QUALE SAREBBE E COME SAREBBE LA SCUOLA DI BEIRUT OGGI ?
La Scuola come l’avevamo lasciata o quasi…
Il Libro di don Vittorio apre un sacco di porte e finestre, siano esse virtuali o meno, ma lascia anche un punto interrogativo enorme in testa a tanti di noi e cioè come sarebbe la scuola oggi? La storia non può più essere riscritta ma le ipotesi sono molteplici e lasciano delle sbavature non volute in questo caso ma che fanno anche riflettere…
Dopo aver letto per la seconda volta il libro di don Vittorio I salesiani di Don Bosco nel paese dei cedri), sono spuntate una marea di domande ma anche una marea di idee per portare il sito, di cui Gianni, la Paola Roncaglia, Kikka ed altri, senza dimenticare il sottoscritto, ci occupiamo verso altri lidi e verso altri progetti, sopratutto progetti culturali, sociali e anche scolastici.
E’ chiaro che purtroppo non possiamo fare affidamento a professori, laici o salesiani nessuna importanza, ma possiamo sempre fare affidamento alle persone che hanno conosciuto questo stato di cose e volevamo appunto domandarvi se per caso sarebbe possibile darci una mano in questo nuovo progetto che terrebbe conto non solo del passato della scuola ma anche di un probabile futuro che esisterà solo tramite le discussioni, aggiornamenti, chiacchierate e simile di tutti noi, ex-allievi, ex-professori, ex-compagni e compagne.
La nostra idea sarebbe di mettere per iscritto le possibili attività che la nostra scuola a Beirut avrebbe messo in atto e metterebbe in atto, se la scuola fosse ancora al suo posto, con un sacco di ragazzi e ragazze che corrono a destra e a sinistra e con tutti i vari chierici, professori e responsabili al loro posto come da copione fino agli anni fatidici.
Quale sarebbe e come sarebbe la scuola di Beirut oggi? Cosa si insegnerebbe e come lo si insegnerebbe e a chi?
Ci si potrebbe continuare per delle ore a spiattellare le idee che frullano per la testa prima di avere una direzione sicura e chiara, non abbiamo nessun raffronto e nessuno ha anche la voglia di sfracellarsi adesso ad una muro, purtroppo esistono anche i muri, digitali o meno e dove non te li aspetti…
L’idea generale sarebbe di trovare dei temi principali da sviluppare sul sito, con molteplici sotto-categorie del tema principale e per essere più chiari o per farla più concisa e semplice, il tema principale sarebbe “Ruolo della scuola al giorno di oggi” ed un primo soggetto potrebbe essere dal punto di vista “Culturale”, un secondo potrebbe essere dal punto di vista “Sociale” ed infine quello delle “Nuove tecnologie”.
L’idea in generale sarebbe di invogliare voi tutti e alcune delle persone attorno a voi a scriverci un articolo/testimonianza, con le vostre idee in merito, di tanto in tanto, sempre secondo i temi prestabiliti e questo dovrebbe essere il punto di partenza per una discussione fra tutti noi mega-galattica e fare in modo pure di raccogliere tutto quello che avremo scritto in un anno e farlo diventare un libro in formato ePublication, che non costa assolutamente nulla e possiamo addirittura inserirlo nelle liste digitali di parecchie piattaforme di lettura come iTunes o simili, che accettano pubblicazioni digitali personali.
Le testimonianze dei ragazzi che hanno conosciuto e apprezzato il caro Michel Boulos parlano da sole, non occorrono sottotitoli o traduzioni alcune e rispecchiano quello che tanti di noi abbiamo vissuto e testimoni di come e quanto semplice sia saper ascoltare il prossimo e consigliarlo nella migliore maniera. Alcuni di questi ragazzi lo hanno anche detto, senza la scuola molti sarebbero già morti e forse neanche seppelliti, senza la scuola di quell’epoca, forse…, non avrebbero imparato la musica, il basket, la voglia di stare assieme e sopratutto la voglia di imparare.
Fare il bene costa sempre di più e si fa prima a catalogare le persone anche se non le conosciamo, piuttosto che a capirle e aiutarle, come abbiamo fatto in tanti anni a Beirut e dintorni.
Qui di seguito quanto scritto da don Vittorio in risposta alle stesse domande poste :
Per la scuola di Beirut, se ancora esistesse, credo che oggi non avrebbe più la sezione italiana (senza più salesiani italiani è insostenibile!), ma sempre quella libanese (in crescita, ma forse anglo-libanese) e verosimilmente quella anglo-americana, ma ristrutturata, anche se non posso dire come.
L’oratorio-centro giovanile si sarebbe sviluppato enormemente, sempre con una maggioranza di frequentanti musulmani. Una presenza nell’insegnamento tecnico-professionale sarebbe stata utile nella zona di Beirut (o in qualche altra città a maggioranza musulmana (Tripoli, Saida), mentre si sta rivelando un flop nella zona cristiana dove si trova l’opera di Fidar. I cristiani libanesi non amano l’insegnamento tecnico-professionale…
Si sta infatti trovando una nuova formula per rilanciare questa scuola.
A risentirci su questo schermo,
Don Paola – Don Kikka – Don Gianni – Don Diego
CI HANNO SCRITTO