IL CORTILE | ALLIEVI
Rotta Loria Milena
lorialochen@belgacom.net |
1973 |
BRUXELLES |
10/03/1957 |
Sono nata al Cairo 10 Marzo 1957 e mi sono laureata di Architettura a Roma nel Giugno 1980
Per me arrivare a Beyrouth dal Cairo, dove si vivevano gli anni di piombo del regime Nasser con il terrore dei “mokhabarat” dietro la porta, é stato come giungere nel Paese delle meraviglie. Tanti flash mi tornano alla mente dal ricordo dell’addentare per la prima volta la mela, un frutto inesistente al Cairo in quegli anni, allo studiare sul terrazzo di casa con quella indimenticabile vista delle Grottes des piegeons, la prima televisione a casa e in genere quell’atmosfera sempre festiva che regnava nelle strade di Beyrouth. Con tante comunità religiose era raro il mese in cui non si celebrasse qualche festività.
Ho pochi ricordi salienti della scuola delle Suore d’Ivrea. Madame Moghrabi, Mademoiselle Norma, il corridoio lucidissimo, le noiosissime ripetizioni delle rappresentazioni teatrali e lo sciogliersi in bocca dei ritagli delle ostie che andavamo a prendere in sacrestia.
Quando ho iniziato il liceo dai Salesiani o anzi come lo chiamavamo noi ” la scuola maschile ” … il mio mondo é cambiato . La scuola é diventata non solo la scuola ma il fulcro attorno al quale ruotava la vita sociale dal dopo scuola al weekend. Dopo il pranzo era raro non tornare a scuola verso le 3 del pomeriggio perché da scuola iniziavano i programmi del pomeriggio e questo anche di sabato e di domenica. La verità é che non ci si sentiva mai soli e eventi tristissimi come la perdita di mio padre o dei miei nonni li ho vissuti serenamente e senza traumi, circondata dagli amici, dai salesiani, semplicemente dalla scuola ….
Non credo che in quegli anni nessuno di noi fosse veramente consapevole dell’impatto e del peso di questa magica atmosfera nelle nostre vite. Suppongo che la prendessimo tutti per ” granted ” per cui alla fine del liceo come tutti i ” cool ” anche io non ho mai pensato di proseguire gli studi a Beyrouth ma di andare in Italia.
I primi anni non ho particolarmente tenuto nessun contatto a parte con Manuela (Bucalo), Dario (Amadeo) e Ida (Marradi). La guerra civile aveva fatto perdere le traccie e i contatti di molti tra noi e i ritorni a Beyrouth durante le vacanze diventavano sempre più sporadici .
E’ solo dopo tanti anni in occasione dei 50 anni di Claudio (Podestà) che ho ripreso i contatti con quelli del liceo e mi sono resa conto di quanto mi fossero mancati e che fortissimo legame ci legava, un misto di affetto e ricordi.
Da 6 anni ci ritroviamo a sciare ogni anno con lo stesso gruppo di Beyrouth ed é una settimana spensierata. Non evochiamo più i ricordi, non ci guardiamo indietro ma il nostro passato comune é la piattaforma per il nostro presente e il nostro futuro. Abbiamo la fortuna di trovarci molto bene insieme e di saperci divertire. La lontananza di un anno viene azzerrata e riprendiamo il nostro rapporto come se ci fossimo lasciati il giorno prima ma incredibilmente ritorniamo ragazzi. E` la nostra annuale e indispensabile ricarica.
E questa necessità di ritrovarsi ha portato Manuela, Iole ed io in Alessandria per una decina di giorni da Ida dove é stato bellissimo ritrovare anche Ivana (Mascico). Un nuovo ritorno é già in programma …. inshallah.
Sono molto combattuta sulla voglia di tornare a Beyrouth anche perché non so se ritroverò quegli angoli, quell’atmosfera che rivivo nella mia mente ogni volta che chiudo gli occhi e lascio vagare la mia memoria nei ricordi. Tanto per incominciare non ci sarà più la nostra scuola, la cappella, il nostro cortile, il chiosco, gli eucaliptus … e tanti visi che fanno parte oramai di ciascuno di noi Don Doveri, Don Morazzani, Don Risatti, Prof Sarcologo, Afif ….
Ed é per questo che apprezzo ricevere la newsletter e cliccare ai vari collegamenti perchéritrovo tanti compagni di scuola e soprattutto attraverso le parole degli altri ritrovo anche me .
Purtroppo non sono mai riuscita a partecipare alle riunioni tra ex-allievi ma sono dell’idea che per assaporarle dovrebbero essere ogni 4-5 anni perché da quello che ho sentito l’impatto e le emozioni del primo incontro non sono stati rivissuti con la stessa intensità nelle riunioni seguenti forse troppo vicine.
Un abbraccio a tutti
Milena