Peregrinazioni di don Gianni prima, durante e dopo la sorte delle due Torri Gemelle…
Dopo aver scritto l’articolo per ricordare quanti morti ci sono stati il giorno 11/9 (detto anche il 9/11 façon anglosassone) don Gianni ha ripreso la sua penna digitale e ci ha inviato il testo che troverete qui di seguito.
Quanto scritto da Gianni si legge come pagine di un diario, ricordi di un giorno che forse nessuno scorderà mai…
Dov’ero quella settimana di settembre 2001
7 settembre 2001
Atterrato a Palermo, proseguo in “corriera” per Catania e di qui per Aci Bonaccorsi, dove sta ad aspettarmi Dario. “Hai portato l’acqua del Giordano?”. “Si, eccola qui, e anche una candela accesa a Gerusalemme dentro la basilica della Risurrezione. C’è tutto per il battesimo”. A casa mi viene incontro Giuseppina, raggiante; mi mette tra le braccia la loro Yola, me la spupazzo, così che lei può dedicarsi alle tante cose da preparare. Tutta la notte si chiacchiera, mangiando e bevendo alcune delizie della enogastronomia siciliana …
8 settembre
In mattinata si fa un giro panoramico nei dintorni (falde dell’Etna, Acireale, il mare descritto dal Verga nei Malavoglia …), poi si va ad accogliere Graziella che non può mancare a questo lieto evento. Nel tardo pomeriggio ci spostiamo alla periferia Nord del paese, nella chiesetta di Nostra Signora di Loreto, immersa in un bel giardino; celebriamo il rito con calma e gioia, molto commossi: Giuseppina e Dario sono trasfigurati! Segue la cena in un ristorante tipico …
9 settembre
Giuseppina mi porta a casa dei suoi e poi a visitare il suo laboratorio, dove produce creazioni artistiche con vetro e sabbia lavica dell’Etna, tra cui i coloratissimi “crateri”, che ha esposti in alcune gallerie di Beirut, degli Emirati ecc. Nel pomeriggio lascio a malincuore la mia nuova “figlioccia” Yola. Dario, ponendomi in mano un cellulare mi dice: “Sentiamoci più spesso!”. Rientro in corriera a Palermo. Nella casa di ospitalità dei PP. Agostiniani, siamo alloggiati i parenti Spanedda, Caputa … e altri invitati, venuti dalla Sardegna e dagli USA per il matrimonio di mio nipote Guido, finanziere elicotterista di servizio a Bocca di Falco, fidanzato con Stefania Accardi, palermitana DOC. L’istituto degli Agostiniani è situato sulla collina che domina corso Calatafimi, che attraversa da Ovest a Est tutta la città di Palermo, fino al porto. Uno spettacolo di giorno e di notte.
10 settembre
Visite ad alcuni dei monumenti più importanti: cattedrale, Palazzo dei Normanni, la Martorana, Monreale … Per il centro storico abbiamo come guida il nonno Nino di Stefania che da giovane fu autista del Conte Tasca e poi del primo presidente della Sicilia, Giuseppe Alessi, fratello di quel salesiano don Alfredo (“Barbarossa”) che negli anni ‘50-60 fu professore ad Alessandria d’Egitto, Cremisan e Beirut. Sembra d’essere in una città mediorientale, araba.Tutta la giornata facciamo il pieno di storia, cultura, arte, … ma anche di “arancini”, “cannoli”, gelati alla frutta e quant’altro …
11 settembre
In mattinata si indulge a un prolungato riposo, tramandando le visite al pomeriggio. Ci stiamo preparando per uscire quando arriva una telefonata da un’amica: “Aprite la TV, accendete la TV, sta capitando un macello!” Vediamo in diretta la prima torre già in fumo e l’aereo schiantarsi sulla seconda. Si resta a bocca aperta, non ci si rende conto, forse è un film di fantaguerra … L’evento rimbalza drammaticamente su Stacey, che è venuta da New York per il matrimonio del cognato. Sono ore frenetiche: i suoi genitori abitano proprio a Manhattan, suo padre ha lo studio nel “fashion district” poco distante dalle torri, al telefono non riesce a mettersi in contatto, le linee internazionali si interrompono. Una intera notte di pianto!
12 settembre
Solo l’indomani Stacey riceve una telefonata da una cugina del New Jersey che l’assicura: “I tuoi genitori stanno bene”. Ma la tranquillità stenta a tornare, anche perché non si sa cosa davvero sia capitato: se si tratta di incidenti, se gli attacchi continuino, dato che giungono notizie di altri due aerei, se è scoppiata la terza guerra mondiale …
Gli sposi non sono mai puntuali, ma questa volta si ha una ulteriore scusante. Tutti ancora un poco frastornati, nel tardo pomeriggio ci raccogliamo nella barocca “chiesa professa” dei Gesuiti, enorme e sfarzosa, rivestita di marmi policromi e modanature in oro …: un bel salto dalla semplicità della “Madonna di Loreto”! Qui celebriamo il matrimonio di Guido e Stefania: cerco di essere breve, non solo per il caldo umido, ma anche perchè non si riesce a distogliere la mente dalle scene di New York. Dopo le foto di rito, si procede in corteo “clacsonante” verso la villa privata, tutta a nostra disposizione per il banchetto di nozze. Potete immaginare la ricchezza delle portate, ma forse non immaginate la festa animata da un gruppo folkloristico nei costumi coloratissimi, le danze al ritmo dei tamburelli, nelle quali fanno da protagonisti Stefania e Guido (con l’immancabile coppola da “picciotto”).
13 settembre
Mi ritaglio una mezza giornata per una veloce capatina a Palazzo Adriano, di cui era originario mio padre, dove sono rimaste due cugine con familiari, la casa dei nonni, le loro tombe; il paese, abitato da due popolazioni di Latini e di Greci-Albanesi, ha sempre esercitato su di me una malia , amplificata poi dalle scene e dalle musiche di “Nuovo Cinema Paradiso” che venne girato proprio lì.
L’indomani lascio la Sicilia e riparto per la Terra Santa, con l’animo segnato da eventi entrati a far parte della storia, piccola o grande, personale o mondiale, ancora in corso.
CI HANNO SCRITTO