RICERCHE STORICHE SALESIANE : SALESIANI IN PALESTINA
Betgamāl, festa di Don Bosco del 1930. Al centro il Vescovo Armeno Harutyun Keklikian, alla sua sinistra don E.Bianchi, direttore, al suo fianco «don Alfredo SACCHETTI», il Procuratore, il penultimo è il coadiutore Simone Srugi, oggi Venerabile. I ragazzi e giovani vestono una divisa di tela militare, la metà di loro sono Armeni
Un complemento all’articolo in merito a don Sacchetti, articolo che potete trovare cliccando il link a fondo pagina…
Carissime e Carissimi, vi inoltro qui di seguito la presentazione e sintesi del mio articolo su don Sacchetti e gli Armeni, con una foto alquanto straordinaria.
L’intero articolo lo si può trovare cliccando a fond pagina, per chi desiderasse leggerlo.
Grazie e a risentirci.
(ANS – Roma) – È stato pubblicato il n° 81, relativo al semestre luglio-dicembre 2023, di “Ricerche Storiche Salesiane” (RSS), la rivista semestrale di storia religiosa e civile, pubblicata dall’Istituto Storico Salesiano (ISS). La rivista RSS copre una vasta gamma di argomenti, dalla storia missionaria ed educativa alle pubblicazioni periodiche salesiane, offrendo una prospettiva approfondita sulla ricchezza e la diversità dell’eredità salesiana. La rivista accoglie, nel settore STUDI di questo numero, quattro saggi:
Il primo contributo è di Giovanni Caputa che presenta Don Alfredo Sacchetti e la “Catholic Near East Welfare Association” per gli orfani armeni accolti a Betgamāl.
Questa è la sintesi: Negli anni 1896-1936 i Salesiani della Palestina diedero rifugio nelle case di Betlemme, Betgamāl, Nazaret, a un centinaio di ragazzi Armeni, scampati ai noti massacri.
Dal 1913 al 1938, don Alfredo Sacchetti fu il coordinatore di questa complessa operazione, prima assecondando le iniziative di Papa Benedetto XV, poi in stretta collaborazione con la neonata “Catholic Near East Welfare Association”, con Papa Pio XI e il suo Segretario di Stato Pietro Gasparri.
Come loro uomo di fiducia, don Sacchetti, mise in moto un progetto a lungo termine, comprendente avviamento al lavoro professionale o agricolo, e formazione cristiana, anche in prospettiva vocazionale. Infatti, animato da una visione utopica, intravedeva cambiamenti rapidi nella situazione politica e un promettente avvenire per l’opera di don Bosco in un’Armenia liberata.
L’articolo espone i risultati di uno studio condotto su documenti coevi di archivio, finora inediti, confrontati con pubblicazioni contemporanee di storiografia sui massacri di cui fu vittima il popolo armeno.
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