Immigrazione, Invecchiamento e Popolazione…
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Articolo molto interessante per certi versi, forse a qualcuno non sarà gradito ma non si poteva lasciare quanto cogitato dall’autore, nonché esperto in materia, solo per giornali e riviste specializzate e vai col tango…
Lo abbiamo ripreso tale e quale e ringraziamo l’autore per averci dato la possibilità di “imprimerlo” anche sul nostro Blog.
Siete invitati a leggerlo, commentarlo e anche criticarlo se ne avete la voglia e la possibilità, noi diamo la parola a tutte a tutti, no Kidding…
Appare evidente che, il tema dell’immigrazione rappresenta la preoccupazione prioritaria di Matteo Salvini Vice Presidente del Consiglio e leader della Lega. Nel 2018, l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati, indicava che vi erano 68,5 milioni di sfollati a causa di conflitti e violenze, con 25,4 milioni di rifugiati dei quali 12,7 milioni di minorenni. Tra questi oltre 300 mila sono bambini non accompagnati, “i più esposti a violenze, traumi e abusi”. Lo ricorda Intersos, l’organizzazione umanitaria che aiuta donne e bambini vittime di guerre, violenze e disastri naturali.
Come si ricorderà, nel giugno dell’anno scorso l’allora direttore generale dell’Inps, Tito Boeri, aveva dichiarato che grazie all’immigrazione l’Italia poteva frenare il grave fenomeno dell’invecchiamento della nostra popolazione. Invecchiamento che mette a dura prova la capacità dell’Istituto di previdenza sociale italiano di assicurare una pensione ai lavoratori che, per raggiunti limiti di età, lasciano il lavoro. Queste dichiarazioni di Boeri furono severamente criticate da Salvini.
Va detto che per la nona volta dal 2008, si è registrato in Italia il record negativo della natalità: 449.000 nascite nel 2018, vale a dire nove mila in meno rispetto al 2017. “Il percorso nascita e la vita delle neomamme, soprattutto quelle più in difficoltà perché in situazioni di povertà, o sole, o di origine straniera, sono costellati di difficoltà e la crescita dei figli viene vissuta oggi come un impegno che ricade in gran parte sulle donne”: così si esprimeva l’istituzione non governativa “Save the Children”. Essa reclama una politica di sostegno alla genitorialità sul medio e lungo termine, attraverso l’aiuto economico alle mamme più in difficoltà, a congedi di paternità più lunghi per riequilibrare i carichi di cura, alla promozione del benessere del bambino e della famiglia.
Il fenomeno poi della disoccupazione giovanile, non convince certo le famiglie ad aumentare il numero dei figli. La disoccupazione giovanile nei Paesi dell’Unione europea ha seguito nel tempo un andamento simile a quello della popolazione nel suo complesso. Dopo essersi mantenuta tra il 17% ed il 18% nella prima metà del decennio è scesa fino al 15,3% nel 2007, per schizzare poi al 19,6% nel 2009 in seguito alla crisi economica. Da allora la crescita della disoccupazione giovanile è continuata fino a raggiungere il 23,1% nel dicembre 2013 e ripiegare al 18,8% ad aprile 2016. Il dato più elevato è quello greco (51,4%), seguito da quello spagnolo (45,0%). Valori superiori al 30% si registrano malauguratamente anche in Italia. Il fenomeno è invece molto più limitato in Germania (7,0%), Malta (8,9%) e Repubblica Ceca (9,5%).
