nuovo tipo di relazione. Invece rientrata a casa, non del tutto guarita e sempre più fragile, è diventato sempre più difficile vederla.
Mio fratello insisteva e qualche volta l’abbiamo forzata e ne sono contenta. Era sempre in quella sala buia dove si era rotta la tapparella e dove era ormai c’era anche il suo letto. Arrabbiata e dolorante.
Abbiamo proposto più volte di prenderle un telefono più moderno o un PC per poter essere in contatto con voi e con il mondo, ma non ha mai voluto.
Per questo mi fa piacere “vederla” nei vostri ricordi. Senza il dolore, la tristezza e la, voluta, solitudine degli ultimi anni. Anche noi abbiamo saputo quasi per caso del suo peggioramento e della sua morte.
Voglio però ricordarla per il suo sorriso e le sue battute e per l’affetto per le sorelle e per noi nipoti. Sperando che tanto dolore e tanto strano amore le consentano ora un po’ di pace.
Grazie !
Raffaella

Parole di Bruna
Qui di seguito il filmato dell’intervista di Mario alla Bruna, sempre nella nostra memoria, no kidding…
CI HANNO SCRITTO