Modulo di Comando e Modulo di Servizio
Foto NASA, ovviamente
Eravamo tutti fuori dal Bar del Giardinetto in quel di Voltabarozzo, ultimo Comune della città di Padova in direzione Chioggia nonché capolinea in quegli anni dell’autobus numero 4, un caldo spaziale anche se erano poco più delle 10:00 della sera, un’afa da far spavento anche alle zanzare ma non se ne accorgeva nessuno, tutti incollati allo schermo in Bianco e Nero del televisore sito a più di due metri dal suolo come si usava allora.
Siamo il 20 luglio del 1969, ero tornato da poco a casa dal Libano dopo il famoso esame di Maturità e insieme a tre o quattro altri “nullafacenti” di quell’epoca, stavamo osservando un qualcosa di molto strano che non era mai stato visto prima e che avrebbe fatto parlare parecchio anche dopo tutti questi anni. Tanto non dormiva quasi nessuno e piuttosto che annegare in un lago di sudore nel letto di casa, si era quasi sempre fuori tutte le sere, cosa che rallegrava mia nonna che non gradiva poi più di tanto queste sceneggiate notturne, sopratutto con la porta di casa senza doppio giro e dandomi del Mona con la M maiuscola tanto per intenderci.
L’immagine era quello che era, in un bianco e nero più nero che bianco ma quella notte togliere gli occhi dallo schermo mi era molto difficile come del resto per parecchi altri. Non mi ricordo più se sia rimasto anche per la passeggiata mattutina che si sarebbe svolta poco dopo le 4 del mattino (ore quattro del mattino…) ma in ogni caso la RAI era in diretta in pratica fino alla sera dopo e più di 600 milioni di persone hanno visto insieme a me e ai miei coetanei dell’epoca, lo sbarco e la scarpinata di Armstrong & Aldrin sul Mare della Tranquillità, luogo scelto dagli ingegneri e specialisti della NASA per l’allunaggio del Modulo Lunare.
Favoloso e sottolineo il “favoloso” con duemila segni rossi, favoloso dicevo è stato il momento in cui Tito Stagno, che conduceva il programma in diretta sulla RAI insieme a Piero Forcella e Andrea Barbato, ha esclamato con un perentorio grido strozzato “Hanno Toccato” qualche secondo prima del famoso inviato speciale nonché Corrispondente per conto della RAI a New York, “Qui Nuova York vi parla Ruggero Orlando”, che non ha mai perdonato allo stesso Tito Stagno questa mancanza di “signorilità”, non occorre aggiungere altri epiteti dell’epoca…
Mi ricordo ancora di quello che c’era sul tavolino, le sigarette, un accendino Ronson e tre bicchieri di Chinotto, non so se esiste ancora il Chinotto ma all’epoca era la nostra Coca Cola, le chiavi di casa e le chiavi della moto e del motorino dei miei due amici notturni, una classica serata di una domenica qualsiasi d’epoca remota.
Mi ricordo il silenzio favoloso che si era creato negli ultimi secondi prima dell’allunaggio, mi ricordo il “porca puttana” del mio amico al tavolo che era ancora a bocca aperta e che non si era accorto che la sigaretta gli si era in pratica consumata senza tirare una sola boccata.
Mi ricordo dell’arrivo di un mio cugino “Zoppello” con la Lambretta color verde scuro, che per paura di perdere l’ultimo momento dell’allunaggio, si era “allunato” da solo spingendo per terra almeno altre 12 moto fra Vespe e Lambrette sui rispettivi cavalletti al momento di parcheggiare la sua di moto. Un mare di parole irripetibili anche per coloro della mia età…
Mi ricordo la Signora del Bar che stava guardando anche lei e che per la prima volta in più di vent’anni aveva lasciato il banco incustodito, mai successo prima e mi ricordo anche tanta altra gente che non avevo mai visto prima che si era fermata perché non ce l’avrebbero fatta ad arrivare a casa per il momento fatidico.
Adesso facciamo volare “droni” telecomandati dai telefonini ma allora per mandare tre persone in orbita lunare e farne scendere due rappresentava una straordinaria riuscita di persone e gruppi di persone che hanno lavorato per mesi con una unica idea in testa : far atterrare, scusate volevo dire far allunare un pezzo di materiale e equipaggiamento terrestre su un altro pianeta o satellite, come in questo caso. Una roba di cinquant’anni fa, appunto…
E voi dove eravate al momento fatidico?? Diteci la vostra che la mia ve l’ho già detta…
CI HANNO SCRITTO