IL CORTILE | SACERDOTI & CO

Paoloni Aldo Don

Purtroppo il nostro caro don Paoloni è partito per altri lidi il giorno19/08/1976 a 63 anni…
Un saluto molto caro e amichevole da parte nostra a tutti coloro che se ne sono purtroppo già “iti”…

Il Cortile

Alunni & Co, SSB

Mancato a Beirut, 19/08/1976 a 63 anni

Ho sempre avuto un timore reverenziale nei confronti di Don Paoloni. Non perchè lui sia mai stato un mio professore e neanche perchè era il Prefetto della scuola. Il timore nasceva dal rapporto privilegiato che lo legava a mio padre Giuseppe anche lui da bambino allievo dei Salesiani a Betlemme durante la seconda guerra mondiale.

Don Paoloni era stato suo insegnante ed il ritrovarsi dopo tanti anni a Beirut aveva rinsaldato un legame fatto di profonda stima e amicizia. Ogni volta che mio padre passava da scuola andava a salutarlo e Don Paoloni lo trattava come un figlio prediletto. Ero certo che mio padre gli chiedesse di me. Non si accontentava di sapere come andavo a scuola, tanto già lo sapeva dai professori e dalla pagella. No, mio padre voleva sapere anche come mi comportavo ! Ecco perchè temevo più di tutto il suo sguardo indagatore e cercavo sempre di tenermi lontano dai guai perchè sapevo che mio padre prima o poi l’avrebbe saputo ed allora sarebbero stati guai.

Devo dire però che nonostante ne abbia combinate qualcuna delle mie, Don Paoloni non mi ha mai redarguito più di tanto. Dietro il suo atteggiamento severo si nascondeva una pasta d’uomo. Talvolta ha cercato perfino di coprirmi. Come quella volta in cui in prima media fui fatto uscire di classe da Roberto Righetti, insegnante di matematica e scienze. Nel terrore di farmi beccare, mi appiattii dietro l’angolo mentre Don Paoloni “pattugliava” silenzioso in corridoio. Anni dopo seppi che lui a mia insaputa mi vide ma fece finta di nulla e lo confessò a mio padre nel suo studio una domenica dopo la messa tra una risata e l’altra mentre insieme bevevano un “bicchierino” .

Talvolta Don Paoloni e Don Moroni venivano a cena da noi. Ricordo come l’atmosfera fosse sempre molto allegra e rilassata ed ero meravigliato nel notare come Don Paoloni fosse di buon umore sebbene ai miei occhi egli rappresentasse la severa Autorità della scuola. Nonostante tutto io rimanevo sulle spine. Temevo che prima o poi il discorso scivolasse sulla scuola perchè, bene o male, c’era sempre qualcosa da farsi perdonare. Col senno di poi credo che i presenti fossero consapevoli del mio malcelato disagio ma penso che la cosa in fondo li divertisse pure.

I ricordi più vividi che ho risalgono alle ultime settimane dell’anno scolastico ’75-’76. La guerra ormai divampava da un anno ed era sempre più pericoloso attraversare i due settori Est – Ovest di Beirut. Per non perdere l’anno scolastico in vista della sua chiusura, Don Morazzani accettò di ospitare come interni mia sorella Rita e me l’ultimo mese in modo che io potessi fare gli esami di terza media e mia sorella potesse sostenere le ultime interrogazioni del 2° liceo.

In quei giorni ci fu il terremoto nel Friuli e Don Paoloni era preoccupato perchè non riusciva ad avere notizie dei suoi familiari da Gemona. I telefoni erano fuori uso ma fortunatamente dopo qualche giorno fu rassicurato grazie alle notizie pervenute tramite l’ambasciata.

Rammento ancora la tristezza dei miei genitori, e soprattutto di mio padre, quando poche settimane dopo si seppe della sua morte il giorno in cui la nostra scuola fu bombardata nell’estate del ’76. Questo triste episodio più di tutti, sono certo, convinse i Salesiani a chiudere definitivamente la scuola di Beirut”.

Salvatore Cataldo, allievo dal ’71 al ’76

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