AUTORE
- Eric Newby
George Eric Newby CBE MC (6 dicembre 1919 – 20 ottobre 2006) è stato un acclamato scrittore inglese per un grande numero di libri su viaggi e spedizioni varie. Le opere di Newby includono, oltre che al libro di cui si parla oggi, A Short Walk in the Hindu Kush, The Last Grain Race e A Small Place in Italy.
CASA EDITRICE
- WILLIAM COLLINS
Love & War in the Apennines
di Eric Newby
WILLIAM COLLINS | Data di uscita: 28 octobre 2010 | ISBN 10 : 0007367899
Questo libro è un resoconto di diciassette mesi che Eric Newby trascorse in Italia durante la seconda guerra mondiale, prima come prigioniero di guerra, e poi dopo l’armistizio italiano nel settembre 1943, fuggitivo sia dagli invasori tedeschi che dai restanti fascisti italiani. Come molti dei suoi commilitoni britannici, fu nascosto e aiutato dalla gente di campagna. Tra loro c’era una giovane donna slovena di nome Wanda, che sposò dopo la guerra.
Fu catturato con altri quattro soldati britannici al largo delle coste della Sicilia il 12 agosto 1942. Tutti membri della “Special Boat Section”, formarono un’unità inviata a terra per far saltare in aria i bombardieri tedeschi per impedire loro di attaccare un convoglio che poi si avvicinava a Malta con rifornimenti di cui c’era un bisogno critico. L’operazione, nome in codice “Whynot”, che Newby racconta in dettaglio, è stata un completo fallimento. Gli uomini mancarono il loro appuntamento con il sottomarino che doveva evacuarli, e passarono ore in acqua prima di essere salvati dai pescatori, che li consegnarono alle forze italiane.
La sezione successiva del libro copre l’anno trascorso come prigioniero di guerra. Si concentra sugli ultimi sei mesi, dopo essere stato trasferito in un campo situato in un villaggio vicino a Parma nel nord Italia, in quello che in precedenza era stato un orfanotrofio. Era annesso a un convento di suore di clausura, che facevano il bucato ai prigionieri e talvolta nascondevano note incoraggianti nei loro vestiti. Newby affronta questa sezione come una sorta di sociologo.
Non conoscevo il libro, cioè non ne avevo mai sentito parlare, ma devo dire che ho avuto qualche problema per non farmela addosso dal ridere, un testo schietto, senza fronzoli e che mi ha fatto passare un attimo sensazionale. Ho riscoperto l’essenza di noi italiani, del nord o del sud nessuna importanza, siamo più che bravi e con la medaglia d’oro al collo per l’ospitalità, per la voglia di vivere anche in periodo di guerra. Il tutto attraverso gli occhi di un prigioniero inglese che ha trascorso qualche mese nascosto sulle colline e montagne italiane, un racconto che vi consiglio di leggere senza indugio alcuno. Il libro l’ho letto in lingua inglese originale ma si può trovare in qualsiasi altra lingua un po’ dappertutto…
TRAMA
Tratto dal sito dell’Editore :
Amore e guerra in Appennino è un commovente ricordo di un mondo passato, e ci mostra come uno stile di vita nelle regioni più inaccessibili d’Europa sia stato sostituito da forme di modernità che ormai diamo per scontate. Per molte delle persone nelle zone montuose d’Italia, un vicino in un’altra valle era un alieno, parlava un altro dialetto e praticava costumi diversi. I carbonari, per esempio, i carbonai, la loro pelle annerita dall’opera, riuscivano a malapena a farsi capire: “Vivono la propria vita e parlano la propria lingua”. I personaggi che Newby incontra nel suo viaggio offrono un vivido quadro di resilienza e invenzione della metà del XX secolo.
Love and War in the Appennino è un libro di fuga romantica, supervisionato dalla sofferenza della guerra, che mostra come si diffonde attraverso la società e nelle fragili vite umane.
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