Quando si dice “Incontri ravvicinati del terzo Tipo” non sempre si parla della stessa cosa, un incontro non vale proprio un altro…
Ci sono “Incontri” e “Incontri”, talvolta straordinari, inusitati o favolosi ma talvolta sono incontri che non ti aspetti, sbalorditivi o forse anche “romanzeschi”, per tanti motivi!
Tornando a casa da Caudiès, dove un amico che mi seguiva con la sua auto ed io abbiamo assaggiato il Chardonnay novello, ho avuto la favolosa sorpresa di trovarmi di fronte ad una famiglia intera di cinghiali, papà con mamma e due pargoli e siccome sono sempre stato molto attento con questo tipo di “cacciagione” ho rallentato di parecchio, facendo attenzione a non farmi tamponare dall’auto che mi seguiva ed ho aspettato che anche i due pargoli fossero dall’altra parte della strada. Sembrava cosa facile e senza troppi patemi d’animo ho accellerato per lasciare la famiglia al completo dietro di me quando il “papà”, di stazza alquanto notevole, è ritornato indietro probabilmente per fare “quattro chiacchere in compagnia”, con un esito finale da Stanlio ed Ollio : il mio amico dietro di me si è ritrovato con il davanti dell’auto che assomiglia ad un qualsiasi cratere sulla Luna o se volete ha sempre i peli del cinghiale formato “papà” su tutto il paraurti davanti e una sagoma o impronta del cinghiale “stampata” su tutto il vano anteriore dell’auto, una situazione fra “forca futtana” e “quello stronzo di cinghiale non poteva passare cinque secondi prima o dopo”??? Come dicevo prima, siamo a metà strada fra le comiche del Chaplin e le sceneggiate di Buster Keaton con o senza sorriso stampato sulle labbra!!
In pratica e per farla il più breve possibile, l’ho accompagnato questa settimana dal meccanico e quando gli abbiamo fatto vedere la carneficina del davanti dell’auto il suddetto meccanico ci guarda, si mette a ridere e confida, fra il serio ed il poco serio, che siamo l’ottavo cliente che ha avuto un “Incontro del Terzo Tipo” con un cinghiale e ci porta giù in garage per farci vedere le quattro auto su cui stanno lavorando per rimetterle a posto. Un macello dappertutto con lamiere piegate da parte a parte e devo dire che l’auto del mio amico fa quasi parte dei miracoli per non avere avuto un Incontro più Incontro degli altri. E ci spiega anche che siamo stati fortunati (sic!) a restare sulla strada, due degli autisti che hanno “incontrato” dei cinghiali sono all’ospedale per accertamenti dato che purtroppo sono stati “dirottati” sul ciglio della strada con conseguenti magagne allo sfondo dell’auto e hanno avuto problemi con la cintura di sicurezza che non voleva aprirsi o dislocarsi dall’apposito punto di ancoraggio. Tutto un programma!!! Sembrava quasi che fossero andati a sbattere contro un carro armato dell’ultima guerra!!!
Morale della “favola”, tocca cambiare il cofano anteriore, il paraurti e le lampadine sulla sinistra dove ha “incocciato” il Signor Cinghiale, non so quanto ci vorrà di tempo ma quello che vi posso assicurare è che il giorno in cui si vende l’auto per una nuova, la si vende con una marea di peli di cinghiale ancora attaccati alla lamiera interna al cofano anteriore!!
Quindi, cari ragazzi, fate attenzione a chi incontrate e come lo incontrate quando siete al volante della vostra auto, parola di webmaster!!!
Peccato davvero che ASTERIX e OBELIX non siano più in circolazione da quelle parti!
Proprio come dici tu, quando ci vogliono non sono mai presenti, vai a sapere…
Non so se è meglio incontrare un cinghiale o una mandria di vacche che ti viene incontro in una strada buia alle 3 di mattina segnalata solo dalla luce di una pila da parte del mandriano corso. Risultato: una mucca morta, l’auto dei miei amici fuori strada semidistrutta e una notte dai lunghi coltelli con il mandriano corso e i suoi amici che pretendevano il rimborso immediato del danno con la minaccia dei coltelli e la “Gendarmerie” che si è rifiutata di intervenire con la scusa che non c’erano state “des victimes”.
Oddio, la mandria di vacche non penso averla mai incontrata di notte ma uno spera sempre… Per i cinghiali, ti posso dire che abbiamo avuto, in una decina e poco più di anni qui nel sud-overst francese, due caprioli, lepri dalle orecchie sensazionali a iosa, visoni nuotanti nel corso d’acqua appena qui fuori e una montagna di cervo con una schiera di corna da far spavento anche in fotografia. Per la cronaca, stavo ritornando da un cinema qui vicino e fatta la curva mi sono trovato di fronte un “quadro” dal vivo delle sponde scozzesi, un armadio con solo qualche cassettone in testa al punto che anche l’auto si è spenta da sola…