Lo abbiamo accolto, coccolato, fatto ballare, portato al mare…
Il dormiente se la rideva, purtroppo, non immaginava di trovare tanta stupida e colpevole ignoranza in tante persone…
© Foto originali Web & Co
Dopo aver scritto i primi due articoli sulla situazione del CoronaStrunz a casa mia, avevo chiesto a destra e a manca un paio di righe per sapere se ve la passavate come il sottoscritto o avete altre rogne oppure siete semplicemente al di sopra di tutto quello che sta succedendo e qui di seguito un’altra affermazione o anche una rivendicazione.
Dopo l’articolo di Sergio, oggi è il turno di Eddy …
Roma, A.D. 2020. Ante diem tertium idum novembris
La stagione autunnale, assieme all’uva e alle castagne, alle zucche di Halloween e al cambio di guardaroba, ha riportato indietro le lancette dell’orologio, in questo anno che ha visto cancellare le Olimpiadi, rinunciare a miriadi di impegni, a vacanze programmate da tempo, e ad abituarci ad utilizzare piattaforme di videoconferenze sconosciute.
Con la stagione ancora non fredda, il dormiente si è svegliato, lo abbiamo fatto circolare allegramente tra noi, nonostante avvertimenti e divieti.
Oggi la notizia del mancato rispetto delle indicazioni del CTS della Sardegna in merito all’apertura delle discoteche. La procura indaga per procurata pandemia…
Scienziati che dichiaravano solenni:” il Virus è morto”, rincorsi da tutte le TV, cinegiornali, gazzette per diffondere la lieta novella… Si parlava sciaguratamente di post Covid.
“Coviddi ‘un ce n’è…” un’oca giuliva diventata virale sui social… starnazzava dalla spiaggia di Mondello, ci allietavano i balli del qua qua del billionaire, con camerieri già infetti da 10 giorni.
Il dormiente se la rideva, purtroppo, non immaginava di trovare tanta stupida e colpevole ignoranza in tante persone…
Si limitava a ricordarci che c’era, che non era scomparso e che sarebbe tornato…
Si era preso un po’ di vacanza anche lui e stava organizzando il nuovo attacco alla grande e più si parlava di “le mascherine non servono”, di “chi l’ha detto che ci sarà una seconda ondata” di “il virus arriva con i barchini a Lampedusa, non fateli scendere!” più era contento.
La movida era ripartita alla grande e con lei tante goccioline nell’aria, in cui poteva viaggiare tranquillamente, meglio di uno yacht gran turismo, per andare a occupare nuove case, nuovi quartieri, nuove città…
Il dormiente stava preparando il grande ritorno… il popolo distratto con l’ennesima campagna elettorale in cui si promettevano sfracelli, “ci rifaremo alle prossime elezioni”, con un referendum inutile, i cui effetti nefasti si vedranno tra qualche tempo… tutto il resto è noia, noia noia, con il Califfo.
La scuola, se non fosse una storia tragica, ci sarebbe da sbellicarsi… l’Italia tutta o quasi riscopre la fondamentale importanza della scuola! Massacrata, distrutta, costretta a lavorare per anni in condizioni pietose, nel disinteresse generale. Crolli di soffitti ed intonaci uno ogni tre giorni, in media hanno interessato il nostro Bel Paese… dove erano i genitori ululanti davanti alle scuole fatiscenti e che cadono a pezzi, chiedendo oggi la riapertura in tempo di Covid? O dove erano quando decine di migliaia di posti letto venivano eliminati dagli ospedali e migliaia dalle terapie intensive… quanti di quelli che si lamentano perché non sono stati raddoppiati in tre mesi, hanno mosso un sopracciglio di fronte alla scarnificazione della sanità italiana? Alla scelta che ha generato milioni di mazzette nell’appaltare a privati la sanità pubblica? Alla distruzione della medicina del territorio?
