Ormai denominare ed elencare il numero di “articoli” sfornati giornalmente in rete sta diventando sempre più difficile, articoli sfornati da “giornalisti” senza patente e senza alcun criterio o norma del giornalismo tradizionale e secolare…
Qualche anno fa, avevo lanciato una ricerca sui libri “digitali”, leggere un libro stampato su carta o leggere lo stesso libro su un supporto elettronico non è per niente la stessa cosa e molti di voi hanno risposto, elaborate analisi che fanno riflettere, non ha importanza quale sia il supporto in ogni caso.
Il numero di “giornali” online sta diventando una baraonda unica, siti redatti da giornalisti poco preparati o soltanto contrari a tutto e a tutti, non ha importanza contro chi e contro che cosa in ogni caso. Scrivere senza fare troppi errori sembra anche un miraggio, alcuni per evitare di fare errori con gli accenti scrivono addirittura tutto in maiuscolo, come se in maiuscolo gli errori spariscono per miracolo!
Anche Google ci si é messo dentro, sfornando un programma/algoritmo che sforna articoli da solo senza nessun sforzo e senza nessuno che “cogiti” il pezzo scritto, una serie di parole che sembrano appartenere ad una logica qualsiasi ma che in realtà vengono messa assieme dal software stesso, con un risultato alquanto strabiliante ma preoccupante allo stesso tempo!
Oggi poter leggere un quotidiano online attraverso lo schermo di 13 pollici non é che sia una goduria per tanti, il vostro webmaster compreso, ma un articolo di un quotidiano inglese analizza appunto questo momento di lettori agglutinati ad un qualsiasi schermo per poter leggere un qualsiasi giornale, anche perché attualmente é anche l’unica maniera di poter leggere quotidiani che non si possono più trovare dal giornalaio dietro l’angolo, parlo per quanto riguarda il paese da dove scrivo queste righe! Solo che…
Solo che di giornali “seri” anche se a pagamento ce ne sono pochi, sopratutto quelli che troviamo da parecchi anni, tipo Il Corriere della Sera oppure La Repubblica, quasi tutti quelli “gratis” hanno una mania terribile di darti in pasto articoli e notizie che sono trasformate e redatte in una determinata maniera, solo per cercare di avere un grande numero di lettori che “ingoiano” parole partorite da “giornalisti” della domenica e che non avrebbero mai potuto pubblicare questo genere di “articoli” senza la piattaforma WEB & CO dei nostri giorni. Un macello culturale e senza sintassi…
Se é vero che “stampare” sul web é molto ma molto più semplice e più economico di un qualsiasi giornale e rivista stampati normalmente, é anche vero che il giornalismo in rete permette di raggiungere più lettori grazie anche al fatto che non occorre aspettare il giorno dopo per una nuova edizione, in rete l’ultima edizione é sempre all’ordine del giorno o della notte.
Che fine hanno fatto le cinque W di ogni inizio articolo “normale”? Cioè il Quando, il Chi, il Dove, il Cosa ed il Come non esistono più, il primo paragrafo con tutte le cinque W del giornalista competente é stato dimenticato in soffitta dai provetti “cronisti” moderni, non esistono più regole e linee direttrici, basta solo stampare una marea di paroloni e un sacco di menzogne mescolate ad una trafila di insulti e frasi offensive per tutti, tutto gratis appunto.
Non ci sono vie di mezzo. Una metamorfosi informativa che sta diventando una norma nel mondo dell’informazione chiamiamola “normale”. Le varie piattaforme “sociali” tipo Facebook, Twitter o Tik Tok hanno dato la possibilità a chiunque di poter “stampare” non solo le proprie idee ma anche e sopratutto di “manipolare” le idee di tanti altri, di sfornare articoli da prima pagina di riviste non specializzate, articoli con errori madornali, non ha importanza la lingua utilizzata. Ortografia, sintassi e logica verbale sono state messe nel cestino, don Forti e don Doveri si stanno rigirando nella loro tomba, basta leggere i commenti dei “tifosi” di una qualsiasi squadra di calcio a fondo pagina dei servizi dei giornali ad hoc.
Oppure anche i vari BLA-BLA dei nuovi “profeti” e filosofi moderni che hanno anche aficionados a bizzeffe e che vivono grazie al numero di lettori che aumentano il loro stipendio grazie alla pubblicità stampata sui loro siti o “giornali”!
Oggi, purtroppo, la verità sgorga da Google, da siti e piattaforme mai sentiti, da persone che distruggono piuttosto che insegnare o aiutare e costruire, da lettori che non domandano altro che notizie di questo genere, senza fondo e senza gusto ma che fanno “vendere” e che riempiono gli occhi ed il cervello di parole senza fondamenta e senza tetto, il tutto condito con molto “olio” ma senza “sale”…
Il New York Times, come tra l’altro quasi tutti i giornali “normali”, ha inventato una nuova sezione nelle pagine dei loro giornali e riviste, il FAKE NEWS e quello che sta succedendo a questo proposito : cioè rifare o riscrivere gli articoli di tante altre piattaforme togliendo le menzogne e le false verità stampate da questi redattori della domenica e rimettere il compasso nel verso giusto, con la consapevolezza che ormai le FAKE NEWS hanno molti più lettori che le notizie normali e scritte da giornalisti normali e professionisti fino al midollo!!
E voi che ne pensate???
CI HANNO SCRITTO