Se la popolazione mondiale ha impiegato 12 anni per passare da 7 a 8 miliardi, ci vorranno circa 15 anni per raggiungere i 9 miliardi, secondo le Nazioni Unite. In occasione della giornata del 15 novembre 2022 che sottolinea il raggiungimento di otto miliardi di persone al mondo, abbiamo ripreso alcuni passaggi del discorso durante il Big Meeting del COP27, passaggi che pensiamo molto importanti, importanti per noi e per tutti gli altri componenti del pianeta Terra…
Otto miliardi! Siamo in tanti e questo numero sta diventando un problema serio per tutti.
Antonio Guterres, Segretario Generale delle Nazioni Unite ha scandito, durante la mega-riunione COP27, frasi straordinariamente dure e che colpiscono, riga dopo riga il Segretario Generale fa il punto su quello che accadrà senz’altro fra qualche anno soltanto se non facciamo qualcosa in merito. In merito alla distruzione del nostro pianeta ed in merito ad un numero superiore di poveri che si aggiungeranno al numero astronomico che abbiamo già in parecchie parti del globo.
Per farvela più corta e chiara ecco quanto ha sottolineato nel suo discorso : «Un numero record di persone si sposta in cerca di opportunità e sollievo da debiti, avversità, guerre e disastri climatici. Se non riusciamo a colmare l’enorme divario globale tra agiati e indigenti, saremo in rotta verso un mondo di otto miliardi di abitanti pieno di tensioni, diffidenza, crisi e conflitti.
I fatti si commentano da sé. Un pugno di miliardari controlla da solo l’equivalente della ricchezza della metà più povera del mondo. L’uno per cento al vertice del benessere percepisce un quinto del reddito mondiale, mentre le persone che vivono nei Paesi più ricchi hanno aspettative di vita fino a 30 anni più lunghe di coloro che vivono nella parte povera del pianeta. Con la crescita della ricchezza e della salute del mondo in decenni recenti, sono aumentate anche le disuguaglianze. In aggiunta a queste tendenze di lungo periodo, una crisi climatica in costante accelerazione e una sbilanciata ripresa dalla pandemia del COVID-19 contribuiscono ad alimentare drammaticamente tali disparità.»
Più chiaro di così si muore, diceva sempre mio nonno Antonio!!
Molti Paesi nel Sud sono purtroppo destinati ad affrontare enormi livelli di debito nazionale, povertà e fame crescenti, nonché l’impatto ormai generale della crisi climatica. Tutti questi paesi hanno poche possibilità di investire in una ripresa sostenibile, prima dalla pandemia e poi dalle poche risorse nazionali e dal numero sempre più grande di scarsità socio-industriali per avere più possibilità nella transizione a energie rinnovabili, nella formazione in vista dell’età o era digitale. Diventa sempre più palese la rabbia e il risentimento contro i Paesi industrializzati, rabbia e risentimento che stanno ormai raggiungendo tutti questi paesi “poveri”. Senza dimenticare il terrorismo, la mancanza di una qualsiasi sanità pubblica e le pochissime possibilità di andare oltre gli aiuti internazionali per sobbarcare il lunario.
Antonio Guterres parla anche della situazione attuale fra la Russia e l’Ucraina, situazione che sta aumentando il numero di “affamati” per il solo motivo che il grano ucraino non oltrepassa la frontiera con l’Europa, ma anche e sopratutto per i fertilizzanti russi che non arrivano più, sopratutto per le colture del riso che rappresentano la «derrata più consumata al mondo, in pratica il riso è l’alimento che ne soffrirà di più», sempre secondo Antonio Guterres.
Il Segretario Generale termina il suo intervento però con qualche buona notizia. «Il nostro mondo di otto miliardi di abitanti potrebbe offrire enormi opportunità a quelli tra i Paesi più poveri a maggiore tasso di crescita di popolazione. Investimenti relativamente ridotti in servizi sanitari, istruzione, uguaglianza di genere e sviluppo economico sostenibile potrebbero creare un circolo virtuoso di sviluppo e crescita, trasformando vite e economie.»
E quindi, come conclusione, Antonio Guterres termina con delle parole di un altro saggio d’epoca remota, una persona che il Segretario Generale apostrofa come uno dei più saggi osservatori del genere umano, Mahatma Gandhi: «il mondo ha abbastanza per i bisogni di ciascuno, ma non per la loro avidità».
Tutti questi grandi incontri/meetings globali, di ieri, oggi e domani, devono e dovrebbero costituire un’opportunità per ravvicinare i popoli, a recuperare fiducia, un’unica base per Diritti e Libertà per una una famiglia “umana” di otto miliardi.
CI HANNO SCRITTO