Mi vien che ridere, anche parecchio…
Sabato, 10 ottobre del 2020, sto leggendo un quotidiano francese e fra una pagina ed un’altra mi imbatto su di una pubblicità che mi fa pensare parecchio, ma proprio parecchio e mi spiego.
La pubblicità parla di come acquistare un frigorifero e allungargli la vita, al frigorifero e dopo il quinto anno di vita, tramite una polizza di assicurazione del fabbricante che è in pratica dello stesso prezzo del frigorifero stesso, insomma compri il frigo due volte o anche di più se non fai attenzione. Ora, non vorrei sembrare più “royaliste que le roi” cioè più pignolo di un pignolo, ma pensavo che il progresso, le tecniche moderne, i nuovi materiali per fabbricare sempre di più qualsiasi aggeggio adeguato ai tempi nostri, fossero tutti destinati a farci risparmiare. Risparmiare sull’elettricità, cioè un minore consumo dovuto ai vari componenti e elementi elettronici del prodotto appena comprato, risparmiare sui possibili costi di riparazione date le novità con cui il prodotto è stato confezionato, risparmiare grazie all’ammortizzare del prodotto stesso in termini di anni d’uso senza problemi alcuni, risparmiare sul riciclaggio, riutilizzare il più possibile i vari componenti elettronici e simili per poter rimettere a posto un altro di questi aggeggi moderni. Invece…
E invece, siamo diventati succubi di una moda ormai giornaliera nel nostro mondo moderno, la moda del “usa e getta”, non pensare neanche un minuto a far riparare, sta diventando anti-produttivo il riciclaggio moderno, riciclaggio che non ha più niente a che vedere con quello che si faceva in pratica 50 anni fa, anno più anno meno.
Chi si ricorda ancora del tecnico della televisione che si chiamava mezzi disperati quando il televisore ci faceva vedere tutto storto, oppure schiacciato, oppure tutto a destra o anche tutto a sinistra, oppure quando arrivò il colore ed invece il tuo, di televisore, era sempre in bianco e nero??
Chi mi sa dire quante volte i nostri nonni hanno comprato un frigorifero in tutta la loro esistenza su questo pianeta???
Quante radio hanno cambiato o comprato i nostri nonni, quando sai che stanno tutti diventando mezzi rincretiniti per poter comprare una radio o giradischi d’epoca???
Addirittura, stanno diventando di moda i telefoni moderni che, a guardarli, assomigliano al 100% ai telefoni del nonno, vanno in pratica a ruba e, per dirvene una sottobanco, stanno facendo la fila davanti al cancello della casa di mia mamma dato che lei ha ancora attaccato al muro il telefono che era di moda negli anni ’60 e ’70, anche se ben inteso non funziona più.
Non ci capisco più un tubo, stiamo spendendo una marea di soldi per comprare aggeggi elettronici che hanno già una durata di vita imposta dal costruttore, televisori che dopo un certo periodo di tempo ti fanno capire che sarebbe ora di comprarne uno nuovo, telefonini che hanno le batterie che si consumano più velocemente dopo una certa data dall’acquisto, Personal Computers che non si mettono più a funzionare se fai l’aggiornamento che non dovevi assolutamente fare, e via del genere. Tutto collegato, sotto controllo, anche quando stai dormendo, anzi la notte è il momento migliore per vedere tutti questi apparecchi accendersi da soli e farsi una “messa in piega” elettronica senza che nessuno se ne accorga, o quasi.
Si parla tanto di riciclaggio ai giorni nostri forse perché in tante situazioni non esiste più o quasi, tanto a che serve riciclare, basta ricomprare e vai col tango, questo è per il momento il motto del nostro mondo moderno. Ci siamo dimenticati che stiamo rovinando gli oceani e i vari mari su questa terra con la “plastica”, materiale che ha rivoluzionato i nostri consumi ma anche rivoluzionato i fondi marini, di qualsiasi mare. Tutti i paesi chiamiamoli “moderni” stanno «riciclando» le buste di plastica, che abbiamo racimolato in questi ultimi anni, nei paesi sottosviluppati. Paesi che hanno già dichiarato che non ne vogliono più dei nostri “sacchetti di plastica”, ne hanno già fin troppo, ma di questo ne parleremo un’altra volta, un problemone in una miriade di problemoni, parola di webmaster.
Non ci dimentichiamo che già nel 1969 abbiamo lasciato dei pezzi di plastica anche sulla Luna…
CI HANNO SCRITTO