Quando sono andati sulla luna hanno rotto qualcosa e senz’altro è caduta una polverina…
Ci sono alcune regole auree che vanno seguite per sopravvivere in casa con tre femmine (moglie, suocera e gatta)…
© Foto Mario e Photoshop…
Dopo aver scritto un paio di articoli sulle vicende CoronaStrunz e della situazione attuale qui nel nostro villaggio, ho chiesto a qualcuno di voi di scrivere due righe in proposito, cioè come ve la passate e se avete qualche situazione negativa da affrontare e da risolvere al riguardo.
Dopo gli avvenimenti vissuti di Sergio e Eddy, qui di seguito il Come – Quando – Dove di Mario che ci ha scritto come si combatte il CoronaStrunz in quel di Desenzano, tutto un programma…
Caro Diego, mi chiedi come trascorro la giornata in tempo di Covid-19. Come ben sai qui in Lombardia siamo in zona rossa, il che vuol dire stato di semi-detenzione con ora d’aria ammessa solo per comprovata necessità. Perciò come si può sopravvivere in casa con tre femmine (moglie, suocera e gatta)? Ci sono alcune regole auree che vanno seguite.
Evitare in primis di guardare la televisione con l’aggiornamento continuo dei necrologi ad ogni telegiornale e non facendosi influenzare fra l’altro dal catastrofismo di alcuni virologi che quando li ascolti ti viene voglia di fare testamento. Mia suocera (90 anni) si pippa con avidità circa 10 telegiornali al giorno ascoltando tutti i dibattiti sul virus e ha elaborato una sua teoria sulle origini della pandemia: “quando sono andati sulla luna hanno rotto qualcosa ed è caduta una polverina che ci ha portato la malattia“. C’è però la possibilità di uscirne, ma solo se piove, perché (detto in dialetto dell’oltre Po) “sal pioev al virus al se spargnacca“.
Confortato da tali attestazioni scientifiche provo a ritrovare la serenità, che peraltro non mi è mai mancata completamente, immergendomi nei quotidiani affaccendamenti che potrebbero essere:
- nutrire la gatta di primissimo mattino perché ultimamente, forse per via di componenti stimolanti l’appetito mescolati con le pappe, appena sente che qualcuno (cioè il sottoscritto) si sveglia, inizia ad emettere lamenti strazianti in crescendo, facendo credere che se non viene subito sfamata, potrebbe decedere per iponutrizione nel giro di pochi minuti.
- decidermi di provvedere autonomamente al taglio dei capelli data la forzata chiusura dei tonsori. Compito non facile specialmente per quanto riguarda la potatura della parte non visibile della cucurbitacea. Ad operazione completata mi sono presentato trionfante alla presenza del triunvirato ottenendo come commento: “è meglio che, se decidi di uscire, tu ti metta un foulard “.
- mettermi in contatto con il mio Direttore Spirituale di nazionalità congolese, uomo di retta dottrina seppure non privo di pepato umorismo. Conoscendo la mia non eccessiva simpatia per il papa regnante è solito accogliermi con il saluto “ciao Mario Bergoglio“!
- cimentarmi nel restauro delle ante in legno della facciata sud della magione, ormai cotte dal sole. Dato il notevole peso delle stesse decido di procedere senza smontarle. Procedimento sequenziale che inizia con asportazione di catenacci e maniglie, poi trattamento abrasivo con carte a granulosità decrescente, accurata pulizia della polvere prodotta, apposizione di nastri di carta adesiva a protezione di vetri e muri e di fogli in cellophane per proteggere il pavimento e infine stesura della prima mano di vernice impregnante/ricoprente sotto lo sguardo torvo di Elena che con cadenze fisse viene a controllare che non abbia fatto gocciolare la vernice.
Asciutta la seconda mano, ripristino di maniglie e catenacci, asportazione della carta adesiva e del cellophane, profonda pulizia dopo ansiosa ricerca della gocciolina che malignamente può essere sfuggita e riposizionamento in garage di lattine, pennelli, abrasive, ecc.
A lavori conclusi accurata ispezione del triunvirato che non trovando alcunché di riprovevole si esprime con un laconico “placet” ad eccezione forse della gatta che sembra non apprezzare granché l’odore della pittura.
Per le ante del piano di sopra attenderò la primavera. - trasformare in digitale i negativi fotografici tramite scanner, portando alla luce immagini prevalentemente famigliari e riscoprendo come ero 30 kg fa.
Promesse solenni di dieta ferrea DA DOMANI!!!!
CI HANNO SCRITTO