IL CORTILE SSB

22/10/2009 | TRE MINUTI CON...

Paolo “Coxti” Conti

Sono Paolo Conti, nato a Damasco nel ’53. Dal ‘69 al ’71 sono stato in collegio a Beirut… a tempo parziale però perché frequentavo la “Mission Laïque Française (vicino alla “Rue de Damas”, diventata poi famosa perché sulla linea di demarcazione tra le due Beirut). Sono stato quindi un “interno” atipico.
Tornato in Italia mi sono laureato in ingegneria nucleare a Pisa, ho fatto il servizio militare a Trento, ho lavorato presso il Nuovo Pignone a Firenze e l’Ansaldo a Genova.

Ormai da 27 anni, sono passato all’università e, dopo aver prestato servizio a Pisa, Genova e Palermo, insegno presso l’università di Perugia. Sono sposato con Marina da 25 anni, ho una figlia, Giulia…..
Malgrado la limitata e parziale permanenza nel collegio di Beirut, ho avuto una lunga frequentazione con la “famiglia salesiana”: mio fratello era stato in collegio per 10 anni a Beirut, ho fatto le scuole elementari dalle suore Salesiane di Damasco, mio padre lavorava in un ospedale anch’esso gestito da suore Salesiane.

Spessissimo sacerdoti salesiani sono passati dall’ospedale di Damasco (in particolare voglio ricordare con affetto un sacerdote polacco – reduce dal gulag di Vorkutta – del quale non so più il nome, che per anni ha vissuto in ospedale in seguito a quello che lui chiamava “i baci di Stalin”). Per questi motivi mi sono sempre sentito membro della “famiglia salesiana”.

1. Com’era Beirut ai tuoi tempi e quali sono i tuoi ricordi più importanti di allora?

Per me che venivo da Damasco, Beirut era una mezza Disneyland. Tuttavia il clima che c’era -cosmopolita, spensierato e rutilante, ben diverso dal quieto e pantofolaio tran tran di Damasco – mi è sempre sembrato un po’ artificiale e surreale. Lo ricordo con piacere ma senza nostalgia.

2. In che modo pensi che gli anni di scuola a Beirut abbiano influenzato la tua vita successiva?

Gli aspetti importanti di quegli anni in collegio sono stati gli amici, il cameratismo e l’abitudine alla frequentazione di persone di origini diverse in un ambiente sereno, penso grazie allo “spirito salesiano”. Anche la conoscenza delle lingue è stata in seguito moto utile.

3. Con quali persone di allora sei rimasto in contatto in questi anni?

Con poche persone. Con Don Doveri (che ho spesso rivisto a Pisa), per qualche anno con alcuni compagni di collegio (Perego, Romolo Rottaloria…) e sempre con i Gustincic, coi quali però l’amicizia era di ben più vasta portata rispetto alla sola frequentazione in collegio. Da due anni, grazie al sito, ho riannodato molti fili interrotti

4. Saresti rimasto a Beirut dopo aver finito la scuola? E pensi che la tua vita sarebbe stata diversa?

No. E nemmeno in medio oriente. Vedevo il mio futuro altrove, forse non necessariamente in Italia ma non in Siria o Libano. Senz’altro, se fossi rimasto in medio oriente avrei avuto una vita diversa. Ma questo vale per ogni scelta nella vita.

5. Pensi un giorno di ritornare in Libano? E se si o no, perché?

Può darsi, ma senza particolari aspettative, da turista.

6. Sei interessato/a a partecipare a riunioni future di ex-allievi? Cosa ti è piaciuto o non piaciuto in quelle degli ultimi anni? Quali sono i tuoi consigli in merito?

Si. Non ho avuto la fortuna di partecipare alla prima che, a quanto pare, è stata sensazionale. La seconda (per me prima) è stata piacevole ma inferiore alle aspettative che vi avevo riposto. Mi ha fatto piacere vedere alcuni ex compagni ed ex chierici, mi è dispiaciuto non vederne altri, ma non si è creata quella “scintilla” che speravo scoccasse. In futuro, forse, riunioni piu’ spontanee tra gruppetti più affiatati potrebbero essere auspicabili. Le megariunioni possono funzionare solo se distanziate nel tempo.

7. Cosa pensi di questo sito web e come lo vorresti?

Mi pare ben organizzato, leggo quotidianamente la rassegna stampa che risponde ad un mio interesse specifico: gli eventi del medio oriente mi coinvolgono sempre perché mi sento un po’ partecipe. Non è un caso se la suoneria sul cellulare è l’inno nazionale siriano. Peccato che dopo un inizio molto attivo si sia prosciugato lo spazio “blog”….

PAOLO «COXTI» CONTI

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