La pandemia si è sovrapposta alla gravissima crisi politica, socio-economica e finanziaria

Come si stanno muovendo i Salesiani in quel di Fidar e El Houssoun, in una realtà caotica e deprimente

Foto scattata e inviate da don Simon Zakerian tramite don Vittorio

Ho scritto anche a don Vittorio e, come sempre, don Vittorio ci ha risposto e inviato un gran bell’articolo, dettagliato, il tutto via mail :
Caro Diego, in allegato quanto mi hai chiesto.Ti/vi spero bene e sarai sempre il benvenuto. Anticipo fin d’ora gli auguri di buon Natale e felice anno nuovo a tutte e tutti. Un abbraccio.
don Vittorio

Diego

Er Webmaster..., SSB

Salesiani in Libano :: In tempo di pandemia

Da fine febbraio 2020 quando ha incominciato a diffondersi anche in Libano il Covid-19, niente è più stato come prima. Tutte le attività scolastiche, formative, ricreative ecc., con i libanesi e i rifugiati siriani ed iracheni sono state sconvolte: scuola in presenza sospesa; insegnamento online, esami compresi; esami di Stato sospesi e sostituiti da un certificato statale rilasciato in base a un’attestazione della scuola; oratorio-centro giovanile chiuso, ma con alcune iniziative puntuali per gruppi ristretti, divisi per fasce di età; attività estive pure sospese, con assenza totale di colonie e campeggi.
Persino la chiesa di Houssoun ha funzionato a singhiozzo e con tutte le precauzioni, a seconda delle direttive impartite.

La pandemia si è sovrapposta alla gravissima crisi politica, socio-economica e finanziaria che da oltre un anno ha avvolto il Paese in un clima di scoraggiamento e pessimismo generalizzati, di fronte all’inazione, all’incuria e all’incompetenza di una casta politica in gran parte miope, corrotta e mafiosa, incapace di aprirsi alle legittime aspirazioni della maggioranza della popolazione e di mettere il bene comune al di sopra degli interessi di parte.
Neppure la terribile esplosione del 4 agosto nel porto di Beirut che ha causato 204 morti, più di 6500 feriti, di cui un migliaio di invalidi o handicappati permanenti e distruzioni immani nei quartieri adiacenti al porto, ha scosso i dirigenti politici affinché mettessero da parte litigi e pretese per affrontare di petto i gravissimi problemi della gente comune. Come se vivessero sulla luna o, come recita un detto arabo “la gente si trova in una valle e loro sono in un’altra“.
E da quatto mesi si attende l’esito dell’inchiesta sulle responsabilità del disastro, ma senza che alcun politico sia finora stato indagato come accusato e non come semplice testimone…

L’esplosione del 4 agosto ha mobilitato la comunità internazionale per aiuti umanitari che le casse dello Stato libanese, ormai a secco, sarebbero state del tutto incapaci di assicurare. Anzi, la stessa comunità internazionale, al capezzale del Libano da alcuni anni, è ben disposta al offrire consistenti aiuti economici per permettere al Paese di rialzarsi, ma esige, giustamente, l’adozione di una serie di riforme strutturali, indispensabili per una ripresa. “Aiutateci ad aiutarvi”, stanno ripetendo da mesi, ma si trovano di fronte a un muro di insensibilità, mentre la barca sta affondando ogni giorno di più.
Tre governi o tentativi infruttuosi di formarne uno in un anno e con il Paese attualmente senza governo effettivo da quattro mesi, per incapacità di trovare un’intesa finché non siano soddisfatte le richieste degli uni e degli altri. Più incoscienza di così…

In questa realtà caotica e deprimente, come ci stiamo muovendo come Salesiani?
Con l’arrivo delle vacanze estive occorreva pensare a organizzare il nuovo anno scolastico. Varie famiglie hanno manifestato l’intenzione di ritirare i loro figli per impossibilità di pagare la retta, per quanto modesta. Anche le nuove iscrizioni non sembravano troppo incoraggianti… Si è bussato allora a tutte le porte, soprattutto di amici e conoscenti per ottenere borse di studio, totali o parziali, per venire incontro ai più bisognosi. E l’appello ha avuto un certo successo, riducendo così notevolmente il numero di coloro che si sarebbero ritirati e incentivando le nuove iscrizioni. Abbiamo così raggiunto il numero di 203 allievi su 220-230 previsti in situazione di normalità.
Ringraziamo il Signore e i donatori.

