La Kermesse e …la pista di formula 1
Sandro aveva una capacità innata per convincere tutti a giocare e tutti giocarono, alcuni più e più volte! Nessun vincitore alla fine, solo il banco! Cioè la cassa della Kermesse!
Sandro ed Eddy ai paddocks…
Qualche tempo fa, il 09/06/2009 nell’articolo intitolato «Pizze e Kermesse», si parlava di Eddy e Sandro, maestri del «come ti freghiamo noi non ci riesce nessuno» e che avevano inventato un giochino che aveva avuto un gran bel successo.
Abbiamo chiesto a suo tempo a Eddy e Sanguetta di raccontarci il come e il perché ed ecco finalmente qui la vera storia del gioco.
Ovvero come si preparavano le kermesse…
Avevo fatto una promessa a Diego e, anche se con un po’ di ritardo, la voglio mantenere.
Alcune delle foto del sito mostrano due “occhialuti” (era la moda allora…) che sorridono uno con una “lingua di Menelik” con fischietto incorporato, (quei tubi arrotolati di carta che se ci soffiate dentro si allungano) e l’altro con un dado in mano. Il primo il mitico “Sanguetta” e il secondo, lo scriba. Era la prima kermesse della scuola, domenica 26 maggio 1968, per la festa di Maria SS. Ausiliatrice.
In che cosa consiste la promessa??
Spiegare il trucco del gioco inventato da noi e che ebbe un successo stravolgente, tale da risultare il gioco in assoluto più frequentato e che incassò una fortuna. La disputa ancora aperta è se le pizzette incassarono di più!
Nella foto si vede una pista per le macchinette (il socio ne tiene una in mano) e un dado.
In che cosa consisteva il gioco?
Semplicemente una corsa di F1: tirando il dado la macchinetta avanzava e si vinceva un gran premio (mi sembra di ricordare 10 lire libanesi di allora) superando il traguardo posto a quota 16 in tre tiri. Il costo 25 piastre.
Non c’era trucco. Solo psicologia!
Il primo segreto: un gioco semplice, accessibile a tutti.
Il secondo la competizione. Alla gara partecipavano più concorrenti e ci si divertiva a battere l’amico…
Il terzo, la voglia di sfidare la fortuna e vincere un premio che sembrava lì a portata di mano.
Il quarto la statistica. Provate a tirare tre volte un dado, dovete fare almeno un 6, accompagnato da due cinque. E’ più facile vincere al superenalotto!
Quella giornata tutti avevano voglia di divertirsi e di spendere un po’ di soldi per la buona causa, c’era la fila per giocare e per …perdere.
Sandro aveva una capacità innata per convincere tutti a giocare e tutti giocarono, alcuni più e più volte!
Nessun vincitore alla fine, solo il banco! Cioè la cassa della Kermesse!
Quando alla fine della serata portammo l’incasso al prefetto don Piovesan, non credeva ai suoi occhi! Qualche centinaio di lire libanesi si riversarono nella piccola cassaforte posta nel suo ufficio in fondo al corridoio.
Insomma un’idea semplice, una lingua di Menelik che richiamava l’attenzione e due soci che avevano voglia di divertirsi e, ve lo assicuro, quel giorno ci divertimmo davvero!!!!
Sandro so che sei un lettore assiduo un po’ pigro di penna: questi sono i miei ricordi, se sono inficiati dalla vecchiaia, dalla senilità incombente e tu ne vuoi aggiungere altri, modificando, aggiustando quanto ho scritto, con i tuoi… farai a tutti noi cosa gradita!
Eddy
L’allegato di Eddy è favoloso, ma non mi ricordavo che avessimo avuto tale fantasia, penso che sia molta farina di Eddy, lui si che era diabolico non ho nulla da aggiungere mi sembra perfetto quindi accetto come oro colato il scritto di Eddy.
Sarà un onore avere la mia firma (come piccolo collaboratore) assieme a quella del GRANDE EDDY.
Come dice Eddy, non scrivo molto, ma (4, e al posto rimane) tutti Voi siete sempre con me, sono ricordi indelebili anzi col tempo aumentano sempre di più.
Un abbraccio a Voi tutti
Sanguetta
CI HANNO SCRITTO