Riparare il riparabile…

da | 28/06/2017 | MULTICULTURALISMO | 0 commenti

Foto e testo di Orlando Amedeo Cangià


Stando ad un detto di G. Barzaghi “saper andar via è proprio degli spiriti alti e nobili” mi convinco sempre di più della sua valenza.


Vivere più a lungo, ma per chi e perché?

Qui di seguito la risposta di Orlando Amedeo Cangià al quesito posto qualche giorno fa (articolo qui : VIVERE PIÙ A LUNGO…), quali saranno le prospettive per una vita più lunga di quella attuale.
Cangià risponde “per le rime”, con la sua consueta “filosofia” o modo di pensare, sempre una riflessione ed una risposta a quanto scritto nell’articolo iniziale.


Carissimo Diego, sì certo l’eco della progressione nel campo dell’allungamento della vita sta giungendo anche a me…Non ti nego però il mio poco entusiasmo nella materia in questione, penso che interessi molto di più a chi crede al “tutto e solo qui, dopo il nulla”…

Stando ad un detto di G. Barzaghi “saper andar via è proprio degli spiriti alti e nobili” mi convinco sempre di più della sua valenza.

Aver ancora qualcosa da dire e/o da dare, veder crescere i nipoti (almeno fino a quando, anche loro come i figli, ti danno l’addio per seguire la loro vita), godere delle bellezze e dei piaceri ( si manterranno sempre tali?) di questo mondo etc. possono essere motivi di trattenimento, ma fino a quando e a quale prezzo per sé e per gli altri? Prolungare la vita (almeno per un po’) può andar bene, salva restando la sua qualità, altrimenti che vita sarebbe?

Sono convinto che prima o poi nasca il desiderio dell’immutabile e del certo contro il contingente e l’incerto e poi, a prescindere dai progressi e dagli sforzi nel cercare di prolungare, una certezza resta: prima o poi “s’ha da finire”.

Per concludere queste mia breve riflessione ritorno ad un momento di labile, ma intensa ispirazione dando a te, caro amico, e a tutti i fratelli e sorelle in Don Bosco, un forte abbraccio.

b

RIMEMBRO


La gioia
di riparar lo spirto
in caduca magione
su terra antica

lesta mutare

in disio
di spiccare il volo
per eterna stagione
su cielo nuovo.


Orlando Amedeo Cangià