PRETI SPOSATI : Come la pensa Maria Antonia Fusco…
Foto Joshua Earle
Come la pensa Maria Antonia Fusco
Caro Diego grazie per avermi sollecitato e cercherò di dare un parere su di un argomento difficile a proposito del quale fior di teologi non si sono ancora messi d’accordo!! Sarà quindi una specie di voce del popolo!
Il mio è un parere scaturito solo dalla mia esperienza di vita che ho maturato nel tempo e di cui ho discusso anche con i miei parroci con i quali spesso sono stata in relazione di buona amicizia.
Iniziamo dall’esperienza beirutina nel corso della quale ho incontrato vari preti Maroniti regolarmente sposati e dediti con passione alla loro missione pastorale per nulla ostacolati dall’avere famiglia buoni mariti e ottimi padri. Già allora mi ero posta, pur giovanissima, il quesito:
Come mai se la religione cattolica è una, anche nella sue diverse sfaccettature di riti, esiste nella chiesa cattolica romana questa regola, ribadita dagli ultimi pontefici, pur oggi proclamati santi, che impone il celibato ai sacerdoti?
Non dovrebbe esservi unità nelle disposizioni relative alla vita sacerdotale dato che i sacerdoti di qualunque rito cattolico possono confessarti, comunicarti e sposarti ?
Il secondo aspetto che negli anni mi fece spesso discutere di questo argomento fu la grande solitudine che constatai in numerosi sacerdoti non più giovani: vivevano soli, con la sola presenza a volte di una “perpetua” ( figura oggi quasi scomparsa ), in piccoli paesi, senza il conforto di una persona di famiglia (non tutti hanno sorella zitelle che si dedicano al fratello prete!)
Sono così giunta in maniera veramente semplicistica rispetto a parere molto più colti del mio e basati su dati storici, culturali e teologici, ad una mia visione del problema: prescindendo dalla possibilità che il matrimonio riduca il numero di preti che abbandonano il sacerdozio o sia un freno alla pedofilia (non dimentichiamo che quest’ultima è una vera e propria patologia psichiatrica che può emergere anche in soggetti laici e regolarmente sposati!) ritengo che la possibilità di potersi sposare per un giovane che ambisca a prendere i voti ecclesiastici, sia una scelta da prendere in considerazione. Si potrebbe poi immaginare una scelta più rigorosa, cioè la scelta volontaria del celibato, per coloro che ambiscano ad una carriera nella chiesa e che siano pronti per essa a sacrificare massimamente i legami terreni e gli affetti familiari.
E’ d’altra parte difficile che monsignori vescovi o cardinali siano lasciati soli quando anziani in quanto la Chiesa si prende certamente molta più cura do loro rispetto ad es. ad un parroco di campagna.
Mi rendo conto di aver dato un parere molto terra terra, ma il mio sentire è quello di una normale credente cattolica, priva di conoscenze teologiche che però ha sempre avuto rapporti di amicizia con tanti sacerdoti e si è fatta una personale semplicistica opinione
Caro Diego a te e Don Gianni grazie per voler coinvolgere nelle vostre discussioni anche semplici persone come noi
Tonin
ARTICOLO ORIGINALE DI DON GIANNI
Articolo originale di don Gianni, pubblicato il 20 marzo scorso e che ha registrato una reazione spontanea e appassionata di alcuni di noi.
CI HANNO SCRITTO