La nuova maglia e la sfida con i chierici di El Houssoun!

Una maglia tutta nuova per un campo tutto “storto”, per non dire altro…

Una Foto Un testo

Carissimo Don Diego de la Vega,  un caloroso abbraccio sperando che tu ed i tuoi cari stiate in buona salute.

Quanto al Corona Virus io e tutta la mia famiglia siamo riusciti ad evitarlo fino ad ora, io ho già preso le due dosi Pfizer e sono a posto, mia moglie ha fatto la prima dose Astra Zeneca, mentre a mia figlia gliela daranno all’Università ma, nonostante tutto questo, abbiamo preso la decisione di continuare a seguire il protocollo, tenere le distanze e prendere tutte le precauzioni necessarie, sempre mettendo la mascherina quando siamo fuori.

Voglio inoltre ringraziarti e congratularmi con te per i tuoi sforzi, per la tua grinta e perseveranza ed il tempo che dai per tenerci uniti nel cortile della scuola Don Bosco Beirut e farci vivere quei bei tempi della nostra gioventù come se il tempo si fosse fermato li,  senza pensare che siano già passati 50/55 anni.

Riguardo alla foto che mi hai fatto trovare, di certo mi ha dato una rinfrescata alla memoria non solo per la foto di per sè stessa che è parecchio cara a me, ma per tutto il contorno che la circonda e tutto quello che la unisce.

Se guardiamo la foto, mi pare di ricordare che era scattata, sempre se non mi sbaglio,  per l’occasione della sfida tra la squadra della scuola di Beirut contro la squadra dei chierici di El Houssun, sul famoso «campo da calcio» di sassi, ciotoli e con l’erba solo come miraggio.  In quell’occasione avevamo indossato la nuova maglia della nostra squadra di Beirut, maglia che avevamo preparato in precedenza.

La squadra era al completo, da Flavio (il Nonno) a Diego a Don Scudu, al grande estroso attaccante Corsini che ogni tanto spariva a prendere un pisolino, al tranquillo e calmo Zanotto che non si arrabiava mai,  mi vengono in mente i suoi gentilissimi genitori quando ho avuto l’occasione di andare a Roma, famiglia molto simpatica e molto accogliente ed ospitale al massimo. Continuando abbiamo la nostra potente ala sinistra Farruj la più forte ala sinistra di tutte le scuole ed Università di Beirut, accanto a lui il nostro Tojo (che riposi in pace) che ci ha lasciati  per altri mondi molto presto. Il caro Tojo, il regista della squadra, sempre equilibrato con la testa sulle spalle sia negli studi che nella vita normale, poi abbiamo il simpatico Manetti che occupava un po’ tutti i ruoli ed alla fine chi non conosce il simpaticissimo Porchiddu, non ci sono parole per esprimere la sua simpaticissima persona.
Caro Diego, troverai qui di seguito altre foto relative a questa stessa partita sperando di non sbagliarmi.

Legati a questa foto, vorrei sottolineare la stretta relazione nata tra gli studenti della scuola di Beirut, scuola alla quale, per un certo periodo, non hanno più mandato dei professori dall’Italia, per cui i cari Salesiani per non farci perdere gli anni di studi, ci hanno mandati al Houssun a continuare questi benedetti studi, vitto e alloggio compreso e aprendo per noi delle nuove classi con nuovi professori. Gesto veramente da apprezzare ed è anche e sopratutto per questo che è nato così un forte legame tra Beirut ed El Houssun, quasi come se fosse un cordone ombelicale.

Mi ricordo a quei tempi eravamo in tanti come interni e nel tempo libero facevamo delle lunghe passeggiate verso Kartaba, mentre in pratica tutti i lunedi mattina diventava la comica ormai permanente e molto simpatica dato che venivamo quasi tutti insieme da Beirut fino a Nahr Ibrahim e da li prendevamo il famoso Service, auto del 1948-1955 (quasi tutte Mercedes che funzionavano anche con un pistone solo, ndlr) e aspettavamo che si riempissero i sedili per poter “decollare”. In quelle auto si partiva quando c’erano più di dieci persone (ve lo posso assicurare e se non mi credete chiedete ad altri della mia classe), uno sopra l’altro, con dei bauli, casse e gabbie di canne di bamboo piene di galli e galline, conigli ecc ….ecc…
Da morire dal ridere.

Di notte con il nostro simpaticissimo Eddy (non posso non menzionare la sua ospitalità e quella dei suoi gentilissimi genitori a casa loro a Roma, come pure del fratello Massimo e della sorella), re della Lambretta, a capo della spedizione e entravamo in silenzio in cantina dove si trovavano i famosissimi ed ottimi vini che venivano dal convento di Betlemme in Palestina. Uscivamo da li’ ubriachi, con qualche problema il giorno dopo a scuola.
Se non mi tradisce la memoria, i miei compagni di classe erano il distinto Colella, Eddy Iozia, Ezio Jug, Pier Vittorio Secco – Tojo, Alessandro Zanotto, Sandro Sanguetta, Diego Friso, Gianpiero Corsini, Roberto Righetti (gentili anche i suoi genitori che ci accoglievano sempre nella loro casa alla Centrale Idroelettrica di Nahr Ibrahim, con il loro bel sorriso e le braccia sempre aperte), mi ricordo anche di Rinaldo Pagano, anche lui ci ha lasciati nel 2019 per nuovi Lidi.

E poi chi non si ricorda Afif , il simpatico e fedele autista, le belle gite in autobus con Don Doveri, tanti e tanti vivi ricordi e ci vogliono giorni e giorni per scrivere tutto quello che mi passa per la memoria guardando la foto.

Caro Diego sperando di sentirci al più presto mi fermo qui per dare ad altri la possibilità di continuare dove mi sono fermato io, altri bei ricordi senza alcun dubbio…

Calorosi abbracci

Best Regards
Mohammad Abou Al Nasr

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