I banchi con le rotelle? E il dormiente era ormai pronto a ripartire alla grande. Da noi, come in tutta Europa, da Ibiza a Varsavia, da Edimburgo a Creta, si riempivano spiagge, pub, zone ricreative, discoteche…. queste ultime splendidi luoghi dove l’assembramento, il sudore e la promiscuità diffondevano nell’aria splendidi veicoli spaziali, sotto forma di droplet (goccioline), trasportavano comodamente i dormienti, pronti a farsi valere nei polmoni ed in altri organi vitali, accontentandosi, vista la giovane età dei ragazzi di farne portatori “sani”, gli asintomatici, che sarebbero tornati a casa ed avrebbero “serenamente” diffuso il dormiente a tutta la famiglia.
Eh si perché un Ciccio bello, travestito da politico, voleva chiuderci tutti in casa, noi ultra sessantenni, in attesa del contagio familiare ( il 70% dei contagi avviene tra contatti stretti in ambito familiare..)
Ultimo capitolo della saga del dormiente… i mezzi pubblici! Una pacchia per trovare assembramenti, contatti fisici, quasi uno addosso all’altro… distanza di un metro?
Il perimetro esterno di un autobus urbano normale sviluppa m.10,7 x 2,55 circa 27 metri quadri, se fosse senza sedili potrebbe ospitare al massimo 26 persone più autista… con i sedili 8 seduti (sono normalmente 16) più al massimo 10 persone con autista… e qui il dormiente si sganascia… La ministra dice, arriveremo, contenendo all’80 % a 5 persone a metro quadro… e lui si fa i conti e si lecca le dita!
Il dormiente si è svegliato! E non ha parlato, ha ruggito! Lo abbiamo accolto, coccolato, fatto ballare, portato al mare, in montagna, ultima gita a Cortina, assiepati in fila, stipati sulle funivie… a maggio? No il 25 ottobre… ed ora Zona rossa!
Una digressione personale.
Mia figlia è tornata a casa da un pranzo con amici. Una telefonata, la sua migliore amica, laureanda in medicina e tirocinante presso una RSA è risultata positiva. Panico.
Chiusa in camera senza sintomi, l’indomani è partita per la campagna con la mamma. Una casetta a due piani. Lei di sopra. 10 giorni chiusa. Finalmente il tampone: negativo!
Ho pensato quante altre persone in isolamento domiciliare, quasi seicentomila (600.000) hanno avuto la possibilità di una quarantena in condizioni di totale distanza dai familiari? Se si infettano contemporaneamente i due genitori con figli piccoli, che succede? E quanti passano da asintomatici o da paucisintomatici a sintomatici, e preferiscono curarsi a casa?
Abbiamo fatto il possibile per mantenere “pulitissime” le residenze degli anziani?
In questi mesi ho consumato una libreria di libri, sono ingrassato, ho frequentato social, scritto su web magazine, ascoltato musica e da Natale, ho rivisto per un paio di ore la prima volta la settimana scorsa due dei quattro nipotini. Gli altri due sono in isolamento a casa di un focolaio a scuola… e prima abbiamo sempre preferito rimandare.
Questa la ferita profonda che non si cancellerà… costretti a privarci della gioia di un abbraccio con i nostri bambini, con i nostri figli, avere visto sfumare sacrifici di mesi, per comportamenti irresponsabili e incapacità di assumere, per paura di perdere il consenso, i provvedimenti necessari. Cittadini irresponsabili e politica imbelle intimamente uniti in questo sabba drammatico, ballando sulle tombe di chi non ce l’ha fatta e su quelle di chi non ce la farà.
Se non moriamo di Covid, moriamo di fame!
Anche se è durato poco e il Continente africano è stato marginalmente toccato dal virus, oltre a quelli che muoiono di fame ogni giorno, nell’indifferenza generale, il confinamento ha causato purtroppo morti per fame. Persone che vivono di quel poco che riescono a guadagnare giorno dopo giorno, non avevano un franco per comprare un piatto di riso. Quando sento persone che scendono dal loro Suv, (un pieno vale due mesi di salario per due famiglie in Africa), orologi d’oro al polso e ululare che moriranno di fame…, magari li ritrovi in foto in una di quelle discoteche della Costa Smeralda… allora sento che l’indignazione sale, sale, sale ed esplode in un
“Annate un po’ a morì ammazzati!” … (tipica espressione romana, che non è un vero e proprio augurio di morte…ma lascia capire il sentimento…)
CI HANNO SCRITTO