La Foto ed il Testo di Franco Mondin

Un’altra foto, un’altra storia di una classe di quegli anni da parte di Franco che ci ha fatto un gran bel regalo con quello che ha scritto…

Una Foto Un testo

Caro Diego, ti ringrazio per la mail e tu non disturbi anzi, è sempre un piacere leggerti sia su messaggi che nell’ottimo sito che hai costruito e continui a migliorare.


Ti ringrazio per la foto, molto bella, che avevo già visto tempo fa rispondendo a qualcuno e facendo i nomi di tutti i miei compagni dell’epoca.
Partendo da sinistra: Claudio Gustincic, con cui ho condiviso per qualche anno la stanza dell’ultimo periodo di internato, poi Paolo Lambini, Rinaldo Bechini, il sottoscritto, Rossella Cherchi, Mariella D’Andria, Giovanna Paratore e Paola Di Quattro, mentre non é presente sulla foto Mario Bonapace, non saprei dire il perché ed il percome della sua assenza durante lo scatto dell’apparecchio fotografico, o forse è stato lui a scattare la foto!!!
Purtroppo vi ho scoperto solo qualche tempo fa e la mia memoria verso quei periodi non è molto precisa, data la vita un po’ movimentata che ho fatto fino al 1988, quando sono rientrato a tutti gli effetti in Italia. Dove ho continuato a viaggiare molto per il lavoro che facevo (Export Manager).

Questa è una foto della prima liceo e non mi ricordo bene in che contesto era stata fatta. La foto non era stata fatta a caso ma non mi ricordo quale motivo o incontro doveva esserci.  La classe è poi cambiata negli ultimi anni con la partenza di Paola Di Quattro e l’arrivo di altri compagni di corso, come Ohannes Cherian, Garo Nalbandian, Adriano Di Fede, i Chierici  e altri che non ricordo bene.  Scusami se non posso essere più preciso.

I compagni con cui si andava più d’accordo (diciamo così) erano Paolo Lambini, Claudio Gustincic, Rinaldo Bechini, Paola Di Quattro e Giovanna Paratore. Come interni eravamo Claudio ed io. Con l’andare degli anni andavo d’accordo più con ragazze e ragazzi di altri anni di liceo e scuole …..

Devo darti ragione quando dici che la foto rappresenta molto di più di quello che si poteva immaginare al momento dello scatto, un attimo di vita di un gruppo di persone che si trovavano lì nello stesso istante. E da qualche tempo, specialmente leggendo le tue mail e i vari messaggi di risposta di ex allievi, che ho iniziato a cercare di ricordare un qualcosa di quegli anni (tanti/troppi per quel che mi riguarda).
Pensa che sono arrivato alle elementari, forse un anno prima e dopo essere stato messo in un collegio dalle suore, di lingua francese, a Jounieh sono passato a Beirut dai Salesiani. I miei risiedevano negli Emirati Arabi per lavoro e… non vi erano all’epoca scuole di cultura occidentale…

Ricordo molto bene in quel periodo Don Malesani, tra gli altri,  che si prendeva cura dei più piccoli.

I miei ricordi, nei vari anni, vanno a: Don Rassica (che insegnava materie tra cui geografia), Don Pireddu, Don Piovesan (Prefetto, a cui raccontavo – dai 13 anni in poi-  le mie avventure… al ritorno dalle vacanze estive), Don Doveri (direttore), Don Filliè, DON LALETA, anziano e simpaticissimo, che ogni volta che mi vedeva correre mi ripeteva (sembri un angelo dal ciel disceso per troppo peso). Poi Don Cozzolino, Don Carboni, Don Pavanetto, latinista, Don Bedon e molti altri.  Non dimentico i poveri chierici che dovevano tenerci a bada, noi interni : Don Scudu, su tutti, (al quale una volta durante una partita di pallacanestro ho dato una mazza da baseball in testa…. dopo un litigio con un altro interno… Naturalmente niente di grave se non giorni in castigo mentre gli altri erano in libertà). Un’altra volta avevo fatto uno dei tanti scherzi che facevo ai chierici, ogni primo aprile: avevo detto a Don Scudu di presentarsi con urgenza dal Prefetto Don Piovesan per una cosa importante.  Anche in quel frangente, lunghe ore in castigo alla colonna per pensare e pentirmi di quello che avevo fatto.  Don Masedu e altri.

Decisamente non ero uno stinco di Santo.
Comunque scrivendoti mi sono quasi commosso ricordando qualche fatto della mia “lunga permanenza” a Beirut.
Pensa te che ora che mi metto a pensare a quel periodo mi vengono in mente parecchie altre cose che cercherò di scriverti in altre occasioni.

Un caro saluto.

Franco Mondin  (nato il 01-06-1954)

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