Insegnare per chi, per che cosa…
La scuola ha cambiato parecchio, nuove tecniche, nuovi aggeggi elettronici, nuovi alunni e anche nuovi balordi…
Photo by Tim Mossholder on Unsplash
Samuel Paty di 47 anni è stato assassinato (decapitato) da un ragazzo di 18 anni (DICIOTTO!!!!) per aver voluto insegnare i valori morali nostri e della società in cui viviamo, attraverso discussioni e dibattiti all’interno delle classi stesse, non ha importanza la nazionalità e la razza. Non riesco a smettere di leggere le stesse linee del giornale, gli stessi paragrafi, non riesco a capire come si possa arrivare ad un punto tale dove non esistono vie di ritorno, il termine “logica” sta diventando sempre più difficile da inserire da qualche parte in uno scritto qualsiasi…
Un professore che si scusava, qualche anno fa, per aver tenuto il suo telefono acceso, la moglie ed il pargolo che aspettava erano in fase di arrivo, un professore che metteva in piedi discussioni su quanto era successo durante la seconda Guerra Mondiale con la deportazione degli ebrei, o anche discussioni su quanto pubblicato nel 2015 da Charlie Hebdo, con tutto quello che ciò comporta, i morti da una parte ed i disegni dall’altra. Ma sempre con la realtà del momento, cioè domandare prima di tutto chi poteva sentirsi “insultato” da quanto pubblicato o da come si interpretavano i vari disegni e cartoons o da come si intavolavano le discussioni.
Insomma, un professore che abbiamo conosciuto in tanti anche ai nostri tempi, discutere fra di noi con i vari Don a proposito di quello o questo, del quanto e del come, del perché e del percome, riuscire a trovare i termini esatti per “circondare” il soggetto sotto ogni punto di vista, punto di vista e discussioni sempre destinate a “capire, interpretare, contenere, includere, racchiudere”, insomma tutto quello che facevamo come “compito a casa” in quegli anni.
Adesso faccio una domanda a tutti noi : in quanti abbiamo mai pensato tirare fuori un coltellaccio e tagliare la testa a qualcuno, nel caso in cui fossimo contrariati da un soggetto qualsiasi????
Non capisco più un tubo, non riesco neanche ad immaginare come un ragazzo di 18 anni possa farsi condizionare da tagliare la testa a qualcuno, sia questo qualcuno il professore o meno. Decapitare qualcuno a quell’età, a qualsiasi età, togliere la vita per un disguido socio-politico-religioso o quasi, lasciare la famiglia senza il papà, solo perché il papà era, anzi è un professore con la P maiuscola, una persona che ha avuto l’intelligenza di spiegare quali siano le differenze tra il “pubblicato e quello che si “legge”, e come lo si legge. Come lo si interpreta.
Il giornale parla anche di tante altre cose, di come il governo sta “rispondendo” a quanto successo venerdì scorso, di cosa faranno o non faranno e quali saranno le “reazioni” da parte del Presidente francese e del governo, un sacco di parole che sembrano quasi un “mea culpa” generale per non aver saputo scovare tutte questi elementi che sembrano uscire dallo stesso stampo, tutti con un coltello in mano e senza tanto carburante in testa, tutti che parlano nella stessa maniera e che sciabolano per un nonnulla, per niente. Un disastro in mezzo ad un lago di disastri, politici, culturali e sociali, purtroppo.
Qualche pagina più in là, si parla di una eventuale riforma della scuola, dei professori che stanno preparando una marcia di sostegno all’insegnamento, ad un insegnamento moderno ma con i vari appigli delle realtà di un’epoca non tanto remota, insegnare e studiare sembrano diventati due verbi che non esistono più nei vari “dizionari” dei milioni di telefonini dei giovani d’oggi, tutto deve essere cotto e stracotto in pochi secondi, altrimenti diventa una zuppa sempre più lunga per tutti. Si legge di un attentato alla nostra “essenza civile” , una guerra di barbari contro la nostra civiltà, il nostro modo di essere e di pensare, di ragionare. Si mettono al bando le ultime dichiarazioni di Tizio e Caio, aggiungiamoci anche Sempronio che non fa mai male, di come e cosa avremmo dovuto o non dovuto fare, di alcune dichiarazioni dettate dall’attimo particolare e che a detta di tanti non rappresentano la totalità della Francia, intesa come entità di popolo.
Ho imparato con gli anni a non giudicare mai nessuno, per nessun motivo, ma oggi non me la sento di fare come Ponzio Pilato e lavarmene le mani, oggi sono anche mezzo incazzato da come si possano ammazzare, assassinare delle persone solo perché la pensano in maniera diversa dalla tua : cercare di capire perché qualcuno possa avere delle altre risposte ad un quesito qualsiasi è il primo articolo della nostra intelligenza, della nostra apertura mentale e delle nostre conoscenze.
Termino questo mio sfogo con un detto abbastanza famoso e che ho incollato al muro al di sopra della mia scrivania, per non dimenticarlo mai e poi mai :
Le persone perfette non combattono, non mentono, non commettono errori e non esistono.
Aristotele
CI HANNO SCRITTO