Stefano e l’interrogazione orale su Kant
Un mese di gennaio da dimenticare…

© Foto inviata dalla Kikka
STEFANO LITTERA
Qui di seguito il link verso la pagina WHO’S WHO di Stefano :
Littera Stefano
Ho ricevuto il testo ieri sera stessa ma devo ammettere che non ne avevo tanta voglia, una miriade di immagini che si accavallano in cervello, Stefano a Beirut ma anche Stefano a Roma nel 2007… Ciao Stefano!
Nel biennio 1972-74 la famiglia Littera risiedeva a Beirut, e i due ragazzi più grandi frequentavano il liceo nella nostra scuola salesiana. Li ricordo tutti insieme: Stefano, Ettore, Velia e Dario. Genitori sereni che avevano affrontato grandi sacrifici nei continui spostamenti da una nazione all’altra a motivo del lavoro nell’ONU del papà Flavio. Era di poche parole (da buon sardo), realista e fiducioso. Mamma Liliana, maestra, mi diceva che si sedeva spesso a fianco di Ettore e Stefano per spiegare loro Storia e Filosofia, ed era felice dei buoni risultati. Rimase molto male quella volta che Ettore consegnò il “foglietto” su Aristotele con sole poche linee … di un’autostrada (!), ma poi lo aiutò a rimediare. Un’altra volta, invece, Stefano volle ripetere l’interrogazione orale su Kant e fece una esposizione così completa da meritare 10!
Erano simpatici, vestivano casual ma eleganti: Ettore più rotondetto ed estroverso, Stefano più slanciato e riflessivo. Entrambi avevano tanti amici e amiche, non solo nella sezione italiana, ma anche in quella americana, “complice” il bravissimo brother Dell. Sulla sabbia rossa del campo da calcio Ettore era un difensore granitico, con dei rinvii che giungevano all’area opposta. Stefano un attaccante veloce e “tornante”, con un bel stacco di testa. Nel complessino rock si scatenavano con i vari Dario, Giorgio & Co., facendo vibrare le chitarre fino all’ultimo piano, e conseguente apparizione di don Moroni: “Abbassate il volume, per favore!”.
Nel 2007 e 2008 contattai entrambi per le riunioni a Roma-“Sacro Cuore”; rimasi senza fiato quando dall’altra parte del telefono giunse la voce: “Ettore purtroppo non c’è più!”, e dopo una pausa: “Parlava spesso della scuola di Beirut, era molto legato a voi…”. Stefano venne, felice anche lui di poter riabbracciare compagni di classe, amici e amiche; negli anni seguenti mantenne i contatti e partecipò ad altri incontri.
L’autopresentazione che scrisse per il nostro sito SSB e che resta dove Diego l’ha postata, è di una vivacità attualissima. Con me ci furono scambi epistolari su temi sempre interessanti: era uno Stefano maturato dalle varie esperienze, dava valutazioni ben ponderate e sagge sulle vicende e sulle persone. Peccato che la malattia così sorprendente e rapida abbia interrotto tutto. O meglio, la conversazione spirituale resiste: Stefano, continua a farti sentire!
Don Gianni
CI HANNO SCRITTO