Nonno Flavio impareggiabile chaperon
Foto copertina del libro
Il testo qui sotto é un’altra testimonianza dell’affetto che tutti, ed in particolare modo don Nick, avevamo per la Simo… Una quasi risposta a quanto scritto dalla Mariella in merito !
Grazie Mariella, questo tuo racconto tocca il cuore e mi piace pensare che Simonetta, che senz’altro approva tutto, ti sia stata accanto, confermando tutto quanto dici, perché forse ti avrà suggerito e ispirato, mentre digitavi questi ricordi.
Penso anche che questo potrebbe essere il primo bellissimo racconto di un nuovo libro intitolato “Cuore“, ma per non causare confusione con quello di De Amicis, lo chiamerei “Cuore e Anima“…
Leggendolo oggi, festa di Don Bosco, l’ho gustato ancora di più, mentre facevano da alone vecchi ricordi dei tempi passati nel nostro bell’ambiente di Beirut e di tutto il bel Libano dei nostri anni.
Uno di questi ricordi, richiamandomi a te e alla prima volta che ti ho incontrato “ufficialmente” (Simonetta ancora non era arrivata) è del ’66 o ’67, nel cortile di Beirut, della scuola dei Salesiani che da poco avevano ammesso le ragazze nella scuola maschile “lis-sibiyan” (in origine appunto destinata solo ai ragazzi = genere maschile numero plurale) durante una kermesse alla quale ci aveva invitato, noi chierici di El Houssoun, l’indimenticabile don Doveri.
Avevo vinto a non so che gioco, forse al tiro a segno o alle boccette…, mah!?!… ed ero andato a riscuotere il premio con il biglietto che mi era stato rilasciato. Sono andato al banco e lì c’eri tu, e con fare timido (non so se più da parte mia o da parte tua) c’è stata la consegna del biglietto che tu hai esaminato e in base a non so che cosa (ma penso a una sigla o numero del biglietto) ti sei girata verso il punto da cui dovevi prendermi il premio…. e non ti sei girata per interminabili secondi!… poi, finalmente (e qui ci sarebbe voluto qualcuno a filmare) un po’ arrossendo (un contrasto romanista coi tuoi capelli biondi!) mi hai mostrato al rallentatore il libro che avevo vinto e che eri un po’ reticente a darmi, dato il titolo che, forse, pensavi non si addicesse al giovanotto in talare nera che ti stava di fronte: “Une blonde a l’eau“!…
Spero di avere strappato un sorriso non solo a te ma anche da lassù pure a Simonetta… un abbraccio forte e affettuoso!
P. S. Mi piace quel simpatico accenno al “nonno” Flavio impareggiabile “chaperon”…chi l’avrebbe mai detto?!?
Che nipoti fantastici che Dio mi ha dato! Per dirla in inglese: I’am proud of them
Carissimo Don Nick ,
non solo mi hai strappato un sorriso, ma hai come “sbobinato” una serie di emozioni che erano sopite ma non dimenticate (quelle che avrebbe dovuto riprendere il filmino)
L’episodio della consegna al rallentatore del tuo premio durante la kermesse ne è una : ho quasi rivissuto la timidezza, l’imbarazzo e la titubanza dettate dai miei giovani anni al cospetto del giovanotto in talare nera !!! Forse avrei voluto “sparire” con un tuffo in acqua come la protagonista per l’iniziale vergogna ?!?
Dicevo appunto delle emozioni … sono esattamente quelle che ti fanno raccontare le cose come ho fatto nella mia lettera, quelle che scaturiscono dal cuore e dall’anima .
Hai pensato bene proponendo questo titolo al libro che potremmo scrivere.
Hai lanciato il sasso…. vediamo quante giri concentrici produrrà ……
Puoi stare certo che Simonetta approva e sottoscrive tutto e , se ce ne sarà occasione , mi suggerirà altri “interventi ” .
Ricambio il tuo forte abbraccio con la stesso affetto
Mariella
P.S. ” Nonno” Flavio si è rivelato successivamente più che ” chaperon” un braccio destro di Cupido . Sapendo che non avrei rivisto per lungo tempo il ” cadetto” in partenza per una crociera di 6 mesi in Nord America , partito in macchina da Mortara , è venuto a prendermi in collegio a Torino e mi ha accompagnata fino a La Spezia per salutarlo .
Che fratellONE !!!!!!!!