La discarica municipale di Dandora, in Kenya

da | 05/05/2024 | CITTADINI DEL MONDO | 1 commento

© Image by Micah Albert – 2012

Avevo scovato parte degli articoli già nel 2023, poi ho anche scoperto dopo altre ricerche un articolo con le foto che avete qui di seguito a fondo pagina, foto che sono state scattate nel 2012. No, non sto scherzando ma già nel 2012 la situazione era più che catastrofica, non é cambiato nulla.
In un articolo di qualche giorno fa avevo accennato a quanto “cibo” stiamo buttando via ogni giorno, ogni settimana, ogni mese e ogni anno, una montagna di cibo che sarebbe più che sufficiente per non vedere mai più questi poveracci costretti solo per poter mangiare qualcosa a battagliare quotidianamente con “volatili” poco raccomandabili, uccelli che trovano in pratica ogni giorno un Natale con i fiocchi.

Si, lo so, siamo nati in una parte del mondo dove queste cose le si vedono in televisione, durante i telegiornali di mezzogiorno o alla sera, immagini che “danno fastidio” a tanti ma non per le stesse ragioni : “Ma perché caspita fanno vedere queste immagini fin che uno sta mangiando??”
Sentito tutto con le mie orecchie, purtroppo…

Diego

Er Webmaster..., SSB

La discarica municipale di Dandora, in Kenya, è l’unica discarica di rifiuti a Nairobi, la città più popolosa dell’Africa orientale, e funge da punto di partenza “provocatorio – impensabile” per comprendere i crescenti problemi di salute, povertà e igiene che affliggono la capitale e la regione.

Mentre i funzionari si preparavano a riunirsi a Nairobi nel novembre del 2023, in Kenya, per la terza fase dei colloqui su un trattato delle Nazioni Unite sull’inquinamento da plastica, nuove foto mostravano la rilevanza ed il significato del problema dei rifiuti a meno di 8 miglia dall’edificio del Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente dove si sono svolti i colloqui. La discarica di Dandora a Nairobi è una delle più grandi dell’Africa”. Purtroppo…

La discarica municipale di Dandora, in Kenya, è l’unica discarica di rifiuti a Nairobi, la città più popolosa dell’Africa orientale, e funge da punto di partenza “provocatorio – impensabile” per comprendere i crescenti problemi di salute, povertà e igiene che affliggono la capitale e la regione.

“Le persone non vivono qui, stanno solo sopravvivendo”, dice padre Maurizio Binaghi mentre osserva la tentacolare e fumante discarica di Dandora da una posizione elevata sul terreno della scuola che dirige nella baraccopoli di Korogocho a Nairobi, in Kenya. Dandora è una delle più grandi discariche non regolamentate dell’Africa.

“Le persone che vivono vicino alla discarica hanno un detto”, dice padre Binaghi: “‘Non so quando morirò, ma so di cosa morirò'”.

La St. John’s School di Padre Binaghi si trova a pochi metri da Dandora. Inoltre, lo scarico illegale ha fatto sì che i detriti fumanti si siano avvicinati sempre di più ai terreni della scuola, quindi il fumo acre si diffonde costantemente nelle aule.

Grandi cicogne marabù rovistano nello sciame della discarica e starnazzano sopra la testa mentre gli studenti si esercitano con una varietà di strumenti tra cui violini, tromboni e sassofoni nel campo da gioco della scuola.

Ogni minuto nell’Africa sub-sahariana, una quantità di rifiuti di plastica sufficiente a coprire un campo da calcio viene apertamente scaricata o bruciata, secondo l’analisi di Tearfund. Tearfund ha preso anche parte ai colloqui di Nairobi per sostenere le persone più colpite dall’inquinamento da plastica, compresi i raccoglitori di rifiuti che lottano per i loro diritti.

Dietro le statistiche dei bambini con disturbi respiratori, livelli tossici di piombo nel sangue, disturbi della pelle e malattie mortali direttamente attribuite ai rifiuti ci sono storie di comunità che sono cresciute fino a dipendere dalla discarica, dai bambini di strada che vivono dei soldi che guadagnano vendendo cibo e altri oggetti che trovano nei suoi mucchi ai residenti che vengono pagati pochi centesimi al giorno dai cartelli privati per smistare e riciclare i rifiuti.

Studi recenti hanno scoperto che l’inquinamento atmosferico è collegato ai tumori infantili e al deterioramento cognitivo sia nei bambini che negli adulti. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, fino al 14% di tutti i bambini di età compresa tra i 5 e i 18 anni soffre di asma e ogni anno oltre mezzo milione di bambini di età inferiore ai cinque anni muore per malattie respiratorie legate all’inquinamento atmosferico. Può anche influenzare la crescita del cervello fetale.

Nonostante sia stata dichiarata completamente piena nel 1996, la discarica continua a essere “discaricata”. Uno dei motivi per cui continua a funzionare è che le persone fanno soldi con i rifiuti, roba da matti proprio.

Descritta come una “pericolosa economia del riciclaggio”, la discarica mette il cibo sulle tavole di circa 3.000 famiglie. Uomini, donne e bambini raccolgono i rifiuti dai camion che arrivano in discarica. Sono alla ricerca di plastica, cibo, vestiti, carta e bottiglie da vendere per ottenere un qualsiasi reddito tanto necessario. La “ricerca” nella discarica viene effettuata manualmente senza dispositivi di protezione e attrezzature, esponendo così i lavoratori della discarica a gravi complicazioni per la salute.

I leader della Chiesa di tutta l’Africa hanno firmato una lettera aperta in cui chiedono ai negoziatori di lavorare per un trattato che offra “un cambiamento per i nostri fratelli e sorelle più vulnerabili”. Il reverendo Dennis Nthenge, che é stato anche uno dei partecipanti ai colloqui con Tearfund, ha dichiarato: “L’uso della plastica in Africa sta andando fuori controllo. È fondamentale che questo trattato porti un cambiamento reale per le comunità di tutta l’Africa”.

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