Il leader della Lega e Vice Presidente del Consiglio, Salvini, dovrebbe concentrare la sua attenzione non solo sull’immigrazione ma, anche sul tema dell’emigrazione italiana, particolarmente quella giovanile. Si tratta per la più parte, di giovani con titolo di studio della scuola superiore che, non trovando lavoro in Italia se ne vanno all’estero. L’Ocse segnala come l’Italia sia tornata ai primi posti nel mondo per numero di emigrati, per la precisione all’ottavo, dopo il Messico e prima di Vietnam e Afghanistan. L’Istat stima che nel 2017 siano stati quasi 28mila (+4% sul 2016). Negli ultimi cinque anni, i deflussi netti di persone di 25 anni e più, dovuti agli espatri, sono pari a oltre 244mila, di cui il 64% con titolo di studio medio-alto. In forte aumento tra 2013 e 2017 il numero di emigrati diplomati (+32,9%) e laureati (41,8%). Nel 2017, rileva l’Istituto di statistica, più della metà dei cittadini italiani che si trasferiscono all’estero (52,6%), ha un titolo di studio medio-alto: si tratta di circa 33mila diplomati e 28mila laureati. Rispetto all’anno precedente il numero di diplomati emigrati è sostanzialmente stabile mentre quello dei laureati mostra un lieve aumento (+3,9%). Tuttavia l’aumento è molto più consistente se si amplia lo spettro temporale: rispetto al 2013, gli emigrati diplomati aumentano del 32,9% e i laureati del 41,8%. Guardando l’età, gli espatriati di 25 anni e più, sono 82mila e 31mila quelli rimpatriati nella stessa fascia di età: il saldo migratorio con l’estero è negativo per oltre 51mila unità, di cui 13mila laureati (26,2%) e 19mila diplomati (36,7%). I saldi migratori cumulati dal 2013 al 2017, calcolati per gli emigrati ultra 25enni, evidenziano una perdita netta di popolazione italiana, per quella fascia di età, di circa 244 mila unità, di cui il 64% possiede un titolo di studio medio-alto. Dai dati dell’Istat emerge che in cinque anni l’Italia ha perso complessivamente oltre 156mila tra laureati e diplomati. Nel 2017, più della metà dei cittadini italiani che si trasferiscono all’estero (52,6%), è in possesso di un titolo di studio medio-alto: si tratta di circa 33mila diplomati e 28mila laureati.
Questo fenomeno pregiudica seriamente lo sviluppo economico del Paese ed è piuttosto preoccupante osservare come il Vice Primo Ministro e leader della Lega, Matteo Salvini, non presti al tema dell’emigrazione di giovani italiani con titoli di studio elevati, lo stesso interresse che dedica a quello dell’immigrazione.
Matteo Salvini è arrivato sino al punto di parlare ai suoi, durante un comizio, con il Rosario in mano, per incitarli a criticare il Papa che, sul tema migratorio, è favorevole a ponti piuttosto che a muri. Matteo Salvini, assieme agli altri leader europei di estrema destra ed euroscettici, quali la francese Marine Le Pen, l’olandese Geert Wilders, il Primo Ministro ungherese Viktor Mihály Orbán, i tedeschi di Alternative fur Deutschland e gli austriaci di Fpo, sostiene il sovranismo o isolazionismo che dir si voglia.
E’ gran tempo che i popoli europei reagiscano al fine di realizzare il sogno dei grandi leader politici europeisti, quali il francese Jean Monnet, il franco-tedesco Robert Schuman, gli italiani Alcide De Gasperi e Altiero Spinelli, il belga Paul-Henri Spaak e il tedesco Konrad Adenauer: il sogno di un’Europa unita, economicamente forte e dove regna la pace e la giustizia sociale.
Temo che più che un articolo interessante sia un articolo di propaganda pre elezioni europee….
