IL CORTILE | ALLIEVI
Rotta Loria Marina
marinaloria@libero.it |
1977 |
ROMA |
13/11/1959 |
Sono nata al Cairo il 13 Novembre 1959 da genitori italiani, anche loro nati in Egitto. Dopo la guerra dei 6 giorni, ci siamo trasferiti a Beirut dove mio padre, ingegnere edile, aprì i suoi uffici mentre i cantieri erano ad Abu Dhabi.
Mia madre iscrisse me e le mie sorelle, Milena di due anni più grande e Carla, la mia gemella, dalle suore d’Ivrea…vi è poco da ricordare…
Mio padre era sempre fuori in giro per l’Europa,il Medio Oriente e i paesi del golfo persico. I miei amatissimi nonni materni vivevano con noi e, nello stesso palazzo, vivevano anche i miei zii e i miei tre cugini, Luca, Romolo e Livio. Il nostro era un rapporto di quasi fratelli più che di cugini, dato che mio padre era il fratello di mio zio e mia madre la sorella di mia zia.
La mia infanzia è stata bellissima anche se segnata per sempre dalla morte prematura di mio padre la vigilia di Natale del 1971.
Di quegli anni ricordo la mia casa affacciata sulla famosa corniche di Beirut e, in particolare sulle grottes aux pigeons e le giornate trascorse al Riviera,tra un bagno e l’altro in quello splendido mare mangiando patatine fritte e ketchup.
Ma la maggior parte dei ricordi sono profondamente legati alla Scuola di Don Bosco: il cortile, la messa la domenica, la kermesse per la festa di Maria Ausiliatrice, la grande e solenne festa di Don Bosco il 31 Gennaio e tanti ricordi di vita scolastica. Non posso dimenticare ad esempio lo scambio dei compiti in classe con Carla, io le passavo la versione di latino e lei ricambiava con il compito di matematica; un ottimo voto sull’Umanesimo ma un due secco su Dante. E poi le simpatie con i prof: una vera e propria adorazione per il prof. d’Italiano, Mario Caiano che lottava per i nostri “francesismi”, una grande simpatia per Don Libralato anche se, spesso e volentieri, Carla ed io ci siamo ritrovate fuori dalla classe per le nostre risate , un rapporto difficile con Don Tiziano.
Di quei tempi ricordo anche con affetto don Risatti e i suoi saggi consigli per “allontanare” i ragazzi e don Moroni che predicava o era sul pianoforte intonando “Giù dai colli…don Bosco ritorna”.
E poi i famosi party (a quei tempi non si usava il plurale..), il primo al quale Carla ed io siamo state invitate è stato quello di Daniele Carminati. Grazie Daniele, quante emozioni per quell’invito!!! La sua casa era bellissima e si prestava a quelle serate con le luci soffuse per ballare tra le braccia di Raimondo Bonapace con la musica di Battisti, Baglioni e di tante altre canzoni inglesi di cui non ricordo più i titoli. Io adoravo le canzoni italiane, e ancora oggi..la luce dell’est di Lucio Battisti rimane uno dei miei brani preferiti.
Ricordo di quegli anni, anche le gite, i ritiri spirituali (vere e proprie giornate di evasione) e poi Rita Toiani, lei era la mia migliore amica. Per non parlare di Sergio Daneluzzi e di Claudio Cordone insieme formavamo un trio di amici inseparabili per un certo periodo di tempo e della mia “cotta” per Claudio, il primo che mi ha fatto provare però il mio primo dispiacere amoroso…
Tutti ricordano il 1975…non si poteva più tornare in Libano e allora mia madre ci iscrisse all’Assunzione a Roma per finire il liceo. Soprattutto il primo anno è stato difficile per Carla e per me adattarsi ad un tipo di vita e di mentalità completamente diverso da quello dove eravamo cresciute. Dario Amadeo e Manuela Bucalo erano spessissimo a casa nostra e questa amicizia ci aiutò a superare questo periodo. Non posso non ricordare con grande affetto Isa…
Nell’ultimo anno di liceo ho conosciuto Francesco che doveva diventare 11 anni dopo mio marito.
Dopo la maturità, Carla ed io ci siamo trasferite a Ginevra. Carla si è iscritta a Scienze politiche mentre io alla facoltà di Lettere moderne. Dopo la laurea ho seguito un corso presso la scuola di Hautes Etudes Européennes ed infine ho lavorato un anno per la Croce rossa internazionale per un progetto dell’Università aspettando un contratto di lavoro che non è mai arrivato.
A Ginevra ho passato sicuramente tra gli anni più belli e spensierati della mia vita. Ma con la morte nel cuore, nel 1987 sono rientrata a Roma.
Tra le varie cose di cui mi sono occupata, sicuramente la più positiva è stata la mia collaborazione alla Liberty of London.
Nel 1989 mi sono sposata con Francesco, nozze benedette da Don Gianni Caputa. Nel 1990 è nata Livia , battezzata da don Gianni con l’acqua del Giordano e poi dopo 4 anni, è nato Luigi.
In quegli anni mi sono occupata dell’azienda della famiglia di mio marito che mi portava spesso in giro per l’Italia.
Purtroppo dopo 11 anni il mio matrimonio è finito, un’esperienza dolorosissima che ha segnato la mia vita profondamente. Ho deciso allora di lasciare il lavoro per stare vicino ai miei figli, la mia presenza a casa mi sembrava fondamentale in quel momento.
Un grazie ufficiale a don Gianni che mi è stato molto vicino in quel periodo insieme alla mia famiglia e a Stefania la mia cara amica che è mancata lo scorso aprile.
I miei figli frequentano la scuola salesiana Maria Ausiliatrice e sicuramente la scelta di questa scuola non è stata casuale. Sono felice che Livia e Luigi crescano in questo ambiente e respirano lo stesso clima che ho respirato io da ragazzina. Faccio anche io parte di diverse iniziative promosse dalla scuola: il Forum Genitori (dibattiti, pellegrinaggi, conferenze ma anche tanta solidarietà) e il TGS (turismo giovanile e sociale) il cui scopo è quello di promuovere il viaggio come arricchimento interiore e condivisione di esperienze.
Un diploma di direttrice di agenzia di viaggi e turismo conseguito nel 2003 mi consente di far parte del consiglio direttivo e di dedicarmi all’organizzazione dei viaggi. Il più significativo è stato sicuramente quello in Terra santa tre anni fa.
E per seguire le orme materne, da quest’anno comincerò il corso per diventare cooperatrice salesiana.
Ma l’attività del TGS è forse quella che mi rappresenta di più: ho l’animo nomade di chi ha cambiato diverse volte paese e mi ritrovo spesso e volentieri con la valigia in mano .
Mi auguro però che in questo mio pellegrinare nel mondo, io possa ritornare a Beirut, è uno dei miei desideri più cari,oltre a ritornare sui posti della mia infanzia (anche se la scuola non esiste più), c’è qualcuno che nel cimitero di Fanar aspetta da tanto tempo (1984 !!! ) la mia visita.
Ciao papà, ciao nonni, a presto!