La Foto ed il Testo di Nando Bonapace, the Guitar man…

Primo capitolo, sperando che non sia l’ultimo, della Rubrica Una Foto, Un Testo, con l’augurio di vederne tanti altri di capitoli e di foto, ben inteso…

Dopo aver scritto a Tizio, Caio e anche Sempronio, ho ricevuto come primo assaggio della nuova rubrica la testimonianza del Nando Guitar Man Bonapace, un attimo dell’esistenza degli attori del Cortile, con qualche sopresa “gelata”..

Diego

Er Webmaster..., SSB

Una Foto Un testo

Carissimo Diego, come ti avevo scritto nella mia precedente email, non ricordavo quando e dove fu scattata questa foto e concordo con te essere molto bella.
Mi hai sollecitato a esternare i ricordi che suscitano questa foto e allora eccomi!


Gianni Marradi, mio compagno di scuola fin dalla più tenera età. Quando ci siamo rivisti a Roma ricordavamo, di quando eravamo bambini, che correvamo per il cortile con le braccia aperte immaginando di essere degli aerei. Beata infanzia! Poi siamo cresciuti e Gianni dopo la terza Media abbandonò la scuola per dedicarsi anima e corpo alla Musica. Visti i risultati e i suoi successi attuali direi che quella decisione fu senz’altro azzeccata. Qualche anno dopo ci siamo ritrovati a suonare insieme nel complesso. Ricordo un paio di aneddoti. Il primo quando suo padre Alfredo, quando si trattò che il figlio entrasse nei Dummies, si volle accertare che non perdesse tempo e che la nostra iniziativa fosse seria. Ricordo la sera che si presentò nel nostro bugigattolo con il Sig. Perricone che poi fu dispensatore di consigli al nostro mitico batterista Piero De Luca. Il secondo ricordo è più esilarante. Stavamo suonando al Bristol Hotel per una serata dedicata alle Signore italiane organizzata dalla Signora Eddy Mio (Iozia) 😊. Qualcuno ci venne a riferire che un signore che si spacciava per medico (sarà stato vero?) e che era seduto ad uno dei tavoli avrebbe detto che il nostro Gianni aveva la faccia di un morfinomane. La cosa giunse alle sue orecchie e Gianni disse: “ Cos’è morfinomane?” Fra i denti, Ferruccio, credo, gli spiegò il significato. Da lì a smoccolare in arabo e voler andare a spaccargli la faccia fu tutt’uno. Ovviamente non successe nulla perché calmammo Gianni pregandolo di non fare casino per il buon nome della scuola e delle Signore Italiane.

Nando Manetti, di lui ci sarebbe da scrivere un libro e penso che tu ne sappia qualche cosa: patatine fritte docent. Ricordo che un giorno fu ospite a pranzo a casa mia e finì a cuscinate con i miei fratelli. Altro ricordo di Nando Manetti era il nostro soggiorno estivo a El Houssoun e tutte le relative bischerate e sketch domenicali quando venivano a trovarci i genitori.

Claudio Podesta, più che io dovrebbe essere lui a raccontare il ricordo principale, quello di avergli presentato sua moglie e mia carissima amica Luisa. Ricordo che un giorno rientrando a casa a Bologna, mia mamma mi disse che aveva telefonato Claudio e che era Bologna. Cosa ci faceva a Bologna che sapevo essere imbarcato e in navigazione fra un arcipelago e l’altro del Pacifico. Né uno né due mi sono messo a fare un paio di telefonate agli alberghi di Bologna e l’ho subito beccato. Beh stava facendo un colloquio di lavoro alla Riva Calzoni dove poi è stato assunto. Ma il ricordo più importante (per lui) fu quando ha conosciuto sua moglie Luisa. Sollecitato a presentargli delle ragazze, un giorno mi telefonò Luisa proponendomi di andare a trascorrere il pomeriggio in collina in compagnia di una sua amica. Quale migliore occasione per presentargli delle ragazze? Ho proposto di andare su in 4 presentandogli un mio amico di scuola del quale era già al corrente. Passo a prendere Claudio per poi recarci a casa della Luisa per prendere le due “girls”. Come sbucano dal portone queste erano vestite quasi di sacco con due vestiti tipo Hippy giusto per rendere l’idea. A quel punto il sempre impeccabile ufficiale di marina si è sprofondato nel sedile con un “Mamma miaaaa” rimasto proverbiale. Per farla breve da quell’estate, nel giro di 6 mesi accompagnavo nella mia macchina gli sposi nel giorno più freddo del secolo: era Gennaio 1985, con un freddo puttano che mi è toccato, la mattina, lavare la macchina con l’acqua calda perché altrimenti cristallizzava all’istante.

Roberto Righetti, mi ricorda la famiglia Righetti che abitavano a fianco delle centrali di Nahr Ibrahim dove papà Silvio lavorava. Come non ricordare le varie colonie estive a El Houssoun a fare le gare di bicicletta e pattini a rotelle. Sempre molto educato e fine, un giorno mi chiese se potevo insegnargli a suonare la chitarra classica. Iniziammo ma dopo un paio di “lezioni” la cosa finì lì, forse non ero capace ad insegnare o forse imparare a suonare la classica era troppo difficile (cosa terribilmente vera).

Ferruccio Maltese, che dire del nostro Farruj, il grande cantante dei Dummies dalla voce calante (andate a sentirvi le registrazioni) 😊? Il bello conteso dalla donne, ala sinistra della nazionale Don Bosco, fisico da atleta. Altro non saprei dirvi se non riesumare la storia dei Dummies che già tutti conoscete.

Ecco fatto, caro Diego spero che questi miei ricordi siano di gradimento a chi li vorrà leggere.

Nando

        Tags : | Una foto un testo |