Quattro passi tra le stelle : Betlemme a Natale, un sogno che si fa realtà

da | 25/12/2008 | SOLIDARIETA' | 0 commenti

Santo Sepolcro ANASTHASIS – www.italiaisraeletoday.it/

Il testo qui di seguito l’ho trascritto dal primo sito messo in onda, quello purtroppo che ha avuto una marea di problemi dopo essere stato “invaso” da pezzi di script installati da persone non troppo “adorabili” e che hanno distrutto il sito completo, per cui abbiate pazienza ma tutti quei testi di allora li devo controllare uno alla volta per poi rimetterli in sesto su questa nuova piattaforma.

E stavolta penso e spero essere riuscito a debellare vari tentativi di inclusione, uno di questi anche da parte di malintenzionati in Russia, niente popò di meno che…

Tirremm Innanz…

Diego

Er Webmaster..., SSB

Avete mai pensato a un presepe dal vero?
Betlemme racchiude in sé la semplicità e il mistero della nascita del Figlio, le persone che ci vivono sono i moderni pastori che si avvicinano alla grotta con la stessa curiosità  e stupore di duemila anni fa.

Passeggiare per le vie di Betlemme in questi giorni è come farsi piccolo piccolo e passeggiare nel nostri presepe di casa. Lì la bottega che vende il formaggio e le olive, fatto come si fa da sempre, dall’altra parte si cucina il montone e le polpettine vegetali, le mitiche falaffel. I piccoli souvenir, i vasi di coccio e le semplici ceramiche. Il ramaio e il negozietto di frutta e verdura, con melograni rossi come le più belle decorazioni per l’albero di Natale. Francesco d’Assisi passò sicuramente di qui nei freddi inverni dei primi anni del 1200. Il prossimo anno saranno esattamente 800 anni che decise di imbarcarsi per la Terra Santa, facendo ritorno dopo quattro anni. E qui decise che avrebbe ricostruito la scena della nascita di Joshua, che in ebraico vuol dire “Il Signore salva”.

Gesù di Nazareth venne al mondo alla periferia di questo paesino, vicino al campo dei pastori. Le notti invernali da queste parti sono particolarmente luminose e in cielo era apparsa una stella cometa che indicava la strada per Betlemme. Oggi le stelle comete sono tornate a risplendere nella notte. Da otto anni (siamo nel 2008, ndlr), in seguito all’ultima intifada si erano spente e sono stati gli italiani, per la precisione i salentini a voler far ritornare la luce a Betlemme, con una stella cometa opera di un artista salentino, che risplende davanti alla Basilica della Natività.

Ospiti della scuola dei salesiani di Betlemme, abbiamo passato, Maria ed io, alcuni giorni qui, a due passi dalla Grotta, che salutavamo ogni sera prima di andare a letto, guardando lo spettacolo notturno delle luci e dei colori della notte magica di Betlemme, che ci ha accolto con un tepore primaverile…

Abuna Masedu il mitico direttore, compagno di …conventone a El Houssoun, con don Eraldo Vacca, compagno di classe nell’anno della maturità 1969, rimasta mitica per tantissime ragioni… don Edoardo, economo, tuttofare, ma soprattutto gentilissimo e simpaticissimo compagno di viaggio in Galilea, che ci ha regalato grandi emozioni… Don Giorgio, inarrivabile esecutore e pensatore di addobbi natalizi e di un presepe stupendo! Tutto sotto la magnifica supervisione del reverendissimo Padre Caputa, sapiente e dotto cicerone per le stradine di Gerusalemme, ma anche non alieno dal rendere grazie con dell’ottimo Cremisan doc… (disponibili foto). La visita della scuola e del centro artistico, con ragazzi che lavorano il legno e la ceramica, il famoso e ancora chiuso Museo della Natività…. che è un vero peccato non poterlo tenere aperto, ma soprattutto il forno di Betlemme, che fa un pane molto molto buono.
Sarà perché viene fatto giornalmente, sarà perché usano farina ottima, ma vi assicuro che il sapore di quel pane è veramente straordinario: croccante, profumato, tenero e leggero… condito con l’olio di Palestina e annaffiato con dell’ottimo Cremisan… irraggiungibile.

Suleiman il capo-forno lavora qui da oltre sessanta anni (fate un po’ di conto… dalla nascita dello Stato di Israele) ed è orgogliosissimo del suo forno, e molto contento di aver “modernizzato” il SUO forno, altro che dei salesiani! Coccolava le macchine nuove con sguardo paterno e nella sua lingua mista di italo-palestinese, ne ha spiegato il funzionamento in tutti i dettagli. Una visita troppo breve, quattro giorni volati via, ma che ci hanno dato talmente tanto benessere che… arrivati all’aeroporto con Gianni, alla vista che il nostro volo era stato cancellato per i noti guai di Alitalia…., non abbiamo fatto altro che metterci in fila con tutti gli altri passeggeri e rientrare a Roma via Francoforte… una occasione per passare qualche ora in più insieme!

Mille ricordi, sensazioni ed emozioni, alla Basilica del S. Sepolcro abbiamo incontrato don Vito Vacca, anche lui frequentatore del conventone …, alla domus Nova Padre Caputo, oggi frate minore. Non è oggi il tempo di parlare di politica internazionale, ma ritornerò volentieri sull’argomento, perché occorre parlarne e parlarne per far conoscere, per discuterne, per far sì che la politica non rinunci al suo ruolo e si lasci la parola alla più terribile delle voci, quella delle armi!

Eddy Iozia

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Una fetta di pane per tutti

Il Pane di Betlemme, mette insieme il luogo e il simbolo più caro.

Eddy tramite l'associazione di cui fa parte, è riuscito ad ottener un bell'aiuto per rimettere il Forno di Betlemme in funzione, forno che stava per morire di morte naturale dato il numero di anni in cui è stato funzionante e aperto sempre per tutti.

Qui di seguito vi abbiamo aggiunto i links per gli altri articoli riguardanti il Forno, con album ad hoc, e la sua messa a punto nonché la messa in moto :


Album Foto Del Forno di Betlemme : Il Pane di Betlemme e la sua storia

TANTI AUGURI A :

CI HANNO SCRITTO

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