PASQUA DI RISURREZIONE 2021 – Variazioni sul tema
Gli auguri Pasquali da parte di don Gianni dalla Terra Santa…
| Photo by Gary Bendigon | Unsplash
Ricevuto quanto segue da don Gianni e che giriamo prontamente. Colgo l’occasione per augurare a tutti voi, grandi e piccini, lontani o vicini, una grande Festa di Pasqua, soprattutto in un momento così particolare , forse anche “rozzo” o “ruvido”, per tanti motivi…
| Da Betgamāl-Betshemesh (= la casa di Gamaliele e la casa del Sole) | 2 aprile 2021 |
Durante lo scorso mese di marzo, ho vissuto con intensa partecipazione tre eventi di diversa natura, dai quali mi è sembrato scaturisca un convergente messaggio pasquale.
Il viaggio di Papa Francesco di Iraq (05-08.03), da lui fortemente voluto, minuziosamente preparato e coraggiosamente effettuato. Gli incontri con Ebrei, Cristiani e Musulmani, “fratelli tutti”, che si riconoscono discendenti spiritualmente da Abramo “padre nella fede”, per pregare insieme, chiedere e impegnarsi per la riconciliazione e la pace. Sullo sfondo delle macerie dei quartieri bombardati e di edifici semi-ricostruiti, mi hanno colpito le testimonianze di persone che hanno perso i loro cari, le proprietà …, ma che conservano la capacità di perdono, la fortezza d’animo e la speranza nel futuro … Sono semi di rinascita, premesse di risurrezione e di vita, in una terra segnata da troppe morti.
Vedendo Roberto Benigni declamare l’ultimo canto del Paradiso dantesco (25.03), sono rimasto incantato non tanto dalla recita a memoria dei versi, ma dalla sua precedente interpretazione; con un commosso senso di umanità ha mostrato l’attualità della visione dantesca nella nostra situazione di pandemia: lo struggente desiderio di poter riabbracciare le persone care, distanziate o scomparse … Nella gioia sincera di Benigni che dava un volto alla certa speranza della “dolce vita” alla risurrezione dei corpi, mi è parso di cogliere un autentico messaggio pasquale.
L’uscita di scena del restauratore capo della “Cappella Sistina”, Gianluigi Colalucci (29.03). Per oltre 12 anni ha coordinato i lavori di una squadra di specialisti nei vari campi: documentazione storica sugli scritti di Michelangelo e contemporanei; studio, analisi scientificamente verificate sui materiali, sulle cause del degrado: infiltrazioni d’acqua piovana, umidità, fuliggine delle candele, resine dell’incenso, polvere …, ma anche maldestri interventi di precedenti restauri: ritocchi, colle, malte… Questa meticolosa preparazione li ha messi in grado di togliere dai personaggi quella patina di sporco che li aveva sfigurati fino a renderli irriconoscibili, e a ridare loro la bellezza che Michelangelo aveva impresso nell’originale, ammirevole per il disegno, i colori, la luminosità dall’interno, le espressioni e i movimenti delle scene. Una vera risurrezione!
Gesù crocifisso e risorto ha rimosso dalla persona umana la patina di sporcizia, le incrostazioni e le deformazioni prodotte dai vizi e peccati: egoismo, fariseismo, clericalismo …, e ci ha ridonato lo splendore della grazia originaria come figlie e figli di Dio. Questa nostra risurrezione che celebriamo a Pasqua, possiamo realizzarla ogni giorno. Non solo a livello di “anima” individuale, ma anche sul piano sociale, a raggio mondiale e cosmico: Teilhard de Chardin aveva visto bene questa trasformazione giornaliera della materia e dell’umanità, incamminate verso il “Punto Omega”, che apparirà in tutto il suo splendore quando riavremo i nostri corpi e andremo incontro a Cristo glorioso che tornerà come Giudice.
Care amiche e amici ex beirutini e hussunioti, vi voglio bene e vi auguro, come diceva don Bosco, di “essere felici nel tempo e nell’eternità”, felici come una Pasqua!
Don Gianni
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