70 anni dopo, cambiato poco…

da | 26/05/2019 | MANIFESTAZIONI | 0 commenti

Sebastião Salgado, Africa, Taschen, USA, 2007 : Child worker at the Mata Tea plantation – Rwanda 1991


Il 10 dicembre 1948, nel teatro del Palais de Chaillot a Parigi, i rappresentanti di 48 nazioni hanno firmato la Dichiarazione Universale dei diritti fondamentali dell’Uomo. 70 anni dopo, France Culture come tra l’altro una marea di radio e televisioni hanno proposto e ancora propongono trasmissioni speciali per esplorare le sfide dei diritti umani, con in programma, dibattiti, fiction e riviste, per moltiplicare gli approcci storici e contemporanei a questo testo essenziale.

Il tutto evidentemente dal 10 dicembre del 2018 in poi, in pratica fino al mese di giugno del 2019 compreso.

Una delle attività proposte e che sta spopolando letteralmente parlando, è una esposizione di Foto di Sebastião Ribeiro Salgado, fotografo di origini brasiliane che ha pubblicato e che continua a pubblicare documenti fotografici sempre stampati nella vecchia maniera e cioè senza l’apporto digitale degli apparecchi moderni.

Il Museo dell’Uomo, a Parigi (http://www.museedelhomme.fr), espone le “Dichiarazioni” di Sebastião Ribeiro Salgado nell’ambito della proposta stagionale del Museo stesso, EN DROIT! (dicembre 2018-giugno 2019). Una trentina di immagini in grande formato realizzate in una ventina di paesi, tra cui l’Afghanistan, l’Angola, l’Algeria, la Bosnia, il Brasile, l’Etiopia, la Francia, Hong Kong, l’India, l’Indonesia o la Tanzania.

Ritorno su un’opera che, dal 1970, e le sue prime serie nelle miniere d’oro in Brasile, copre altrettanti temi come la siccità nel Sahel, le carestie, i contadini senza terra o, ancora, la schiavitù. Triste bilancio che, alla luce del presente, forse non è migliorato. Allo stesso tempo, le sue fotografie illustrano alcuni degli articoli della Dichiarazione: diritto al lavoro, diritto all’asilo, libertà di pensiero.

I diritti che hai, per il semplice fatto di essere umano

Le affascinanti foto in bianco e nero di Sebastião Salgado che compongono il progetto GENESIS mostrano paesaggi e uomini risparmiati dall’assalto devastante della società moderna. Prese durante una spedizione epica di 8 anni, queste foto sono suddivise in 5 capitoli, per zone geografiche: Ai confini del Sud, santuari, Africa, Terre del Nord e Amazzonia e Pantanal.

Da vedere e da rivedere, parola di webmaster…

GENESIS

Nel 1970, a 26 anni, Sebastião Salgado si ritrova per la prima volta per caso con una macchina fotografica in mano. Guardando nel mirino, ha una rivelazione: all’improvviso, la vita acquista un senso. Così — anche se ci sono voluti anni di duro lavoro prima di acquisire l’esperienza necessaria per vivere del suo lavoro di fotografo — la fotocamera diventa lo strumento attraverso il quale interagisce con il mondo. 

Salgado, che ha «sempre preferito la tavolozza in chiaroscuro delle immagini in bianco e nero» scatta alcune foto a colori agli inizi, prima di rinunciarvi definitivamente.

SITO INTERNET GENESIS