Ritornare a Beirut dopo 40 anni dalla maturità
Un’attrazione “fatale” ci lega ai luoghi della nostra giovinezza Il richiamo del Libano é forte, quanto lo può essere l’incompiuto sogno della nostra vita…
Foto originale Diego – 2019
L’articolo di Eddy di in pratica dieci anni fa, non l’ho neanche toccato tanto era ben redatto e sopratutto ben “pensato : l’ho lasciato tale e quale e spero che dia ad altri la stessa “sensazione” che ha avuto il vostro webmaster nel rileggerlo per la verifica d’uso…
Un’attrazione “fatale” ci lega ai luoghi della nostra giovinezza Il richiamo del Libano é forte, quanto lo può essere l’incompiuto sogno della nostra vita. Ripercorrere le strade, ascoltare e sentire atmosfere antiche, ma soprattutto compiere il viaggio!
Era proprio ai primi di giugno, godendo della condizione di scuola all’estero, che cominciavano gli esami di maturità. Sono passati esattamente 40 anni da quando iniziammo la prova finale che fino all’anno prima tutti temevamo. Noi eravamo le cavie per l’esame sperimentale (durato fino ai giorni nostri…), i primi in assoluto a non dover portare il programma in tutte le materie del triennio: quello sì che era un esame, il nostro piuttosto una passeggiatina. Nonostante ciò lo avevamo preso sul serio e studiammo moltissimo ……negli ultimi 15 giorni. La Commissione d’esami. Temevamo la famigerata Commissione, durissima e normalmente infame! Ma ci pensò il caro don Piero Doveri: un programma intenso di visite a Baalbeck, Byblos, Tiro che i cari commissari non potevano rifiutare e così, dopo le presentazioni rituali, rimanemmo in balia di Don Bedon e don Filiè che dovevano vigilare sulla prova. Lo scritto di italiano fu affrontato serenamente quasi da tutti. C’era qualcuno che continuava a litigarci ma fu aiutato coralmente… I guai vennero fuori con il compito di matematica. Solo una compagna capì subito e fece il problema, non faccio nomi ma la ricordiamo ancora nelle nostre notti insonni, perchè si rifiutò categoricamente di dare anche un piccolo aiutino, mettendo in imbarazzo il povero don Filiè che avrebbe voluto aiutarci, ma con la matematica non ci prendeva proprio. Solo all’ultimo il genio di Bruna tirò fuori una soluzione che divenne, inutile a dirlo, la soluzione di tutti…E la Comissione intanto scopriva le bellezze del Libano….
Tra pochi giorni (articolo scritto nel 2009, ndlr) sarò di nuovo lì per alcuni giorni, avrò alcuni incontri con esponenti della società e del Governo libanese, in una Beirut che sarà alle ultime, accesissime battute di una campagna elettorale che sta diventando sempre più tumultuosa, per fortuna finora senza episodi di rilievo. Sembra che lo statu quo regga, che finalmente si possa avere una consultazione elettorale senza passare prima dal conto dei morti e feriti. Sarà un’occasione per andare a trovare qualche vecchio compagno cui voglio fare una sorpresa e che mi deve ancora un caffè per il compito di italiano degli esami…. sarà anche un’occasione per incontrare gli esponenti dell’associazione Auxilia, con la quale si è concretizzato il progetto di adozione a distanza dei bambini e ragazzi libanesi che Prosolidar, la mia organizzazione di progetti di solidarietà, sta sostenendo nei loro studi. Saranno dei giorni molto pieni, ma ci sarà anche il tempo per una passeggiata a Rawche, per le falafel e la shawarma, per una buona cena in un ristorantino che ho scoperto lo scorso settembre nella zona di Achrafieh e che ha alle pareti la nostra Beirut, una città ormai scolpita solo nella nostra memoria, ma che continua ad affascinarci come una bellissima donna senza tempo.
Ho saputo solo oggi (siamo sempre nel 2009, ndlr) che il caro Sanguetta si è operato ed è andato tutto bene. Voglio fargli i miei più cari auguri di pronta guarigione e spero di poterlo riabbracciare presto e molto più a lungo di un incontro fugace lo scorso anno, in occasione del 50° di sacerdozio di Don Sante Bedon, magari proponendo o ai “maturi” del 1969 di programmare un incontro……..
Eddy Iozia – Walaou…
CI HANNO SCRITTO