Sono scappate alcune imprecisioni…
Un carissimo saluto a tutti, innanzitutto…
In risposta al contributo di don Vittorio.
Mi sento chiamato in causa perché mi sono trovato presente in alcuni scritti dei vostri recenti scambi di mail e sono scappate alcune imprecisioni sul mio conto, ma rettifico subito: purtroppo non sono stato presente alla cerimonia della commemorazione del 50mo anniversario dell’incontro tra Paolo VI e il Patriarca Atenagora tenutosi il 28 novembre scorso alle 18.00, in quanto sono rimasto in cattedrale per la messa giornaliera nello stesso orario.
Tuttavia ho partecipato attivamente alla sua buona riuscita perché in mattinata è passato a trovarmi il mio Vescovo per chiedermi un favore: scrivere tre letterine di ringraziamento rispettivamente al Patriarca Bartolomeo, al Cardinale Kurt Koch e alla dott.ssa Alessandra Ricci addetto culturale che ha ospitato l’evento alla “Casa d’Italia”.
Il Vescovo mi aveva chiesto questo favore perché pochi giorni prima aveva visto una lettera di ringraziamento e auguri che a nome della comunità SDB avevo scritto in caratteri gotici in latino a Mons. Angelo Accattino che ha trascorso tre anni qui in Turchia come Segretario della Nunziatura Apostolica e che è stato consacrato (arci)Vescovo il 25 novembre scorso in Italia a Calliano in provincia d’Asti, prima di partire per la sua nuova missione come Nunzio Apostolico in Bolivia.
Allora il Vescovo mi ha chiesto di scrivere allo stesso modo, ma in italiano i testi che mi avrebbe dato.
Siamo usciti a comprare tre penne con punta fine a scalpello per calligrafia, e nel pomeriggio ho fatto l’amanuense. Tutto bene, la partecipazione è stata sentita e superiore al previsto! Tuttavia, come dicevo, io non sono andato alla Casa d’Italia, ma vi sono andati due confratelli, don Felice Morandi e don Jacky Doyen nostro direttore che faceva da moderatore.
L’altra imprecisione è il titolo di Monsignore che ogni tanto mi trovo avanti al nome su qualche lettera e invito. Devo dire che non ho subìto tale investitura né mi è stata consegnata la fascia o non so che altro distintivo…
Qui mi chiamano don Nicola o Padre Nicola (Père o Father o anche Abuna gli iracheni caldei), ma altri, non cristiani che hanno poca dimestichezza con la terminologia ecclesiastica mi chiamano tout court Mr. Masedu o Monsieur Masedu e io naturalmente lascio correre.
Una notizia di questi giorni: domani don Felice partirà per l’Italia e aspetterà che da Israele arrivi il visto al consolato israeliano a Istanbul, quindi ritornerà qui dall’Italia e farà le valigie per recarsi a Betgemal (o Beit Jemal) dove, dice lui, sarà il custode della tomba di santo Stefano.
Il 6 settembre è partito don Antoniazzi che si trova nella casa salesiana “Artemide Zatti” di Venezia-Mestre dove, a causa del suo pessimo stato di salute, è stato mandato dai Superiori: si trova benissimo, dato che è molto ben seguito, e ha comunicato ad amici per telefono che ora non ha più bisogno delle medicine che prendeva abitualmente, e che il colesterolo e il diabete sono ben sotto controllo!
Qui a Istanbul resteremo in tre: don Jacky, don Andrés Calleja ed io, almeno fino a quando non arriverà qualche altro.
Ci occupiamo giornalmente …
- A) della Cattedrale e sue dipendenze: santuario della Madonna di Lourdes, le cappellanie dell’ospedale “La Paix” e della casa per anziani “Ma Maison” servita dalle Petites Soeurs des Pauvres, La casa di riposo “LArtigiana” (il sabato) e la comunità cattolica di Bursa (una volta al mese).
- B) della scuola Evrim, già scuola Don Bosco, con oltre 400 allievi ma in crescita: don Jacky vi trascorre praticamente tutta la giornata.
- C) del Don Bosco Learning Center per i profughi iracheni ma anche alcuni siriani e di altre due o tre nazionalità (quest’anno in totale sono sui 120), diretto da don Andrés con scuola dalle 09.00 alle 13.00.
A parte questo, la sera don Jacky segue l’oratorio dei giovani Caldei e le classi per l’apprendimento della lingua turca e/o inglese per i migranti africani. Un po’ tutti e tre, noi impartiamo corsi di preparazione per i sacramenti per gli adulti (battesimo, cresima, matrimonio) e partecipiamo una volta al mese all’incontro del clero con il Vescovo e all’incontro dei religiosi/e.
Quanto a me seguo la nostra corale, partecipo agli incontri della C.E.T. (Conferenza Episcopale della Turchia) dove partecipo come segretario aggiunto col compito di redigere i Verbali, e sono membro del Tribunale Ecclesiastico come Notaio. Ogni tanto in cattedrale si celebrano matrimoni, si amministrano battesimi e si ospitano concerti adeguati al luogo.
Ogni tanto capita che qualche antico allievo o del Libano o dell’Iran venga a farmi visita… C’è sempre tempo per tutti!
Mi fermo e mi metto al sicuro augurando fin d’ora Buon Natale!
don (solamente) Nicola Masedu
Carissimo don Nicola, che piacere leggerti con tutte le notizie che ci dai e che forse ho provocato incuriosito da quel Mons. NICK!
A proposito di Mons. Angelo Accatino, proprio lo scorso venerdì sul bisettimanale della nostra città “IL MONFERRATO” è apparso un articolo che potrai leggere appena riesco a mandarlo e che ho letto con curiosità e attenzione attirato dal fatto che sarà il Nunzio Apostolico più alto del mondo! Non avrei mai detto che a distanza di pochi giorni lo stesso personaggio sarebbe ricomparso nel tuo scritto. Calliano dista solo 30 Km da Casale: avessi saputo del suo trascorso in Turchia, sarei andato a portargli i tuoi saluti di persona!
A proposito di don Felice Morandi: vero che è stato anche lui dei nostri in Libano? in quali anni? ho un vago ricordo di lui come mio insegnante oppure l’ho conosciuto negli anni di El Houssoun?
Qualche mese fa ho fatto scalo all’aeroporto di Istanbul ma in transito per Kiev. Spero in una prossima occasione di poter fare una sosta più lunga. Mi piacerebbe molto passare qualche breve tempo in tuo compagnia.
So che ogni tanto ti trovi con “Benjo” Beniamino Schmill e con Ettore Perego!
Per ora un forte abbraccio
Flavio