Il problema degli “emigrati” italiani non é di oggi di ieri o di un anno fa…é datato purtroppo e ad oggi nessuno ha mai mosso un dito, si é allarmato, ha fatto qualcosa per fermare questa emoraggia…una mano sulla coscienza se la devono passare generazioni di politici…io ho un figlio di 28 anni laureatosi a 22 con 110 e lode, lavora dal giorno dopo che si é laureato, con molto successo, tante pacche sulle spalle, vari riconoscimenti, richiesto in varie agenzie che si son rammaricate tutte quando ha scelto di accettare un nuovo posto….son 6 anni che lavora, non ha mai perso un giorno, non conosce orari anche se gli straordinari non son retribuiti ma nemneno recuperati…tutt’ora con un contratto di formazione…sì FORMAZIONE avete letto bene, e uno stipendio vergognoso…PURTROPPO non é emigrato…in Spagna in Francia in Inghilterra starebbe molto meglio ma forse preferisce ancora casa sua…PURTROPPO…
Non é il solo…come lui ce n’é un esercito…PURTROPPO…
Il problema deggli immigrati che scelgono l’Italia non é di oggi di ieri o di un anno fa…é datato purtroppo e ad oggi nessuno ha mai mosso un dito, si é allarmato, ha fatto qualcosa per fermare questa emoraggia…una mano sulla coscienza se la devono passare generazioni di politici…
Ho un nipote adottivo, siriano, gran lavoratore, serio, preparato…son anni che provo LEGALMENTE a farlo venire in Italia ma non posso nemmeno assumerlo e per fargli un visto turistico, TURISTICO avete letto bene, devo presentare decine di carte io e decine di carte lui, assicurazioni, fidejussioni…. Ha un’alternativa…il BARCONE… Ma lui non lo prenderá mai…
Di cosa parliamo quindi???
Delle aperture mentali, delle aperture dei porti, degli aiuti, del volemose bene, del W l’Europa unita che di unito non ha nulla???
Son qui a Mentone, a meno di 3km da casa passo la frontiera per andare in un piccolo ufficio postale italiano o per comperare le sigarette… Tutti i giorni vi é un mezzo di Save de Children con alcuni volontari, camping gaz, pentole e pentoloni che preparano da mangiare a quei migranti che sperano di riuscir un giorno a passar la frontiera, non é nemneno la Francia il loro obiettivo…e mi chiedo Save the Children lo dice la parola stessa dovrebbe salvar bambini…no??? Ma questi son ragazzoni adulti…a parte il pentolone e il piatto che gli offrono ma un C.xxxo di aiuto reale non é possibile??? Messo via il pentolone si potrebbe forse insegnargli un mestiere o aiutarli a perfezionare ciò che sanno fare, magari tra non fare un cavolo e fare il lavapiatti o lo zappa terra in qualche serra cosa sarebbe meglio per la dignitá e per cominciare a metter le basi di un futuro???
Quando avremo smesso di prenderci per i fondelli e di prender per i fondelli sará sempre troppo tardi…NO, MI CORREGGO É GIÁ TARDI E LE BELLE PAROLE SE LE É MANGIATE IL VENTO DA LUNGA PEZZA…
Ho 66 anni, fiera di tutte le mie rughe e di tutte le cose buone e anche meno buone che ho fatto nella vita…ma la pensione, sì la PENSIONE quella per cui ho versato anni ed anni di contributi GRAZIE ai TECNICI SACCENTI non la percepisco ancora…se va bene ai 67, se va meglio forse fra 3/4 mesi….ma sto spendendo tempo e soldi con un CAF di Milano per veder di recuperarla qualche mese prima dei 67… Dopodiché mi son giurata che mi sposerò con un ragazzetto…almeno avrá la reversibilitá per tanti tanti anni e a modo mio mi prenderò una magra piccola rivincita su un paese che non mi ha dato NULLA, ma ha saputo togliermi MOLTO!
Ho sbagliato…dovevo EMIGRARE tanto questo paese non é mai stato casa mia…nel 1970 rientrata dal LIBANO ho subito l’emarginazione, mi vedevano straniera…e in fondo da allora nulla é cambiato…mi considerano sempre straniera…perché la mia testa, il mio cuore non conoscono frontiere e confini, non conoscono colori diversi e religioni diverse, perché parlo troppe lingue compreso l’arabo dei “cattivi”, chi sa perché mussulmani…
Concludo, scusandomi per la prolissitá….PAROLE, PAROLE, PAROLE SOLTANTO PAROLE – cantava Alberto Lupo e Mina secoli fa…e me a parte un MEGA VAFFA non viene in mente null’altro!!!