Giovani e senza amici : quando la solitudine bussa alla porta…

da | 27/09/2017 | MULTICULTURALISMO | 0 commenti

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Con quasi 50 anni di esperienza, la Fondation de France è la prima rete di fondatori, donatori, esperti volontari, dipendenti e migliaia di associazioni, tutte impegnate ad intervenire in tutti i settori di interesse generale, rispondendo alle esigenze di tutti coloro in situazioni vulnerabili attraverso azioni e soluzioni per promuovere i legami sociali, rispettando ovviamente la dignità e autonomia di tutti

Essere giovani ai giorni d’oggi, con il telefonino o meno in mano, sembra essere diventato un problema tutto intero, lontani dalla famiglia, senza un impiego stabile e per di più in una situazione d’isolamento sociale alquanto delicata, per non dire altro.

In un rapporto/studio effettuato in Francia nel corso del 2017, si legge che circa 700.000 giovani dai 15 ai 30 anni di età, circa il 6% del totale in questo arco di anni di età, sarebbero in una situazione molto preoccupante di “isolamento” sociale, mentre 1.400.000 di questi giovani in questa trancia di età, sarebbero in una situazione ancora più delicata e grave chiamata dagli esperti di “vulnerabilità” sociale, tutto un programma.

Queste cifre, rivelate in uno studio pubblicato un paio di venerdì fa dalla Fondation de France e il Centro di ricerca per lo studio e l’osservazione delle condizioni di vita (Crédoc), hanno prodotto, a seconda di esperti in materia, una scarica elettrica pari ad un elettroshock, quando si sa che prevalentemente questo tipo di fenomeno è più comunemente osservato in persone anziane o di età già avanzata.

Per alcuni esperti in sociologia e affini, il costante peggioramento di questo fenomeno è dovuto a un cambiamento fondamentale della nostra società, passando da un modello strutturato, in cui gli individui erano rinchiusi e protetti all’interno di un gruppo, ad un modello basato sull’autonomia individuale, ha fatto osservare il sociologo Jean-Claude Kaufmann.

Per far fronte a questa situazione alquanto nuova e complessa, un giovane deve essere in grado di interrogarsi sul significato delle proprie capacità e competenze relazionali, cioè precisare sino a che punto siamo in grado di instaurare relazioni positive in un determinato contesto.

Essere troppo introversi, non sembra aiutare nessuno, anzi aumenteranno le condizioni di isolamento psicologico e sociale, a detta di tanti esperti in materia.
Internet sta diventando purtroppo una maniera di trovare risposte a quesiti alquanto complicati o per lo meno trovare altri nella stessa situazione, trovare consigli per uscire dal cosiddetto “circolo vizioso”, ma più di 16700 richieste di “ricerca” su Google sono principalmente legate alla solitudine dei giovani stessi.
I termini più utilizzati, sempre secondo questo studio/rapporto, sono sempre gli stessi, “trovare un amico o amica”, “mi sento solo o sola”, “chattare/parlare con qualcuno”, senza dimenticare che internet di per sé favorisce l’anonimato in qualche maniera, nascondersi dietro uno pseudonimo o simile aiuta chi scrive a “mollare le briglie”, consentendo cioè una maggiore libertà di espressione.

Non avrei mai pensato anni fa a Beirut che si sarebbe dovuto cercare “amici e amiche” con il lanternino dell’internet o meno, tanti esperti parlano di problemi sociali e affettivi che la ragnatela digitale Internet sta purtroppo amplificando in questi giovani che si stanno perdendo per strada, forse un rapporto di amicizia, almeno, basato su incontri reali e non più attraverso lo schermo dei computer potrebbe anche essere una delle risposte a cotanta miseria mentale e sociale.

Vi lascio trarre le vostre conclusioni in merito, aggiungete le vostre idee a fondo pagina e ne riparleremo, poco ma sicuro, non è possibile che tanti giovani d’oggi siano già “anziani” psicologicamente e virtualmente, parola di webmaster…


Articolo completo qui : Solitudine e Giovani