Libri elettronici, libri di carta e l’ecologia

da | 06/04/2018 | C'era Una volta il Web | 0 commenti

Photo by Aliis Sinisalu on Unsplash


 

Un sacco di “esperti” ci stanno avvisando che l’utilizzo ed il riutilizzo della carta riciclata diventa sempre più necessario ed inevitabile se non vogliamo far scomparire pannelli sempre più grandi di foreste e affini. Da questo punto di vista, il libro elettronico sembra, per tanti motivi, la soluzione o una delle alternative per evitare catastrofi biologiche, assicurando una completa rimessa a punto di zone verdi riempite di fusti e tronchi d’albero per altre generazioni dopo la nostra.

Ne siamo proprio sicuri? Utilizzare un aggeggio elettronico non è poi così “friendly user” come ce la vogliono raccontare, un altro abisso di materie prime a cui nessuno o quasi pensa…

Il libro elettronico sembra essere molto più vorace di materie prime che un libro di carta anche riciclata, ci vogliono molta più acqua e metalli pesanti per lo sviluppo di un “eReader” moderno e che rendono la fabbricazione della carta come un processo di secoli fa, molto semplice e duraturo.

Gli aggeggi elettronici odierni, un telefonino, un iPad o anche un eReader qualsiasi, necessitano di prodotti minerali preziosi come il Coltan, o anche il Litio e, guarda caso, la ricerca e estrazione nei suoli dove spuntano questi prodotti assai rari è una se non la maggiore catastrofe biologica e distruttiva dell’intero eco-sistema naturale sul pianeta su cui stiamo camminando.

Questi prodotti minerali aumentano, in un qualsiasi telefonino odierno, la vita delle batterie e la rapidità di esecuzione per una sequenza determinata, senza dimenticare una sempre più grande miniaturizzazione, Sim Cards sempre più piccole e capaci di immagazzinare tonnellate di informazioni e dati da far spaventare il primo computer che ha dato una mano a mandare gli astronauti intorno al nostro pianeta. Una stanza intera di materiale informatico nel lontano 1960 racchiuso in un apparecchio grande come una mano di un bambino…

Ma questi componenti sono estratti anche in zone, per esempio l’estrazione del Coltan nella Repubblica Democratica del Congo, dove bande rivali si sparano a vicenda per poter rivendere il prodotto alle tre o quattro più grandi Compagnie che stanno ormai spopolando dappertutto e che non occorre nominare.

Uno dei problemi più grandi è senza alcun dubbio il riciclaggio, cioè la rimessa in circuito di vari componenti di questi “eReader” o anche telefonini e ordinatori delle ultime sfornate da parte di queste compagnie. Una parte delle materie prime di partenza dovrebbe essere reimmessa nel ciclo di lavorazione per produrre altri aggeggi elettronici e fin li ci arriviamo tutti ma purtroppo la stragrande maggioranza di questi componenti non sono riciclati per niente ed il risultato nel circuito biologico normale è semplicemente catastrofico.

E per giunta, un apparecchio per leggere i libri in versione digitale diventa vecchio nell’arco di tre o quattro anni al massimo, quindi rivendere uno di questi apparecchi diventa semplicemente impossibile, chi comprerebbe un aggeggio elettronico che anche se funzionante non può essere rimesso a nuovo per via della elettronica interna che non è più “up to date”, come si dice oltre oceano.

Qualcuno di voi obietterà che la tecnica digitale sta straripando un po’ dappertutto, con accorgimenti e sistemi che evolvono giorno dopo giorno e quindi un qualsiasi supporto elettronico diventerà in pratica indispensabile come era indispensabile la penna stilografica di più di un secolo fa, non ci metto lingua è chiaro…

Ma è anche chiaro che se qualcuno non accende la lampadina per riuscire a trovare altri metalli meno preziosi o altri accorgimenti per non utilizzare nessun metallo che sia il risultato di una guerra fra persone di una stessa nazione, forse un apparecchio del genere per leggere un libro, me lo compro fra 50 anni. Se ci arrivo, ben inteso…

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LEGGERE LIBRI DI CARTA O MENO

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