MILANO 2023 : Lo Spirito della Scuola ancora intatto…
Anche se il tempo ha lasciato su di noi, a chi più a chi meno, i segni del suo scorrere inarrestabile, lo spirito che ci ha animato negli anni della scuola sopravvive ancora intatto in tutti noi…
Foto scattata in sito…
Ha cominciato mia figlia Sara a chiedermi il venerdì antecedente il raduno: «In quale albergo siete a Milano?» «Siamo all’Hotel Da Vinci alla Comasina» «E allora, (ironicamente) salutami il bel René» alludendo a Vallanzasca, ex boss indiscusso di quel quartiere.
Il sabato mattina Frecciarossa fino alla centrale e poi in taxi all’albergo. Dopo le formalità alla reception prendo possesso della camera, una rinfrescata e scendo nella hall chiamando a caso uno dei diversi numeri di telefono che mi ha lasciato Don Gianni, il quale mi viene incontro quasi subito sorridente e mi invita a prendere posto assieme agli altri sulla ampia terrazza. Riconosco Don Nicola, Oscar Mancini (Ciccillo) e Pia e fraternizziamo immediatamente.
Ci uniamo poi al gruppo del quale fanno parte Deninotti, Ragucci, Perego, Popolani e Sanguetta. Altri si uniranno via via in seguito. Le discussioni per lo più riguardano la scuola, Beirut “come era bella la nostra città”, la vita spensierata di allora, i compagni di studi, i nostri insegnanti, eccetera eccetera.
Don Gianni certifica una scorta di 60 bottiglie di vino eccellente più altre 30 che saranno portate il giorno successivo da “nonno” Flavio. Per la cena di questa sera saremo solo una trentina e già mi sento girare la testa.
Intanto penso a Diego bloccato in Belgio per fatti familiari e per una burocrazia cieca e ottusa. Per farlo sentire partecipe a questo raduno è necessario che gli fornisca la più ampia documentazione video e fotografica e mi metto subito all’opera.
Più tardi ci raggiungono Beatrice de Marco, Fabrizio Calabresi, Laura Pedone, Luigi Guarracino, Paola Congiu, Paola Roncaglia, Pia Dandolo e altri. Kikka fa la sua comparsa fra gli ultimi, sempre indaffarata.
La cena nella grande sala dell’interrato è gioiosa e spiritosa (anche dal punto di vista alcolico). Don Gianni gira indossando un berretto da cuoco e si associa alle voci di un coro non troppo liturgico.
È poi la volta di Sanguetta che festeggia il suo compleanno con torta, candelina, spumante e coro benaugurante dei più sobri.
La mattina seguente alla colazione scopriamo Don Nicola completamente afono e Don Gianni che pure ha qualche difficoltà fonatoria. La colpa, asseriscono, è stata degli sbalzi di temperatura durante gli acquisti effettuati il venerdì.
Sarà.
Ci trasferiamo al Don bosco in via Copernico, struttura immensa che per tanti anni ha svolto egregiamente la sua funzione educativa sui giovani. Dopo aver varcato un susseguirsi di corridori e ampi cortili raggiungiamo la chiesa dove è prevista la funzione domenicale.
Celebra Don Gianni e lascia l’omelia a Don Nicola che si esprime più con i gesti che con le parole.
Struggente il ricordo di quanti ex allievi e sacerdoti ci hanno lasciato durante tutti questi anni. In effetti la lista è lunghissima e la commozione sale ad ogni nominativo scandito da Kikka.
C’è poi il doveroso riconoscimento, da parte di Don Gianni, del grande impegno di Diego, purtroppo assente, profuso nella grande opera di creazione e di gestione del sito SSB a cui tutti facciamo riferimento.
Si giunge infine al momento conviviale con grande varietà di portate, con i famosi vini preannunciati e con grande e gustosissima torta sulla cui superficie è impressa l’immagine della nostra scuola nella sua ultima espressione architettonica e purtroppo in procinto di essere definitivamente demolita. È il momento della foto ricordo del gruppo di tutti i partecipanti e delle sintetiche interviste dal sapore più burocratico che storico.
Si passa poi al teatro con la videoproiezione di un lungometraggio sull’eccellente lavoro che la comunità italiana ha svolto e ancora sta svolgendo in Libano, portavoce Antonio Righetti.
Così si conclude la giornata.
Ringraziando Dio abbiamo avuto la possibilità di incontrarci ancora una volta seppure in ranghi ridotti.
Anche se il tempo ha lasciato su di noi, a chi più a chi meno, i segni del suo scorrere inarrestabile, lo spirito che ci ha animato negli anni della scuola sopravvive ancora intatto in tutti noi.
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