Planes, Trains, Automobiles, nuovo film per un Oscar incredibile…
Anche se è vero che la Speranza è l’ultima cosa a morire, in questo caso penso si può perfettamente “morire” prima di auspicare a qualsiasi Speranza…
© Ultimo acquisto della RyanAir – Photo by Daniel Eledut on Unsplash
Non mi era mai accaduto un fatto del genere ma la situazione Covid sta diventando anche una comica fra le comiche, un’assurdità madornale o anche spropositata, sempre a seconda da che pulpito si guarda il tutto ben inteso…
Dopo due mesi di ricerca su internet sui vari siti sia francesi che belgi, ero più che convinto che ci poteva anche stare un tentativo di viaggio in Belgio per andare a trovare il babbo Enzo, mio fratello Mario e i miei due figli Lara e Yuri, con le loro rispettive famiglie, una combriccola di più di 15 persone, persone che non vedo da ormai due anni, l’ultima volta che sono riuscito ad andare a trovarli era ottobre del 2019, un secolo e mezzo fa da quando è iniziata la sceneggiata CoronaStrunz & Co!!
Quindi faccio un giro sul sito della RyanAir, abito poco distante da un aeroporto dove aerei di questa compagnia stanno già volando da un paio o forse più settimane verso il Belgio e altri “lidi” di mezza Europa e che mi stanno bombardando di pubblicità di voli a prezzi stracciati verso questi “lidi” appunto. Leggo per intero e due volte il testo, che è ormai obbligatorio leggere prima di uscire da casa con le valigie, sul sito della RyanAir e niente fa pensare ad un problema qualsiasi, cioè ad una sosta obbligata in Belgio per una qualsiasi “Quarantena”, chiamata anche “self isolation” in altre parti del nostro Globo, ma che in pratica significa la stessa cosa. Oltretutto uno come il sottoscritto pensa che tutto quello che una compagnia di voli internazionali fra due paesi con la patente Schengen scrive e descrive sul proprio sito per tutti i viaggiatori che appoggeranno le loro chiappe su uno dei sedili degli aerei della loro flotta, diventa “oro colato” visto e considerato le leggi e norme in vigore ormai un po’ dappertutto, aeroporti compresi!!! Senza dimenticare il test virologico da sottoporre al momento di oltrepassare la “garitta” dell’Ufficiale della RyanAir che controlla il biglietto e la “polizza di assicurazione” chiamata anche TEST NEGATIVO per poter salire sull’aereo.
E qui casca il morto, sempre come diceva mio nonno Antonio!!!
Per farvela più corta del solito sono atterrato senza problemi a Charleroi, cittadina poco distante da Bruxelles e da dove partono e arrivano una marea di voli della suddetta compagnia, avevo affittato un’auto per potermi spostare a destra e a sinistra, molto meno caro che prendere un taxi ogni volta che devi andare da qualche parte, prendo possesso della camera d’albergo che avevo già prenotato per quei pochi giorni che pensavo poter trascorrere a Bruxelles e con la valigia disfatta mi metto con la testa e tutto il resto sotto la doccia per una rinfrescata normale dopo aver speso 4 ore fra attesa del volo, volo e arrivo in albergo, forse anche un po’ di più a mio avviso.
Sotto la doccia sento il telefono che squilla e sono troppo insaponato per poter rispondere, in ogni caso sono più che convinto che sia uno dei membri della famiglia per sapere se ho viaggiato bene, se non ho problemi, se non mi manca niente e a che ora, dove e da chi si cena stasera.
Prima di partire, ho dovuto riempire una marea di fogli, fare il test nasale con tanto di prova scritta e con la parola “NEGATIF” in caratteri cubici su tutta la parte alta della pagina appunto, dichiarare su un altro questionario del governo Belga dove andavo a dormire e le date di entrata e uscita dal territorio, con tanto di indirizzo e numero di telefono personale, insomma tutta la trafila di papiri che si devono riempire per poter viaggiare attualmente sotto la cupola CoronaStrunz e vai col tango!!!
Il telefono ha squillato più di una quindicina di volte durante la doccia, non ho sempre sentito lo squillo devo anche ammettere, un numero che non conosco e del tutto nuovo, telefono con un numero belga e non francese. Dopo aver asciugato quei pochi capelli che mi sono rimasti “amici per la pelle”, faccio il numero che mi ha chiamato in pratica da quando sono arrivato in albergo e atterro su di un Call Centre del governo belga e la persona che mi risponde, dopo le varie info relative al Nome & Cognome, data di nascita e numero di passaporto, mi fa capire che devo assolutamente restare in albergo in QUARANTENA, per una decina di giorni senza poter uscire salvo per comprare cose da mangiare o altro che non posso trovare in albergo.
Mi ritrovo con una punto interrogativo grande come quattro palazzi di dieci piani in testa, non capisco rispondo, non c’era niente del genere sul sito della RyanAir e sia sul sito del governo francese e ammetto anche che dopo aver fatto le debite ricerche sul sito del governo belga non ho scovato assolutamente niente di simile per quanto riguardano viaggiatori che partono dalla regione in cui mi trovo.
Non l’avessi mai detto, la signorina al telefono comincia ad alzare la voce e mi legge tutto d’un fiato il paragrafo corrispondente alla situazione CoronaStrunz della mia regione in Francia, declamando ad alta voce la tiritera del governo belga in merito ad una mia eventuale permanenza in Belgio senza le debite protezioni causa il virus. Cerco di restare il più calmo possibile, in questi frangenti il nervosismo e l’apprensione fanno dire cose che non avresti mai dovuto dire o anche pensare, parlo per esperienza.
Con molta calma e una voce che penso soave “à souhait” cerco di spiegare che forse c’è un disguido, o perlomeno tale! Non l’avessi mai detto, mi arrivano 2700 parole al secondo che mi intimano di restare dove sono, fra poco arriva la polizia e mi toccherà pagare salato altrimenti sono cavoli miei, una filastrocca di parole che pensavo fossero impossibili declamare in un secondo e mezzo e senza rifiatare, la signorina fa la vasca sotto acqua con Farruj, poco da scherzare…
Ve la faccio breve, due ore dopo la telefonata ho comprato un biglietto del primo treno TGV che partiva da Bruxelles verso il sud della Francia e tutto si è risolto per il meglio dato che ho scoperto durante il viaggio che nel caso in cui si viaggi in treno o con un qualsiasi Bus, i papiri del “Passenger Locator Form” non sono per niente obbligatori se si viaggia da un paese Schengen ad un altro paese Schengen, non sto scherzando per niente, vi ho aggiunto la foto del documento qui di seguito.
Per via aerea devi dimostrare che hai anche le mutande pulite e candide, mentre per treno o Bus il viaggio lo puoi fare anche senza vestiti, non gliene frega niente a nisciuno, con accento del nostro Totò nazionale…
Come vi ho già scritto all’inizio di questo pseudo-articolo, una barzelletta tutta targata EU che mi fa, più che ridere, piangere… Dalla disperazione e senza rete di protezione…
CI HANNO SCRITTO