Talvolta uno dei soggetti dei telegiornali odierni, così come le terze pagine dei quotidiani…

La Palestina vista da una palestinese di oggi

REGISTA


  • Farah Nabulsi

 

ATTORI PRINCIPALI


  • Saleh Bakri
  • Mariam Kanj
  • E tanti altri

The Present (2021)

Un cortometraggio ambientato in Palestina – Il presente di Farah Nabulsi – è stato selezionato per gli Oscar dell’anno scorso, 2021. Visto l’aggravarsi dell’isolamento politico e le battute d’arresto affrontate dai palestinesi durante gli anni di Trump in Medio Oriente e in Occidente, la notorietà e la visibilità internazionale di The Present fino ad oggi potrebbero essere un cambiamento inaspettato.

Sono nata e cresciuta nel Regno Unito, e posso dirvi che non c’è stata praticamente nessuna conversazione politica in famiglia. I miei genitori non erano affatto interessati alla politica. Ma non mi hanno mai permesso di dimenticare le loro radici, da dove vengono e quindi fondamentalmente da dove sono venuta. Non ho mai avvertito una crisi d’identità- ero britannico e palestinese”, dice Nabulsi.

I suoi genitori avevano portato un insegnante di arabo ogni sabato, che lei e sua sorella seguivano con qualche difficoltà, ha detto Nabulsi, e avrebbero visitato regolarmente la loro famiglia in Palestina.

Quando eravamo bambini, andammo in Palestina, e penso che si seminava alcuni semi, non necessariamente politici, ma forgiavano certi legami, certi legami con la gente, la terra, gli amici che abbiamo incontrato, la nostra casa ancestrale, davvero. Ricordo la casa di mio nonno e il cortile dove si raccontavano storie attorno al fuoco, e mia zia che spremeva limoni per la limonata…

Queste visite familiari si fermarono quando scoppiò la prima intifada e non ripresero mai , il che turbava davvero Nabulsi.

TRAMA


Questa è la storia di un operaio di nome Yousouf (interpretato da Saleh Bakri), che un giorno parte con sua nipote, Yasmine (interpretata da Mariam Kanj), per trovare e comprare un regalo di compleanno per sua moglie.

Un inquietante senso di ciò che la loro uscita festosa potrebbe implicare è causato dalle struggenti scene di apertura claustrofobiche, che mostrano l’obbligo quotidiano di Yousouf di andare e tornare dal lavoro attraverso il Checkpoint 300 di Betlemme. L’unica scena girata al vero checkpoint cattura così la disumanità imposta a coloro che sono costretti a valicarlo.

Attraverso la scrittura e la regia precise e sfumato di Nabulsi, i personaggi mostrano abilmente cosa significano i checkpoint per decine di migliaia di palestinesi costretti ad oltrepassarli ogni giorno. Il suo obiettivo con questo film era quello di rivelare l’indegnità e la violenza subite quotidianamente facendo appello all’emozione dello spettatore – e lo ha fatto, come dimostrano le distinzioni che ha ricevuto.

Non male per una principiante nella regia cinematografica!!!

da | 22/10/2022 | CINEMA | 0 commenti

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