Grazie alla generosità di un benefattore italo-libanese, legato come famiglia alla SSB, il Lycée professionnel Don Bosco Technique di Fidar dispone ora di un modesto ma bello campo da calcio (45 x 28) con erba sintetica e illuminazione notturna e di un campo da basket regolamentare, pure con illuminazione notturna.
Gli allievi sono suddivisi nel biennio professionale (= avviamento professionale) in vista del Brevet professionale e nel triennio professionale in vista del Bac tecnico o professionale nelle seguenti sezioni: motoristica, elettrotecnica, contabilità e informatica, arte culinaria, educazione fisica e sport, teatro e belle arti. Queste, o altre sezioni, aprono o chiudono secondo il numero degli iscritti per il biennio o il triennio. Il corpo amministrativo e insegnante, interamente libanese, è qualificato e ormai ben addestrato alla didattica a distanza.
Purtroppo, il perdurare della pandemia ha compromesso l’inizio dell’anno scolastico e si procede tuttora a singhiozzo, sia in presenza, ma sempre con numero ridotto, che con didattica online. Non è ancora stato possibile riunire tutti gli allievi contemporaneamente, anzi per tre settimane nessun allievo ha potuto mettere piede a scuola.
Si sta pure tentando l’oratorio online, grazie all’impegno di un bel gruppo di animatori che escogitano iniziative per le varie fasce di età. E ci si sta accorgendo che vengono pure coinvolte le famiglie. Una bella sorpresa.

Continua l’impegno con i rifugiati siriani ed iracheni (alcune centinaia). Non essendo attualmente possibile radunarli a Fidar o a Houssoun per attività varie, grazie a sussidi ricevuti si può venire incontro alle loro necessità, soprattutto con generi alimentari e medicine. Anzi, dopo l’esplosione di Beirut, si è pure potuto aiutare famiglie libanesi e altri rifugiati. Vari nostri giovani hanno partecipato ai lavori di sgombero delle macerie nei quartieri danneggiati e continuano a rendere visita a delle famiglie bisognose.
Come Salesiani si è pure assunta per un anno la responsabilità direttiva e pedagogica della scuola per iracheni a Beirut, frequentata da oltre 200 allievi tra i 6 e i 14 anni, tutti rifugiati. La parte amministrativa e finanziaria è gestita dalla Pontifical Mission, grazie a sussidi internazionali.

Da questo quadro appare come la comunità salesiana, formata da quattro membri (2 siriani e 2 italiani) non stia con le mani in mano. Finora stiamo tutti bene e non abbiamo avuto alcun caso di contagio, né tra il personale amministrativo e insegnante, né tra gli allievi. Tuttavia, per lo svolgimento delle varie attività, è la capacità di coinvolgere altre persone che ci permette di arrivare a tutto, cercando di farlo nel modo migliore. E ci si accorge che cuori e braccia generosi non mancano.
Anche voi, benché lontani, nel ricordo dell’educazione ricevuta, non fateci mancare il vostro sostegno.

Che Natale sia, nonostante tutto, un momento di raccoglimento, di preghiera e di grazia, apportatore di gioia, serenità e pace alle vostre famiglie e al mondo intero. E non dimenticate chi è nel bisogno, dove si trova Gesù. Viviamo “lieti nella speranza” (San Paolo).
Con tanti auguri di Buon Natale e felice 2021.

Don Vittorio Pozzo

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