Si mangia italiano! Anche negli States…

da | 02/08/2017 | DAI NOSTRI INVIATI | 1 commento

Foto scattate e inviate via mail dalla Paola, autore conosciuto…


 

Ci ho messo parecchio a convincerla, stava traslocando e non penso avesse tanto tempo a disposizione, ma la voglia di raccontare era sempre li presente ed eccovi, in primis, le ultime dagli States…

Diego

Gli Americani sono innamorati della pasta italiana… sotto tutte le sue forme. Recentemente a Williamsburg, l’antica capitale della Virginia, uno dei posti più quotati si chiama ‘The Cheese Shop‘. Ma è molto di più perché si trovano tutte le varietà di pasta italiana sotto al sole!

Dal farro, alla pasta con l’inchiostro di seppie, alle varie salse e salsette con ingredienti uno più diverso dall’altro. Yours truly ha voluto assicurarsi, da italiana trapiantata in USA, che la pasta fosse davvero importata dall’Italia e non da Taiwan, o anche dagli stati come il New Jersey.

La mia ‘inchiesta’ discreta è stata rivelatrice: sì, tutto era ‘made in Italy’ e proveniva dalla nostra patria. I prezzi? Un biglietto aereo per Roma e un piatto di strozzapreti, gnocchi o ravioli all’ombra del Colosseo, valgono piuttosto la pena…

Una scatoletta di ‘ABC’ impara l’alfabeto mangiandolo, valeva quanto un bel bicchiere di Brunello. Siccome l’alfabeto posso comprarlo anche dalla Buitoni a $1.99  al supermercato, ho deciso di non lasciarmi tentare e di andare a bermi un bel bicchiere.

Alcuni anni fa ricevevo in media una chiamata alla settimana sull’antico telefono che era attaccato al muro, da un’amica ‘italianizzata’ che mi raccontava succintamente come usava la ricetta di sua madre per preparare il sugo. Parlo del telefono perché allora ero costretta a girare il limite del perimetro gradito dalla lunghezza della corda. Questa persona telefonava sempre all’ora della cena e raccontava le stesse cose, come se volesse il mio assenso.

Finalmente le chiesi di provare il suo sugo invece di parlarmene al telefono e devo dire che era buono. Da allora un paio di volte al mese mi preparava i mostaccioli col sugo ‘italiano’.

Ho imparato a distinguere qui in USA un sugo che è una impostura, un ‘wanna-be italian‘, uno ‘like my nonna made it‘, uno ‘fusion‘, uno ‘greek- italian‘…. ecc. Dopotutto anche mia mamma a Beirut rischiava qualche ingrediente misterioso… con le buone banadura libanesi!

A Miami c’è un’assemblea considerevole di ristoranti italiani autentici. Mi son chiesta il perché e ho dedotto che i turisti italiani cercano ciò che piace a loro, ma che anche gli americani son davvero ‘in love‘ con la pasta e il sugo italiani.

La scusa per mangiar un piatto di pasta e’ sempre quella buona!

Paola GlobeTrotter…

 

TANTI AUGURI A :

CI HANNO SCRITTO

Foto Thomas Martinsen

Foto sempre della Paola GlobeTrotter

Foto Thomas Martinsen