Corde di Sintonia
Leggendo i versi, sono tornati in mente tutti i compagni e professori, ma in particolare Don Forti, nostro Maestro di scienza e di vita…
© Foto originali SSB
Il testo qui di seguito lo trovate come una delle risposte/commenti alla poesia di Orlando Cangià (articolo qui >>>>>) e abbiamo pensato bene rimetterlo anche come articolo per tutto quello che rappresenta e per tutto quello che Don Forti ha rappresentato a suo tempo in quel di Beirut ma sopratutto a El Houssoun.
La poesia di don Forti la trovate come articolo cliccando qui >>>>>.
Carissimo Orlando, grazie anzitutto per la tua poesia, una miniatura intessuta di fili d’oro e di sangue, candido specchio del paesaggio e dell’animo. Mi ha fatto vibrare “corde di sintonia” che esistono da quando iniziammo insieme la vita in Libano. El Houssoun: “arca di Noè” sul mare di nuvole che l’avvolgevano; finestra aperta sulla mistica cima del romitaggio di Mar Charbel; campo-base per le escursioni lungo gli strapiombi di Nahr Ibrahim fino alla grotta di Afqa; oppure più oltre le vette dei cedri; i frutteti profumati di Qartaba e di lì l’altopiano con il ponte naturale, verso Baskinta e il Sannin …
Tutto questo (e altro) era la cornice. Il quadro era costituito dalle persone che vivevano con noi e per noi. Gli stimoli e la fiducia che ti davano! Sentivi che potevi osare, volare … nei campi più diversi, dalla fisica (tu), alla chimica e biologia (il compianto Renzo), io nella filosofia, altri nella musica …
Leggendo i tuoi versi, mi son tornati in mente tutti: compagni e professori, ma in particolare Don Forti, nostro comune Maestro (di scienza e di vita). Ho ripreso in mano i quaderni di poesie che scrisse nel periodo libanese e poi egiziano, e che mi affidò qualche anno prima di lasciarci.
Ne ho scelta una sulla Madonna, che invio per il numero di Dicembre. E’ il mese di Natale, certo, ma lo è proprio perchè Maria accettò di diventare madre e dare i natali al Figlio di Dio. Mi sembra molto bella e profonda, immagino di risentire lui quando la declamava…
Ma ti devo ringraziare anche per il breve video di Ungaretti. Mi ha fatto veramente piacere. Dev’essere dello stesso periodo in cui declamava alcuni versi dell’Odissea nella famosa serie televisiva. Là la sua era una voce drammatica, ruvida, cavernosa. Qui è gioiosa, esplosiva, giovanile … Sai bene che da ragazzo studiò nella (tua stessa) scuola salesiana di Alessandria, dove ebbe come direttore Don Salvatore Puddu al quale rimase legato con una riconoscente venerazione.
Ma forse non sai che pure Don Puddu scriveva poesie e di tanto in tanto le inviava al suo exallievo divenuto famoso. Il quale gli rispondeva! Nell’Archivio Centrale Salesiano a Roma ne ho trovate alcune, insieme a 7 lettere/biglietti di Ungaretti, che documentano questo affettuoso scambio epistolare tra due persone che conservarono sino alla fine l’allegria di fanciulli.
Don Gianni
CI HANNO SCRITTO