IL CORTILE | SACERDOTI & CO

Daccache Abuna Youssef

Anziano sacerdote maronita che aveva voluto i salesiani a Dahr El Houssoun concedendo loro il suo terreno affinchè edificassero Chiesa e scuola per i suoi ragazzi; mi voleva molto bene e mi voleva concedere quello che per lui era un privilegio e cioè insegnarmi l’aramaico, data la mia predisposizione avendo già studiato l’arabo ad Alessandria d’Egitto mia città natale.

Non ricordo bene se fosse la fine del 1966 o l’inizio del 1967 (anno della mia maturità), il pomeriggio di una giornata di brutto tempo che offriva uno scenario “apocalittico” per un cielo che incuteva paura visto dalla cima del Dahr che emergeva sopra un mare di nubi….

Tirava un vento da portar via ogni cosa, Abuna era lì all’aperto e scrutava il cielo…

I chierici compagni ed i superiori mi avevano invitato ad uscire per condurlo all’interno della casa, ma al mio invito Abuna rispondeva di lasciarlo stare lì a contemplare il cielo perchè in esso vedeva scene di guerra dove i fratelli libanesi si uccidevano tra loro e si spargeva molto sangue e lui dinnanzi a quelle scene piangeva singhiozzando….

Al momento non ci avevo fatto caso dato che l’anziano sacerdote sembrava solo una persona in preda al delirio, ma poi, dopo alcuni anni e dopo la sua morte, mi son venute in mente le sue parole allo scoppiare della guerra civile in Libano ed allora mi son sentito percorso da un brivido di emozione per esser stato testimone di una profezia!

Orlando A. Cangià

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